Capitolo 40

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Clarissa's Pov

Sono del tutto spaventata e delusa, all'idea di  lui che mi abbia scritto e mi abbia confessato come siano andate le cose,e perché mi lasciò andare via da lui.

Le lacrime scorrono velocemente,quasi all'impazzata sul mio viso.
Quasi piango a dirotto.

Le braccia della mia migliore amica mi stringono a se',cullandomi,a farmi dimenticare quella rivelazione amara,che fa male da morire.
Fa male al cuore.
Quel cuore frantumato,ma mai aggiustato.

Quando Stefan se ne andò,senza darmi una spiegazione logica,un motivo,a poco a poco mi stavo distruggendo.

Ma poi ricordai a me stessa di essere forte,di dimenticarlo.
Ma io non potevo.
Non potevo dimenticarlo.
Non era solo nel mio cuore,ma era anche fin dentro le ossa.

Mi asciugo le lacrime.
Guardo la migliore amica,colei che c'era e c'è sempre stata al mio fianco. Non mi ha mai abbandonata,nemmeno per un istante.
Nemmeno quando sono stata una pessima amica.
Lei c'era.
Si è presa il peggio di me ed ha sofferto,prendendosi le mie di sofferenze.

Le sorrido.
Glielo devo.

"Grazie"

"Grazie di cosa?"

"Di esserci. Semplicemente."

"È il minimo."

Ed ha sfoggiato uno di quei sorrisi belli,pieni di semplicità.
Pieni di lei.
Pieni della mia unica e sola migliore amica.

Usciamo tra questi corridoi,pieni di adolescenti,che come al solito ci guardano come se fossimo due aliene.
Ma chi se ne frega!
Che ci guardano pure!

"Finalmente fuori" Faccio un lungo sospiro,inalando l'aria fredda che mi sfiora il viso.

"Finalmente! Non ne potevo più!" Fa un lungo sospiro e si strofina le mani per il freddo.

"Che ne dici se andiamo in un posto più tranquillo?"

"Starbucks?" Propone

"Ottima idea"

E usciamo da questo inferno,allontanandoci più velocemente possibile.

                        ******

Ci incamminiamo tra le strade di New York,tra le strade di Empire State building 350 5th Ave.
Alla ricerca del grande Starbucks.

"Ho una fame assurda" 

La pancia mi brontola così tanto,che non sono l'unica a sentirlo.
La mia pancia ha bisogno di qualcosa che la placa. Ha bisogno di tanto cibo.

"Non dirlo a me. Ho bisogno di ingozzarmi."

Ci guardiamo entrambe negli occhi e poi scoppiamo a ridere.
E come al solito,le persone ci guardano e ci prendono per due pazze appena scappate dal manicomio.

"Io lo dico che insieme siamo l'accoppiata perfetta"  mi dice Jasmine,riprendendosi dalle risate.

"Puoi dirlo forte!" Ribatto

"Sei la mia Stronza! Solo Mia!" 

Mi abbraccia forte a se', e mi lascio stritolare da quel abbraccio che per me è casa.

"Solo Tua. E tu mia. Diglielo a quello strampalato del tuo ragazzo. Lui ti divide anche con me." Gli ricordo,mentre non fa altro che annuire e abbracciarmi ancora più forte.

Se ripenso a pochi mesi fa,sorrido.
Quante cose sono cambiate.
Lei adesso è fidanzata.
Ha un carattere del tutto diverso.
Più aperto,più maturo.
Stiamo crescendo,insieme.
E così sarà sempre.

Ci stacchiamo dal nostro abbraccio,e decidiamo di entrare.

Ci infiliamo tra le lunghe file e infine ordiniamo due belle porzioni di patine,con tanto di Ketchup e maionese. Due big hamburger,con insalata e salsa di senape e infine due big Coca Cola.

Ci guardiamo intorno e troviamo un tavolo per sederci e ingozzarci del cibo che abbiamo ordinato.

Infondo era da tempo che non lo facevamo.
Ci voleva.
Dopo una giornata stressante in classe tra le prof piagnucolone e i compiti infiniti che ci assegnano.. Ovvio che ci voleva.

"Brindiamo a questa giornata,che nonostante tutto siamo ancora vive."
Alzo il bicchiere pieno zeppo di coca cola

"E brindiamo anche alla faccia di quella Stronza di Jessica Diaz!"  Continua la mia migliore amica,alzando anche lei il bicchiere pieno zeppo di coca coca.

"Alla Salute"

"Alla Salute"

Diciamo entrambe all'unisono,facendo tintinnare i nostri bicchieri al suono di "Cin Cin".

Sorridiamo.
Questa volta senza lacrime.
Sorridiamo e basta.
Forse questo è uno dei momenti migliori. I nostri momenti migliori.
Dove due migliori amiche,sono sedute in uno starbucks a fare merenda. Dimenticandoci di ciò che c'è fuori.
Dei rimorsi.
Delle delusioni.
Del passato.
Del rancore.
Dove qualsiasi male,sembra del tutto rimarginato.
Oppure Sanato.
Vi dico, in tutto ciò; Sorridiamo ancora.

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