Capitolo 37

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Un gruppetto di ragazzi e ragazze,strampalati,ma adolescenti quanto me,sono appostati fuori al liceo,aspettando che la campanella suoni.

Arrivo fuori al liceo,guardandomi in torno,e con il fiatone spezzato,che manco una signora ottantenne avesse,se fosse stata al mio posto.

Mi guardo in torno,con lo sguardo fugace,cercando il suo sguardo tra la folla,ma nessuna traccia di lui.

Prendo il cellulare nella tasca dei miei jeans,lo accendo e gli mando un messaggio.

"Dove sei? Ti sto aspettando fuori al liceo. Ho bisogno di vederti. Per favore Jason,non fare cazzate. Se non vuoi farlo per te stesso,almeno fallo per me. "

Invio il messaggio,sperando a me stessa che lo legga.

Alzo lo sguardo,e incrocio sguardi che fino ad ora non ho mai visto.
Forse ero troppo impegnata a chiudermi in me stessa.

Vedo una ragazza e un ragazzo,che si abbracciano come se entrambi volessero spezzarsi e portarsi con sé una parte a metà di loro stessi.

Lui non smette di guardarla; la guarda come se fosse un diamante raffinato e prezioso,mentre lei,bé lei non smette di sorridergli,avvampando leggermente le guance di un colore roseo.

Sorrido a quella coppia,incantandomi a guardarli,come se intorno a me,avessi visto il miglior dipinto mai visto prima di loro.

Infondo lo sono,sono giovani quanto me,spensierati,con tanta voglia di vivere e soprattutto con tanta voglia di amarsi.

Amare non è da tutti,ma loro sembrano di amarsi tanto,si incastrano alla perfezione.

"Incastrano alla perfezione" mi viene il mente il messaggio di Jason,che stamattina mi aveva mandato.

Ci siamo visti l'ultima volta stanotte,è già mi manca.
Vorrei tanto sapere dov'è e perché non mi risponde ai messaggi.
Vorrei tanto chiederglielo,ma non voglio opprimerlo.
Voglio solo che stia bene... ma adesso vorrei tanto abbracciarlo così tanto.
Vorrei stargli accanto e vorrei ascoltare ciò che prova e che le passa per la mente.
Ma lui non è qui..
Preferisce starsene da solo e soffrire in silenzio.
E a me fa male,tanto male.. e non sa quanto.

Delle lacrime si impigliano tra le ciglia,impedendole di farle uscire.
Non qui Jasmine,non davanti a tutti. Ripete costantemente la mia mente.

Vorrei tanto piangere,ma non posso.
Non posso.
Lui non vuole che io pianga.
Odia vedermi piangere.

Porto le mani agli occhi e strofino delicatamente,evitando gli sguardi indiscreti,che improvvisamente posano gli occhi su di me.

Il cellulare suona.
Numero sconosciuto.
Chi sarà? Mi chiedo.
E rispondo.

"Pronto?"

"Jasmine?"
Il mio cuore sobbalza. È lui.

"Jason. Dove sei?"

"Sono a casa di Samuel."
Sento la voce sottovoce di Samuel che mi saluta.

"A proposito digli che lo saluto anch'io"

Sorrido a quanto sia gentile e premuroso Samuel. Lo è sempre stato,anche se non ci conosciamo abbastanza.

"Okay.. Senti,io non vengo a scuola"

•L'amore in un paio di occhi marroni•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora