Capitolo 50

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Jasmine's Pov

I giorni passarono più del previsto,forse un po' con troppa lentezza. Due,due lunghe settimane,in attesa che Jason facesse ritorno a scuola. Lo ricordo,ricordo bene,quando due settimane prima mi chiamò e con l'emozione in gola mi disse quelle poche parole che mi fecero sorridere ed essere più che felice per lui.

"Per la prima volta,dopo dodici anni,la mia famiglia è al completo. Ho fatto pace con il passato. Ho dato una seconda possibilità a mio fratello." e aggiunse "Ci credi? È da matti! Ci sono riuscito." e infine,aggiunse ancora. "Grazie a te,che non hai mai smesso di farmi capire cosa potesse essere più importante. E soprattutto di dare una seconda opportunità,aprire il mio cuore e farlo battere di nuovo."

A quelle parole mi ci aggrappai con gioia. Le custodii,nel l'angolo più profondo del mio cuore. E poi sorrisi,sorrisi più che mai. Sorrisi come non avevo mai fatto nella mia vita. Sorrisi a quelle parole così spontanee,ma così dette e dettate dal suo cuore.

E poi risposi "Merito tuo. Diciamo che ti ho solo dato una piccola spinta."

Il suo sorriso riecheggiò,in quel piccolo cellulare che ci teneva così vicini da sentire il suo respiro su di me.

Non disse nient'altro. Infondo cosa poteva dire? Era felice. Si notava anche a distanza. Ma io lo ero più di lui,perché mi ha permesso di farne parte delle sue vittorie,oltre alle sue sconfitte.

Dopo interminabili minuti. Dove ebbi il tempo di elaborare i miei pensieri e tenerli al passo con la mente. La voce di Jason si fece risentire,ma solo per un breve istante. "Adesso devo andare. Christian mi sta aspettando. Sai? Mi ha proposto di andare a fare una partita di calcio con lui." fece una breve pausa,poi aggiunse. "Ci sentiamo più tardi,piccola mia." E poi staccò.

Da quel giorno,ci siamo sentiti solo ed esclusivamente per telefono. Jason,per recuperare il suo tempo perduto con suo fratello,mancò a scuola per due settimane. Non c'era traccia di lui. La sua assenza si sentiva,come un masso di pietre pesanti. Mi sentivo piena di malinconia e soprattutto triste.
Certo,eravamo in contatto tutti i santi giorni. Ma sentivo che non era abbastanza. No,non lo era per niente. Tra tanti mi manchi detti,ma urlati più al mio cuore che a lui stesso. Non volevo che pensasse che non avessi colto il suo momento,di prendersi una pausa da tutto e recuperare il suo tempo con suo fratello,anche se due settimane non erano sufficienti da recuperare dodici anni.

Ero felice per lui. Certo che lo ero.
Ma mi mancava. Ovvio se mi mancava. Non potevo negarlo.

Durante l'ultima settimana glielo confessai,mentre lui era intento a dirmi che aveva trascorso un'altro giorno da 'recuperare' con suo fratello.
"Quando tornerai a scuola?" Lo fermai,allentando il suo discorso.
"La prossima settimana." aggiunse senza polemiche.
"Mi manchi." Dissi tutto d'un fiato.
In quel momento,non so come e non so perché,ebbi il bisogno di confessarglielo. E così lo dissi,senza aggiungere altro.
"Mi manchi anche tu. Abbi pazienza. La prossima settimana saremo di nuovo insieme. Te lo prometto."

Annuii.
Lo credevo. Ormai lo conoscevo fin troppo bene. Quando fa una promessa,è così. Promette e non si tira indietro.
Una volta mi disse "Alcune promesse sono come il vento. 'Alcune'. " mimo' con le dita .." Ma le mie promesse non sono come il vento. Le mantengo. Le porto al termine." aggiunse infine, deciso di sé.

Sorrisi a quel pensiero che tornò a riecheggiare nella mia mente,come un soffio leggero. Sembra passato così tanto tempo quando lo disse,ma era solo alcuni mesi fa.

"Jasmine?" Mi richiamó,facendomi ritornare alla realtà.

"Ci sono." Risposi.

"Fammi indovinare. Eri di nuovo persa nei tuoi pensieri,vero?"

•L'amore in un paio di occhi marroni•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora