Mason
«Perché sei triste?» domandai una volta alla mamma, mentre papà era partito per una spedizione con l'Esercito.
«Mi manca tuo padre» rispose con un piccolo sorriso, accarezzandomi dolcemente i capelli.
Ricordo che reagii con un cipiglio interrogativo. Come faceva a mancargli, se si vedevano quasi ogni giorno?
«Perché?»
«Perché, quando ami una persona, vuoi stare con lei sempre» spiegò. «E ti fa male starle lontano.»
«Come ti senti?» continuai a porre domande, con la genuina curiosità di un bambino di sette anni.
«Come se mi mancasse un pezzo importante. Hai presente quando fai un puzzle, ma manca una pezzo? Ecco, io mi sento in quel modo. Incompleta.»
«E se il pezzo non lo ritrovi più?» chiesi, quasi spaventato dalla conseguenza di una simile perdita.
«Beh, stai molto male, ma poi passa. Dopo un po' non fa più male.»
«Ma all'inizio fa tanto male?»
«Abbastanza.»
Mi scoccò un sonoro bacio sulla fronte, e io feci una smorfia infastidita a quel gesto.
«Anche tu sentirai la mancanza della tua fidanzata, un giorno.»
«Io non mi fidanzerò mai» replicai, sicuro di me.
Mia madre si mise a ridere, gli occhi castani che brillavano di amore. «Vedremo, tesoro.»
Incompleta. Si sentiva incompleta, in assenza di papà. Adesso, a distanza di undici anni, credo di aver compreso appieno il significato di quel termine.
Perché è così, che mi sento: incompleto.
Stringo i capelli tra le dita, emettendo un sospiro esausto e tremolante. Con le palpebre sigillate e l'aria che mi manca, seduto sul bordo del materasso, mi sembra di impazzire.
Mi odio. Mi odio per la mia debolezza. Ma, più di tutti, odio lei, perché mi ha ridotto così.
Sono passati due giorni dalla scomparsa di Bridget. I Guerrieri perlustrano New York senza sosta, frugando in ogni angolo e in ogni zona residenziale. Sono persino andati a casa della sua famiglia adottiva, fingendosi amici, ma non hanno ottenuto risultati.
Nessuna traccia. È sparita.
In quarantotto ore hanno fatto il giro completo di tutta la metropoli, più e più volte, ma l'esito è sempre lo stesso.
Assolutamente nulla. Niente che riconduca a lei.
Mark sospetta che abbia lasciato la città, e probabilmente è così. Il punto, però, non è dove. Il punto è perché. Per quanto mi riguarda, potrebbe anche essere sulla Luna o nel grattacielo qui dietro: non fa differenza. Ciò che non capisco è il motivo per cui è scappata.
L'altra mattina, ancora con le palpebre abbassate, ho tastato la parte di materasso dove pensavo di trovare Bridget, ma le mie dita hanno sfiorato l'aria. Non era lì. Pensavo fosse in bagno, tuttavia ho scoperto presto di sbagliarmi.
Poi, ho notato gli indizi: le ante dell'armadio spalancate, i vestiti dimezzati, la finestra socchiusa. Tutto mi riportava a un'unica soluzione.
Gelo. Ho sentito un profondo e insopportabile gelo. E non era per la temperatura sotto lo zero o per il freddo che strisciava dalla finestra. Era per la voragine che si è formata all'altezza del petto. La stessa voragine che continua a consumarmi da giorni.
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Il Segreto della Dinastia
Fantasy{COMPLETA e IN REVISIONE} • Il Regno Dimenticato - Volume 1 • "Ecco, la giornata che mi ha cambiato la vita è iniziata così. Con la telefonata della mia migliore amica, un mucchio di dilemmi a cui non sapevo dare risposta e una passeggiata verso sc...