Capitolo 49

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Adeline's Pov

Vederli insieme,così uniti,con la voglia di farcela e di passarci una pietra sopra,quasi mi da' sollievo.
Stavo iniziando a farmi capace,che tutto non tornava come prima.

E adesso eccoli qui. Si abbracciano l'un l'altro,facendo scorrere tra loro il vero legame che li ha uniti dalla nascita. Il vero amore fraterno.

Sorrido,sorrido come non ho mai fatto fino ad ora. Il mio cuore vorrebbe scoppiare di gioia,ma i miei occhi li guardano con ammirazione,come se fossero la cosa più bella che abbia mai visto in vita mia.

Mi distolgo dal loro abbraccio che mi tengono stretta a loro.

"Sono cosi felice. Non sapete che gioia mi avete dato." La mia mano va a contatto sulla mia guancia sinistra,mentre una lacrima scende all'angolo del viso.

"Mamma,non c'è motivo di piangere." Mi accarezza la spalla e mi dà un minimo di conforto.

"Ha ragione Mamma. Non c'è alcun motivo di piangere." A parlare é Christian,il mio primo genito.

Porto un dito all'angolo dell'occhio per asciugarla.

"Chi lo avrebbe mai detto,che voi due,che siete stati più testardi che mai,date conforto a me,che sono la meno disastrata della famiglia.  È assurdo. Siete cresciuti troppo velocemente."

Ed è vero.
I ricordi sembrano di adesso,ancora vivi e impressi nella mia mente.
Quando ero giovane,quando ero incinta di Christian,credevo di non farcela. Avevo quella fottuta paura di partorire.
I mesi furono calmi,senza nessuna fitta di dolore. Christian era bravo,si muoveva nella mia pancia,ma con cautela. Non presi nessun chilo,non avevo voglie. L'unica voglia che volevo tanto desiderare,era farlo nascere e tenerlo più stretto possibile tra le mie braccia. Il giorno del parto,ero così calma,che le contrazioni si sentivano come una fitta leggera. Intorno a me,vedevo ragazze della mia età contorcersi dal dolore. Quasi soffrivo per loro. Infine furono le mie prime quattro spinte più belle della mia intera vita. Christian nacque all'incirca alle 02:30 di notte. Un piccolo fagottino con i capelli nerissimi e con gli occhi azzurri come i miei. Rimase lì,tra le mie braccia,con i suoi occhioni azzurri che mi fissavano. Mi scrutò e un piccolo sorrisino varcò sulla sua piccola bocca.Quel momento lo terrò sempre impresso nei miei ricordi,quelli più belli.

Dodici anni dopo,Christian era già un piccolo ometto. Scoprii di essere incinta,con tanta sorpresa di Christian e mio marito,era un'altro maschietto che aspettavo. I mesi,furono disastrosi e dolorosi al tempo stesso. Jason si muoveva dentro di me,come se stava facendo una corsa sulla pista. Era terribile,difficile da gestire. Mi fece passare le pene del l'inferno,fino alla durata del parto. Il parto fu talmente straziante,che quasi non presi a morsi il braccio di mio marito,che in quel momento mi strinse la mano alla sua. Jason nacque a mezzanotte spaccata,era un peso troppo eccessivo il suo. Però,era bello. Il mio bambino. Il mio patuffolone. Così lo chiamai. Aveva quei occhi e quei capelli color nocciola. Tirò l'attenzione di tutte le infermiere che lo ammirarono con gli occhi pieni di ammirazione. "È già un donnaiolo nostro figlio." Ammiccó mio marito,guardandolo ininterrottamente,senza distogliere lo sguardo dal nostro patuffolone. Con tutta la stanchezza e con tutta la sofferenza che mi aveva fatto patire,alla fine, il dolore divenne sollievo e la stanchezza divenne forza. Lo presi tra le mie braccia e lo strinsi forte a me. "Il mio piccolo patuffolone." Sussurrai. Gli diedi un piccolo bacio sul suo piccolo nasino. Nel frattempo,la sua manina si strinse a quella del suo papà. Josh ebbe un sussulto al cuore, e la troppa gioia che contenne,lo fece piangere a dirotto dalla gioia. Sorrisi alla sua reazione. Quella scorza dura di cui si armava,si sciolse come un ghiacciolo al sole.

Quel momento così intenso,così bello da vivere,che se tornerei di nuovo indietro negli anni,lo rifarei altre mille,e mille volte ancora.

Diventare Mamma per due volte,è stata l'esperienza più eclatante di tutta la mia vita.

•L'amore in un paio di occhi marroni•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora