Tre anni prima
Piper
È arrivato il gran giorno.
Oggi, il primo gennaio, si terranno le prime lezioni del nuovo anno.
Oggi, diventerò ufficialmente una Guerriera arcandida.
Lo specchio a parete restituisce la mia immagine, fasciata dalla divisa dell'Accademia. Nonostante la neve e il gelo che imperversano all'esterno, sto sudando dentro l'uniforme, a causa dell'ansia che non mi lascia tregua.
Ieri pomeriggio, io e mamma siamo andate a ritirare la divisa da Annie, la sarta della scuola. Erano presenti un sacco di matricole, in compagnia dei loro genitori o amici, che si provavano gli abiti freschi di cucitura.
Sui volti di ognuno splendeva un'emozione vivida, un'agitazione chiara dal modo in cui torcevano il tessuto leggero delle camicie, una paura e una determinazione limpide.
Sistemo la treccia bionda sulla spalla e stiro bene le sottili pieghe del gilet blu, osservandomi dritto nei miei occhi neri.
La Piper dello specchio è un'adolescente sicura nella sua divisa, pronta ad affrontare il mondo e i suoi pericoli.
La Piper reale è una dodicenne terrorizzata, che sta tremando dalla testa ai piedi e sta soffocando, stretta in questi vestiti.
«Sei pronta?»
Mio fratello irrompe nella mia stanza. Si appoggia allo stipite della porta e mi guarda attraverso la superficie riflettente. Le sue iridi nere, identiche alle mie, mi esaminano.
«Stai bene così. Andiamo?» tenta di tranquillizzarmi, sbrigativo.
Tra le tante cose in cui Mason fallisce, nel campo dei sentimenti, c'è dare sicurezza alle persone. Non ne è mai stato capace.
«Ho paura» confesso in un bisbiglio, torcendo la punta della treccia dorata.
«Andrà tutto per il meglio, Piper. Ormai, sei cresciuta: è l'ora di dare il tuo contributo all'Accademia.»
La sua aria da vecchio saggio mi infastidisce. Da oggi inizierà a frequentare il quarto anno e si ritiene già in grado di ottenere il diploma.
«Parli come Mark» gli faccio notare, con una smorfia irritata.
Mio fratello lo prende per un complimento. «Sono contento che mi consideri alla pari del direttore.»
Sbuffo e mi arrendo dinanzi all'ego smisurato di Mason. Qualcuno dovrebbe farlo scendere dal piedistallo. Credo che la colpa sia di Emily e Carter, i suoi migliori amici, che si affidano a lui per qualunque cosa, e del suo cognome, lo stesso del Generale dell'Esercito.
Io, al contrario di lui, non voglio farmi additare dall'intera classe. Non voglio essere riconosciuta e non voglio ascoltare mormorii, della serie: "Ma quella è la figlia del Generale Evans?".
Il mio aspetto fisico, poi, peggiora la situazione. Sembra che io sia uscita da una fotocopiatrice e che lo scanner abbia replicato l'immagine di mio padre su di me, in versione femminile e rimpicciolita.
Gli stessi capelli dorati, le stesse iridi scure, la stessa forma del viso. L'unica cosa che mi caratterizza come figlia di mia madre è lo sguardo profondo e persuadente, che ho ereditato da lei.
«D'accordo, andiamo» mi convinco.
Afferro la borsa a tracolla, dove ho infilato un quadernino e una penna per prendere appunti.
Questo è il mio primo giorno di scuola da Guerriera. Fino a oggi, ho frequentato l'asilo e la scuola elementare dell'Accademia, per costruirmi una base e imparare il minimo indispensabile, come contare, leggere e scrivere.
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Il Segreto della Dinastia
Fantasy{COMPLETA e IN REVISIONE} • Il Regno Dimenticato - Volume 1 • "Ecco, la giornata che mi ha cambiato la vita è iniziata così. Con la telefonata della mia migliore amica, un mucchio di dilemmi a cui non sapevo dare risposta e una passeggiata verso sc...