Mi sveglio urlando.
Ho appena visto me stessa cadere nello strapiombo, dopo che tre figure mi ci avevano gettato.Mi alzo a sedere e cerco il bordo della brandina. Ma non lo trovo.
Non sono al dormitorio.Comincio ad andare in panico, il mio cuore batte troppo veloce, respiro affannosamente.
Scendo dal letto e a tastoni cerco la parete. Devo scappare!In quell'istante sento un rumore e mi immobilizzo.
Ho paura.Di colpo si accende una luce. Sbatto gli occhi per abituarli mentre assumo una posizione di difesa.
«Pacifica, sono io».
È la voce di Eric. Mi guardo intorno, è una stanza che non conosco. Ma dalla porta scorgo un pezzo del suo appartamento.
Come ci sono finita qui?E poi tutto mi torna alla mente. Mi hanno aggredito, mi hanno colpita fino a farmi svenire.
Appena svegliata non me ne sono resa conto, ma ora sento dolori in tutto il corpo.Mi prendo la testa tra le mani e scoppio a piangere.
Non mi rendo nemmeno conto che Eric si avvicina a me e mi abbraccia.
«Sei al sicuro ora» mormora.«Volevano uccidermi» singhiozzo.
«Li hai visti? Chi erano?» chiede.
«Derick... Nick e Kevin» dico tra uno singhiozzo e l'altro. «Io... Non... Non sono riuscita a...» continuo mentre il pianto mi scuote tutta.
«Shhh» sussurra lui «Me ne occuperò io. Torna a letto».Faccio un respiro profondo, mi asciugo gli occhi e alzo lo sguardo su di lui.
Ha i capelli arruffati e gli occhi assonnati.«Scusa. Ti ho svegliato» mormoro cercando di calmarmi.
«Non importa» replica allontanandomi un po' da lui e scrutandomi. Non riesco a decifrare la sua espressione.
«Sono presa così male?» chiedo.
Guardo il mio corpo. Ho la stessa felpa e gli stessi pantaloni di ieri.«Ho alcune pomate per le botte, e gli antidolorifici. Vieni con me» ordina. È lo stesso Eric di sempre, questo mi conforta.
Lo seguo in bagno.«Togliti la felpa e i pantaloni, ti porto qualcosa da mettere» dice mentre esce dalla porta.
Lo guardo sbalordita. Cosa?Chiudo la porta dietro di lui e mi tolgo i pantaloni. Trattengo il fiato mentre lo faccio. Una scarica di dolore mi attraversa appena sfioro i lividi. Ho macchie bluastre lungo tutte le gambe.
Ho quasi paura di togliere la maglia, ma alla fine lo faccio.
Mi guardo allo specchio e rimango a bocca aperta. I lividi dell'altra volta in confronto sono niente.Mi guardo e le lacrime ricominciano a scorrermi sulle guance.
«Aimeen» mormora Eric. È una delle poche volte in cui mi chiama con il mio nome.
Alzo gli occhi su di lui «Voglio tornare a casa».«Adesso è questa casa tua» dice scuotendo la testa.
«Questa, dove la gente tenta di uccidermi?» chiedo chiudendo gli occhi.
«Non tutti cercano di ucciderti» mormora avvicinandosi a me.
Dovrei sentirmi in imbarazzo. Sono praticamente in intimo davanti a lui.Afferro un tubetto di pomata e comincio a spalmarmela sui lividi.
Eric fa lo stesso.
Quando sento il suo tocco sulla pelle della schiena rabbrividisco.Usiamo praticamente l'intero tubetto. Dopodiché Eric mi porge una maglietta e dei pantaloncini che indosso subito.
Torniamo di là e mi fa prendere l'antidolorifico.
«Ora torna a dormire, io sono sul divano se hai bisogno».
Guardo lui, guardo il divano e poi guardo il letto.«Eric» mormoro.
«Mmh» dice scrutandomi.
Mi mordo il labbro. Ho paura di cosa dirà. La mia è un'idea stupida. Molto stupida.
«Forza, Pacifica, cosa vuoi chiedermi?» aggiunge divertito notando la mia esitazione. E probabilmente anche il rossore sulle guance.
«Ci stiamo entrambi».
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Una scelta per sempre
FanficChicago è suddivisa in cinque fazioni, ognuna delle quali fondata su un valore: la sapienza per gli Eruditi, l'onestà per i Candidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e il coraggio per gli Intrepidi. Aimeen è una ragazza Pacif...