16. Attrazione Magnetica

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Bridget

I pensieri corrono veloci e si disperdono in quel tunnel confusionario che è diventato la mia mente.

Non so più se dare ascolto alla mia parte razionale o al mio lato incosciente. L'istinto mi suggerisce di fuggire, di scappare. Questa vita non mi appartiene. Sento il respiro mancare, bloccata in queste quattro mura che segnano la mia prigione personale. Mi detesto per essermi arresa alla loro volontà, per essermi impietosita all'ascolto di una storia a cui stanno cercando di donare un lieto fine.

Fisso intensamente il vuoto e mi sembra di esserlo diventata io stessa, il vuoto. Un nonnulla che si è incatenata a questa esistenza senza via di fuga. Non posso più far niente, se non accettare la fossa che mi sono scavata da sola.

È sera; il cielo puntellato di stelle mi riporta a galla vecchi ricordi. Quando ero bambina i miei genitori amavano portare me e Matt sulla spiaggia, di notte.

Stesi sulla sabbia fresca, con un falò improvvisato che scoppiettava allegramente, indicavamo ogni singolo astro luminoso, solo per il piacere di sentire la spiegazione della mamma su esso. L'astronomia è sempre stata la sua più grande passione. Ci raccontava ogni dettaglio con cura e minuziosità: tipico di lei, sempre alla ricerca della perfezione.

Ed era davvero tutto perfetto.

Noi quattro e la pancia sporgente della mamma, in attesa di un altro membro della famiglia.

Solo noi.

Poi, è precipitato tutto nel baratro.

Poco dopo la nascita di Elena, i miei genitori erano sul punto di divorziare. Mio padre è andato a letto con la sua segretaria e la mamma l'ha scoperto.

Ripeteva continuamente che non voleva avere più niente a che fare con lui, ma sapevano entrambi che non ce l'avrebbe mai fatta da sola, non con due bambini piccoli e una neonata da accudire.

Così si sono lasciati tutto alle spalle. Mia madre non è tipo da portare rancore e mio padre affermava di amarci con tutto se stesso e di tenere a noi più di ogni altra cosa.

Infatti, ha tenuto fede alle sue promesse di uomo pentito e innamorato tradendola di nuovo con la sua collaboratrice. E io l'ho scoperto soltanto nel momento in cui ho deciso di mettere un punto alla mia vecchia vita, ieri mattina.

Ho letto subito negli occhi azzurri e addolorati di mia madre la verità. Papà l'ha tradita per la seconda volta e stavolta hanno deciso di lasciarsi realmente. Avrei dovuto intuirlo: nell'ultimo periodo non facevano altro che discutere.

Vorrei odiare mio padre, ma la verità è che non ci riesco. Mi sono lasciata alle spalle la mia famiglia: non dovrebbe più importarmene. Così come non dovrebbe importarmi che il mio ragazzo mi ha tradita con la mia migliore amica.

Non sarò umana a tutti gli effetti, ma sono cresciuta come tale, e queste ferite bruciano ancora sotto la pelle, riportando in superficie scene che vorrei cancellare per sempre dalla mia testa.

Il telefono vibra sul comodino, creando un fascio di luce che spezza il buio in cui sono immersa. Getto un'occhiata allo schermo e aspetto che smetta di squillare, sancendo la sesta chiamata persa da Mason.

Forse è preoccupato. Dovrei rispondere. Afferro il cellulare e leggo i messaggi che mi sta inviando da oggi pomeriggio.

"Com'è andata con Giselle?"

"Carter mi ha detto di averti vista in biblioteca, è successo qualcosa?"

"Rispondi."

"Bridget, ci sei?"

"Mi fai preoccupare così."

"Non scordarti che stasera c'è l'allenamento."

Il Segreto della DinastiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora