Bridget
Le goccioline di pioggia si rincorrono lungo il vetro della finestra, in una gara a chi scompare prima.
Ho sempre amato la pioggia. Crea un'atmosfera calma, rilassante. Tutto viene catturato dal profondo silenzio, lasciando che l'unico suono a riempire quel vuoto sia la melodiosa caduta dell'acqua contro il vetro.
Fisso le lacrime delle nuvole che scivolano inesorabilmente nel nulla, appoggiandomi con i gomiti al davanzale della finestra. Vengono mangiate dal cemento, dall'erba o dalle persone. Inzuppano i vestiti e i capelli, rendendoli piatti e pesanti. Ma quando ti scorrono addosso, ti fanno sentire, per un momento, parte della natura. Non riesci a sentire il resto dei suoni, per il violento scrosciare, e non riesci a vedere, per quanto la pioggia sia fitta. Non capisci niente. Ma, comunque, stai bene.
Seguo la traiettoria di una goccia con l'indice, facendo scorrere la punta del dito lungo la scia bagnata che essa si porta dietro. Sorrido tristemente nel vederla morire. Le sue sorelle la seguono, una dopo l'altra, come se volessero rimanere unite, nonostante questo significhi andarsene.
C'è qualcuno che sarebbe capace di farlo, pur di non separarsi dalla persona che ama.
Ho pensato a lungo alle parole di mia madre. Sono disposta a dare un'altra occasione a Mason? Non lo so, accidenti, non lo so. Fa troppo male. Non voglio ricevere altro dolore.
È da ore che sono bloccata davanti alla finestra, osservando la pioggia e navigando nel mare burrascoso delle mie riflessioni. Dopo che io e Ryan ci siamo separati, una volta usciti dai sotterranei, ho raggiunto Yara e le ho riferito le parole di sua madre. Lacrime di gioia le riempivano gli occhi e non smetteva più di ringraziarmi.
Poi, mi sono rintanata in camera e ho iniziato a pensare. Eppure, non sono giunta a nessuna conclusione. Ci ho provato, lo giuro, ma non riesco proprio a trovare una valida ragione per quello che ha fatto Mason. Mi ha sempre presa in giro? Non ha mai provato niente, per me?
L'idea che le cose che mi ha detto in palestra siano vere mi sta logorando. Non può considerarmi uno stupido problema di cui sbarazzarsi. Un errore. La cosa peggiore che gli sia capitata. Non può. So che erano parole dettate dalla rabbia, ma mi hanno comunque procurato un dolore atroce.
Dei colpi secchi alla porta mi riportano con i piedi per terra. Mi giro verso il battente, distogliendo l'attenzione dalla pioggia di fine autunno. Sarà sicuramente Ryan. Sbuffo e, con poca voglia, mi costringo a raggiungere la porta e ad aprirla.
È la sorpresa che mi sbianca il viso, a scolpirmi i lineamenti. Non è mio fratello. Vengo trapassata da uno sguardo di carbone, fermo e sicuro.
«Dobbiamo parlare» annuncia Mason, il tono inflessibile.
Sembra uno scherzo del destino. Si è sentito chiamato in causa dai miei pensieri, per caso?
Una rabbia intensa prende il posto dello stupore. «Non mi interessa. Non voglio sentire più niente, da te» ribatto velenosamente.
Faccio per chiudere con forza la porta e sbattergliela in faccia, ma riesce a bloccarla in tempo, spalancandola del tutto.
«Bridget, ti prego, ascoltami. Devo darti una spiegazione. E dopo, se vuoi, non mi rivedrai mai più» mi implora, le iridi nere piene di disperazione.
Mi prendo un momento per pensarci. Mi sta supplicando di dargli la possibilità di parlare. Ho paura che, però, le prossime cose che dirà saranno peggio delle precedenti. Ho ormai appurato che gli riesce particolarmente bene, farmi stare male. Ma se questa fosse la volta buona che mi dice la verità? Sospiro e, infine, mi arrendo.
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Il Segreto della Dinastia
Fantasy{COMPLETA e IN REVISIONE} • Il Regno Dimenticato - Volume 1 • "Ecco, la giornata che mi ha cambiato la vita è iniziata così. Con la telefonata della mia migliore amica, un mucchio di dilemmi a cui non sapevo dare risposta e una passeggiata verso sc...