Uno

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Mi sembra strano pensare che circa un anno fa la vita mi sorridesse.
Mentre ora mi fa strano pensare che la vita mi ride in faccia.
Ride di tutte le cose brutte, le sfortune, oppure peggio ancora delle illusioni.

Ho una domanda da fare a questa vita: che cazzo ti ridi?

Solo i maleducati, disgraziati si divertono a ridere in faccia alla gente delle proprie sfortune.

La mia vita è un enorme presa per il culo.

Ho solo 17 anni, già. Penserete che sia io ad ingigantire le cose e invece no!

Un anno fa ero la persona più ottimista del mondo, sorridevo sempre, ovunque e con chiunque. Scherzavo in ogni situazione e adoravo me stessa.

Si vede che il destino ha voluto farmi godere 16 anni di vita immersa nella gioia per poi darmi il peggio.

Bè io sono dell'idea che le sfortune e le gioie dovrebbero essere equilibrate, infatti sono sempre stata contro a quell'antico mito greco dove Zeus pescava le cose belle e brutte da un vaso. Entrambe si trovavano nella stessa quantità, ma appunto c'era la probabilità di pescare più gioie o più sfortuna oppure tutte gioie o tutte cose brutte.

Insomma il fato è imprevedibile e ingiusto a volte.

Se dovessi basarmi su quel mito, Zeus dovrebbe aver pescato la maggior parte delle gioie per i miei iniziali 16 anni di vita e praticamente ora la sfiga regna all'interno di quel vaso, sovrastando le gioie.

Questo è veramente ingiusto, non è per niente equilibrato e ve lo dice quella che nel piatto mangia prima le cose schifose, amare e con un brutto sapore e poi si rifà il palato mangiando ciò che nel piatto è buono.
Ma questo credo che lo facciano tutti.

Insomma... Sempre restando nel tema del cibo, proprio per questo il dolce è l'ultima portata, per rimediare se qualcosa non è stato di gradimento e per farti uscire dal ristorante col sorriso.

So benissimo che ho tutta la vita davanti e proprio per questo non mollo e aspetto con ansia l'arrivo del dolce, ma credo che ci sia qualche problema nella cucina del "ristorante della vita".

Ogni volta che mi tornano in mente tutte le cose brutte di solito, per non pensarci, cerco un dolore fisico che mi faccia dimenticare temporaneamente quell'altro.

No, non sono autolesionista, non lo farei mai credetemi, anche perché altrimenti non verrei presa sul serio a causa di moltissime ragazze che lo fanno per ottenere attenzione.

Essere al centro dell'attenzione è l'ultima cosa che desidero ora, anzi non l'ho mai desiderato.
Sono sempre stata quella che, ad esempio, se deve parlare in pubblico si imbarazza e inciampa nelle parole.

Quindi ho trovato un'altra soluzione: lo sport.

Lo sforzo fisico non mi fa più pensare alle brutte cose.

Mi spingo oltre finché non sento il muscolo tremare e chiedermi pietà.

Questo è l'unico modo che ho per non pensarci.

Proprio per questo ora mi sto mettendo le mie scarpe da ginnastica, dei pantaloncini e una canotta pronta per una corsetta.

Feci il solito tragitto per le colline. Sono fortunata a vivere in un piccolo paesino immerso nel verde e non la solita città rumorosa e sporca.

Ad un certo punto notai dei nuvoloni neri coprire sempre di più il cielo.

Accidenti non ci voleva!

I temporali mi hanno sempre terrorizzata, quindi decisi di tagliare per il parco, in modo da accorciare il tragitto verso casa.

Perfetto! Ora sono completamente fradicia, visto che tutto d'un tratto un rovescio di pioggia scese dal cielo.

Accelerai la corsa, siccome qualche chicco di grandine cominciò a battermi sulla testa, ma ad un certo punto le mie gambe si fermarono. Ero quasi paralizzata.

Cercavo di rimettermi in marcia, ma nulla; la melodia che suonava nelle mie orecchie me lo impediva.

Non riuscivo a muovermi, le ginocchia mi tremavano, ma non per il freddo e cedettero improvvisamente.
Mi ritrovai inginocchiata con le lacrime che si mischiavano alla pioggia.

Maledetta canzone di merda! Era la nostra canzone, ma non capivo perché ancora la tenessi nei brani salvati di Spotify e fatalità capitò proprio in quel momento.
Maledetta riproduzione casuale!

La pioggia si faceva sempre più fitta proprio come la grandine e io ero ancora immobilizzata. Provavo un dolore assurdo quasi come quel giorno, purtroppo non riuscivo a muovere nemmeno un dito altrimenti avrei già spento quella canzone di merda.

Cominciarono a squarciare il cielo mille lampi e mille tuoni che sembravano rischiarare il cielo, quasi come ad indicare una via d'uscita dalle tenebre che mi circondavano, ma io ero ancora lì immobile.

Un tuono fortissimo fece innescare in me il peggio.

Cominciai a dimenarmi quasi come se il dolore si fosse attaccato come una sanguisuga, cominciai ad urlare.

Non ero più immobile, ma occupata a dimenarmi, tanto da aver raggiunto il muretto del sentiero del parco.

I miei polmoni smisero di dare aria alla bocca e quindi le mie urla si zittirono, ma quel poco fiato serviva per mantenermi in vita.

I miei nervi si contrassero e le mie mani si strinsero a pugno, conficcando le dita nel palmo. La mia vista era offuscata anche a causa del temporale, ma riuscii ad intravedere qualche goccia di sangue uscire dai miei pugni.

Vi prego, qualcuno mi aiuti, fatemi passare questo dolore vi prego.

Era la frase che la mia mente cercava di far dire alla mia bocca, ma non funzionava.

Maledetto attacco di panico!

Ero senza forze, ormai la situazione era così da 5 interminabili minuti, ma forse questo ancora non era del tutto finito quando sentii dei veloci passi.

Tutto d'un tratto vidi una figura passarmi di fianco con un lungo balzo saltando il muretto su cui ero appoggiata.

Qualcuno era arrivato, mi aveva sentita.

Cacciai un ultimi urlo, anche se la mia mente voleva far dire alla mia bocca un'altra cosa. Sentii qualcosa di morbido solleticarmi il collo e poi la mia vista si oscurò.

//note d'autore//
Hey! Grazie per aver letto il primo capitolo della mia storia su Irama. Vi prego di lasciare qualche stellina così so se il capitolo vi è piaciuto e a breve pubblicherò il secondo. Inoltre fatemi sapere se volete che continui o se la storia fa pena commentando!
Grazie a tutti!

DUE PIUME ||Irama Plume|| - non siamo fatti per restare soliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora