Bridget
Entrando nell'armeria dell'Accademia, vengo abbagliata dallo scintillio delle lame delle armi, che riflettono il sole che filtra dalle grandi vetrate.
La parete di destra è tappezzata di pugnali di ogni forma e materiale, quella di sinistra di spade dalle else tempestate di pietre colorate. In fondo alla stanza, un muro coperto di archi, balestre e faretre colme di frecce, mentre il centro della stanza è libero. In un angolo, è collocato un tavolino di legno, dove sono posati inaccuratamente dischi dai bordi taglienti e pezzi di metallo affilati.
«Wow» mormoro, meravigliata. «Non ho mai visto tante armi tutte insieme.»
Mason, al mio fianco, ridacchia. «Ti ci abituerai.» Il suo sguardo nero analizza il perimetro, affascinato. «È un paradiso in terra, per noi Guerrieri.»
Prima che possa rispondergli, qualcuno che indossa la divisa si avvicina a noi, sorridente, dal centro della stanza fino alla soglia, dove io e Mason siamo appostati.
«Ce l'avete fatta» esclama Carter, gli occhi verdi luminosi. Sposta le pupille su di me. «Pronta, Rossa?»
«Sono nata pronta» affermo, cercando di non farmi intimidire dal luccichio tetro delle numerosissime armi.
Invece di allenarmi in palestra o di seguire una delle consuete lezioni mattutine, sono stata trascinata in armeria da Mason. Quest'oggi, perfezionerò le tecniche di combattimento con le armi e, a quanto pare, mio istruttore sarà proprio Carter.
Il Guerriero dagli occhi verdi mi fa cenno di seguirlo al centro della stanza. Ci posizioniamo uno di fronte all'altro, mente Mason resta in disparte, appoggiandosi a una striscia di parete libera. Sento il suo sguardo che mi tocca.
«Puoi usare qualsiasi arma» esordisce Carter, spalancando le braccia. «Ma ricorda che la magia è vietata.»
«È proprio necessario?» protesto. I miei poteri sono sempre stati la mia carta vincente, in combattimento.
«Sì, Rossa. Qualcuno mi ha detto che hai bisogno di esercitarti con le armi.»
Volgo gli occhi su Mason e lo fulmino con uno sguardo stizzito. Tutto ciò è sicuramente opera sua. Lui, in risposta, mi regala un sorrisino impertinente.
«Ricorda due cose fondamentali» annuncia Carter, e torno a prestare attenzione alle sue dritte. «Uno: ogni oggetto può diventare un'arma.»
«La seconda?» gli chiedo.
Carter ghigna. «Due: non perdere tempo ad ascoltare le regole e comincia a combattere.»
Con uno scatto felino, Carter si fionda sulla parete rivestita di pugnali e ne sfila uno, un coltello dalla punta aguzza e di metallo nero. Carica il braccio e mi tira contro la lama; riesco a schivarla di striscio, accovacciandomi a terra.
Mi rialzo e prendo a mia volta un pugnale, in modo casuale. Non mi soffermo a studiarlo, ma sento che l'elsa gelida è solcata da alcune incisioni. Mi avvicino lentamente a Carter, stringendo l'arma.
Lui recupera un'asta di ferro dal tavolo e, quando sollevo il pugnale, la lama si scontra con il cilindro metallico. Carter lascia cadere sul pavimento l'asta, che rotola fino a giungere ai miei piedi, e si avvicina alla parete di fondo. Sfila un arco dalle cinghie che lo legavano al muro e agguanta qualche freccia da una faretra.
Carica l'arco e la punta triangolare della freccia mi osserva. Il Guerriero la scocca e mi sposto giusto in tempo per evitare di essere trafitta. Mentre inforca un secondo dardo, prendo l'asta metallica dal pavimento. Così, mentre la freccia vola nella mia direzione, alzo l'asta e ne devio la direzione.
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Il Segreto della Dinastia
Fantasy{COMPLETA e IN REVISIONE} • Il Regno Dimenticato - Volume 1 • "Ecco, la giornata che mi ha cambiato la vita è iniziata così. Con la telefonata della mia migliore amica, un mucchio di dilemmi a cui non sapevo dare risposta e una passeggiata verso sc...