Mason
«Sicuro di stare bene, amico?»
Carter rotea gli occhi, infastidito dalla mia eccessiva premura. «Sì, sto bene, esattamente come l'ultima volta che me l'hai chiesto. Ovvero due minuti fa.»
«Scusa» sospiro, passando una mano tra i capelli.
«Bridget, invece?» mi chiede.
«Era a pezzi. Non immagini quanto le dispiace. Le ho detto di riposarsi un po', mentre venivo a vedere come stavi.»
Bridget ha impiegato quasi mezz'ora per calmarsi. Le ho asciugato le lacrime e l'ho accompagnata in camera, assicurandole che sarei tornato presto. Poi, ho raggiunto l'infermeria e, seduto lettino dello studio medico, ho trovato Carter.
Fa ancora fatica a parlare e la gola è segnata da spesse linee rosse, ma Robert lo ha visitato e ha decretato che non è niente di grave. Bridget avrebbe potuto spezzargli la laringe o ucciderlo per soffocamento, nelle peggiori delle ipotesi.
Robert ci ha lasciati da soli nel suo studio, dicendo di dover controllare uno dei pazienti ricoverati in infermeria. Carter è ancora seduto sul lettino e io sono appoggiato al bordo della scrivania, lo sguardo basso e le braccia incrociate.
«Vuoi spiegarmi cosa le è successo?»
Alzo gli occhi su di lui, inizialmente non capendo. «Come?»
«A Bridget» risponde, la voce debole. Viene interrotto da un colpo di tosse. «Perché voleva uccidermi? Hai detto che era colpa di qualcuno.»
«È meglio che tu non lo sappia, Carter» gli assicuro.
«Beh, la tua ragazza mi ha quasi soffocato. Non ho il diritto di saperne il motivo?»
Sbuffo. «Non è la mia ragazza» lo correggo. «E, comunque, è una situazione complicata.»
«Spiegamela, allora.»
Non ho scelta. Conosco Carter da una vita, e so che la sua curiosità non ha limiti. Inoltre, devo fornirgli una valida motivazione per il gesto di Bridget, se non voglio che lo dica a qualcuno e la faccia cacciare dall'Accademia.
«Bridget non sta bene, Carter. Seth ha trovato la maniera di entrarle in testa. Non le permette di dormire e, adesso, la tortura anche di giorno. La sta distruggendo. Non è la prima volta che perde il controllo, ma non l'ho mai vista così... così agguerrita.»
Carter resta in silenzio. La sua espressione è sorpresa e, nelle sue iridi verdi, scorgo un pizzico di preoccupazione. «Dio, Mason, stai scherzando?»
Scuoto la testa, desolato. «Vorrei tanto che fosse uno scherzo. È terribile vederla soffrire in quel modo.»
«Dovete chiedere aiuto» stabilisce. «Robert, forse, può dare qualcosa a Bridget. E provate a parlarne con Giselle. Magari esiste qualche incantesimo per proteggere la mente, o una cosa del genere. Ma non può continuare così. Rischia di fare cose di cui si pentirà per il resto della vita, lo sai?»
«Lo so, lo so» sbotto, nervoso. «È che lei non vuole farsi aiutare da nessuno. A mala pena si lascia avvicinare da me.»
«Devi fare qualcosa, Mason. Se davvero vuoi aiutarla a uscirne, inizia chiedendo a Robert, non appena torna.»
«Lo farò» gli assicuro. «Sono stanco di vederla a pezzi. È come se il suo dolore fosse anche il mio. Me lo sento addosso.»
Carter piega le labbra in un sorriso che oscilla tra il dolce e il malizioso. «Sei davvero cotto di lei, amico. Ti piace un sacco, vero?»
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Il Segreto della Dinastia
Fantasy{COMPLETA e IN REVISIONE} • Il Regno Dimenticato - Volume 1 • "Ecco, la giornata che mi ha cambiato la vita è iniziata così. Con la telefonata della mia migliore amica, un mucchio di dilemmi a cui non sapevo dare risposta e una passeggiata verso sc...