Capitolo 46 - Fine del divertimento

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«La loro bandiera è sulla riva, a qualche chilometro da qua» annuncio appena raggiungiamo i nostri compagni sul molo.
«Ok! Come ci muoviamo?» chiede qualcuno.
«Qualcuno rimane di guardia, uno o due» risponde Zeke.
«Sì, gli altri vanno all'attacco. Se non ricordo male lungo il tragitto dovrebbero esserci dei buoni posti in cui nascondersi».
Quattro annuisce.

«E se qualcuno facesse il giro largo?» chiedo scrutando all'orizzonte.
«Probabilmente faranno come noi e ci troveremo a metà strada. Se uno o due facessero un giro diverso per arrivare alla bandiera dalle loro spalle?» propongo.

Quattro mi guarda trattenendo un sorrisetto, me ne accorgo.
«Geniale!» esclama Skean.
«Potremmo seguire il limite del bosco e sbucare appena più in là» dice Uriah «Bene. Mi servono due persone qui, due per raggiungere la bandiera e gli altri pronti a sparare».

«Io rimango qua! Così se serve posso controllare dall'alto la situazione» decido.
«Io e Zeliah cerchiamo di raggiungere la bandiera» annuncia Luke, scambiandosi occhiate con la mia amica.
«Bene, voi andate. Io rimango con la Pacifica».
Quattro impugna il suo fucile e mi si avvicina.

«Perfetto, andiamo!» Zeke si alza in piedi, facendo scricchiolare le assi di legno.
Uno alla volta anche gli altri lo imitano.

In poco meno di un minuto cala il silenzio e rimaniamo solo io e Quattro su questo vecchio molo che si affaccia sulla palude.
Cerco di cogliere movimenti all'orizzonte, nella direzione in cui sono andati i nostri compagni di squadra. Ma non riesco a distinguere niente. Assolutamente niente.
«Bene. Non ci resta che aspettare».
Quattro si appoggia ad una vecchia baracca, a qualche metro da me.

«Manderanno Eric» dico trascinando i piedi sul legno rovinato.
«È il motivo per cui siamo rimasti entrambi, giusto?» chiede.
«Non lo so. Forse sotto sotto ho il desiderio di sparargli» mormoro avvicinandomi a lui.
Ride.

«Cosa ci trovi una tipa tranquilla e simpatica come te in uno come lui mi è incomprensibile» dice infine, portando gli occhi su di me.
Alzo le spalle «Me lo sono chiesta tante volte ma...».

Aggrotto la fronte mentre penso.
La vera domanda è cosa ci trovi lui in me, quando tra tutte le ragazze Intrepide sono forse la meno interessante.
«So cosa stai pensando» mormora lui «Ma credimi, tu non hai idea dell'effetto che ha avuto il tuo arrivo nella nostra fazione. Erano anni che non vedevamo un Pacifico e la tua entrata in scena ha lasciato tutti senza fiato. Sei stata oggetto di conversazioni per settimane, mi stupisce che non te ne sia accorta».

Arrossisco.
«Dai, non è vero. Casomai avranno discusso di quanto fossi scarsa nei combattimenti» rispondo ripensando a quei primi giorni.
Quattro scuote la testa.

Approfitto del momento di silenzio «Perché tu ed Eric siete così... non so, nemici?».
Lui fa una risata divertita.
«Davvero mi fai questa domanda?».
Annuisco.
«Non capisco. Siete entrambi degli Intrepidi a tutti gli effetti. Uno più bravo dell'altro...».

Lui mi scruta bene «Diventeresti amica di Derick?»
«Cosa? Sei pazzo? Ha tentato di uccidermi!» esclamo indignata.
«Ecco, il mio rapporto con Eric è simile al vostro» conclude.
«Non credo che uno dei due abbia tentato di uccidere l'altro» ribatto scettica.
«Ci siamo andati vicini» ammette sospirando «E ora chiudiamo questo argomento».

Sbuffo «Tu ed Eric siete più simili di quanto pensate».
Lui non risponde. Ma impugna il fucile e scruta alle mie spalle.

«Zitta!» ordina.
Mi giro e guardo in quella direzione. Se mi concentro riesco a sentire degli spari lontani. Probabilmente i nostri hanno incontrato gli altri.

«Non sanno che siamo in due. Io rimango vicino alla bandiera, tu nasconditi dietro alla baracca. Se pensano di aver a che fare con una sola persona avremo l'effetto sorpresa» sussurro
Quattro sorride «Dovresti tenere per te la tua parte Erudita sai?».
Alzo gli occhi al cielo «Non dico cose chissà quanto intelligenti. Ci arriverebbe chiunque».
«Mmh».

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