Capitolo 33 - Abbiamo un problema

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Risuonano altri spari nella stanza.
Vedo la figura di Max cadere a terra e tutti i miei amici con le pistole ancora puntate su di lui. Tutti tranne Eric.

Mi alzo a sedere solo per scoprire che Eric è a terra di fianco a me.
Sto per dirgli di alzarsi quando noto la macchia di sangue sulla sua giacca.

Mi sento il cuore sprofondare nel petto mentre mi fiondo su di lui.
«Eric!» grido spaventata.
«Sto bene» mormora tenendosi il fianco.
Gli sposto il braccio e gli sbottono la giacca. Anche la maglietta ha una macchia di sangue.
«Dobbiamo trovare un dottore» dico agitandomi.
«Calma Aimeen, non è grave» mormora Eric prendendomi la mano.

«Nostra madre lavora in infermeria» mormora Leah dando un'occhiata agli schermi.
Gli Intrepidi stanno tornando qui, spaesati e arrabbiati.

«Eccolo» Quattro tiene in mano un pezzo di metallo «È l'hard disk con i dati della simulazione».
Se lo infila all'interno della giacca e per la prima volta osserva Eric.
«Usciamo di qui» dice guardandosi indietro.
Poi si avvicina ad Eric «Pensi di riuscire ad alzarti?».

Lui annuisce. Lo aiuto a tirarsi su e lo sostengo. Lui si appoggia a me e io mi rendo conto che non riuscirò mai a sostenerlo per tutto il tragitto.
Adam e i suoi fratelli escono dalla stanza, Uriah li segue.
«Quattro!» lo chiamo prima che possa andare anche lui.
Mi guarda curioso.

«Non è che potresti aiutarmi?» chiedo, il sudore che mi cola lungo la fronte mentre Eric appoggia praticamente tutto il peso su di me.
Mi volto a guardarlo, stringe i denti dal dolore ed è pallido.
Quattro si fionda da noi e prende l'altro braccio di Eric, passandoselo sulle spalle.

La situazione sarebbe comica se solo uno dei due non avesse una pallottola conficcata nel corpo.
«Grazie» mormora Eric.
Quattro fa un cenno e pian piano usciamo nel corridoio, lasciandoci dietro il corpo di Max pieno di pallottole.

Gli altri ci stanno intorno, pronti a difenderci. Ma non credo ce ne sarà bisogno.

Raggiungiamo l'ascensore, passando tra gli Intrepidi feriti e confusi che prima abbiamo messo ko.
Quando cominciamo a scendere gli scalini sento i gemiti di Eric, anche se sta cercando di non far vedere il suo dolore.

«Vado a cercare mia madre» dice Luke appena mettiamo piede nel Pozzo.
«Vado con lui» Leah ci guarda e segue il gemello, sparendo nel tunnel che porta fuori.

Adam mi lancia un'occhiata «Lascia a me, Aimeen».
Prende il mio posto e sorregge Eric.
Sono sfinita. Non pensavo che Eric fosse così pesante.
«Grazie ragazzi» dico davvero grata per il loro aiuto. So che non lo fanno volentieri, hanno svariati motivi per odiarlo e per non volerlo aiutare.

Lancio un'occhiata preoccupata ad Eric. È bianco come un lenzuolo, temo che possa svenire da un momento all'altro.

«Andiamo in infermeria» Quattro indica il corridoio e loro lo imboccano mentre io e Uriah li seguiamo.

Quando finalmente raggiungiamo la grande stanza fanno sdraiare Eric su di un letto.
Nello stesso istante la porta si riapre e compare una donna bionda seguita da Leah e Luke.
«Eric? Cos'è successo?» chiede avanzando nella stanza, fino a raggiungere noi, al fianco del letto.
Sembra sconvolta «Ci siamo trovati nel quartiere degli Esclusi, armati e senza sapere cosa stavamo facendo».

Adam le posa una mano sulla spalla «Mamma, vi spiegheremo tutto. Adesso però riesci a curare Eric?».
Lei annuisce e si avvicina a lui.

«Potete lasciarci soli?» chiede guardando la macchia di sangue sulla giacca.
«Va bene» Luke le si avvicina e le sfiora il braccio.
«Venite un attimo qua» Quattro ci richiama e si allontana tra i letti vuoti.
Lo raggiungiamo lasciando la madre dei nostri amici con Eric.

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