Ventitré

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Bea correva e accelerava non appena vedeva che la raggiungevo, così mi fermai.

Di sicuro se non mi avesse più visto avrebbe smesso di correre e così fece.

So benissimo che questo si chiama stalking, ma lei aveva bisogno di me, solo che non me l'avrebbe mai chiesto.
Così la pedinai per tutto il tragitto.

Stranamente non andò verso casa sua, ma esattamente dalla parte opposta così ancora più incuriosito cercai di non farmi scoprire.

Quando vidi che stava per entrare nel luogo dove mai avrei immaginato, mille domande cominciarono a frullarmi per la testa.

Era entrata in un cimitero.

Ad Halloween.

Assurdo.

Ma con quale coraggio una persona che ha perfino paura delle rane entra in un cimitero questa notte?

Di certo non voleva fare dolcetto o scherzetto alla tombe.

Ma a parte gli scherzi mi feci coraggio e mi inoltrai all'interno di questo inquietantissimo posto.

La stavo spiando da dietro un muro che faceva angolo e la vidi mentre si sedeva davanti ad una tomba, estraeva dallo zaino un mazzo di fiori e lo posava in un vaso vuoto.
Dopodiché lo prese e lo riempì d'acqua nella fontanella del cimitero, inoltre accese anche la candela della tomba.

Era lì tutta sola immersa nei suoi pensieri mentre sembrava stesse raccontando qualcosa alla tomba, nel frattempo delle lacrime bagnarono il suo volto.

La sua espressione triste veniva illuminata dalla fioca luce della piccola candela, in questo modo si creavano strani giochi di luce sul suo volto.

Era seduta sull'asfalto freddo e gelido d'ottobre mentre stringeva le sue piccole gambe così forte tanto da tremare, o forse tremava per la tensione della situazione? Bè di sicuro non tremava per il freddo...

Ero affascinato da questo momento nonostante lei sembrasse nettamente triste, ma vederla così concentrata a parlare con questa persona a lei cara, era commovente.

Volevo assolutamente vedere chi fosse quella persona e così mi avvicinai di più, ma forse lo feci troppo e lei mi sentì.

"Ah giusto... Tu sei quello che non molla mai" mi disse mentre nascondeva il viso tra le ginocchia, cercando di asciugarsi le lacrime.

"Scusa, ma una persona che va al cimitero la notte di Halloween è veramente... Strana diciamo" le dissi imbarazzato grattandomi la nuca.

"Anche tu ora sei qui, quindi sei strano pure te, Fil" mi disse sempre con quel tono di tristezza che cercava di nascondere.
Però una cosa era sicura, quando abbreviava il mio nome me lo faceva adorare.

"Giusto hai ragione... Posso?" le dissi indicando lo spazio vicino a lei.

"Ormai non posso più cacciarti, mi hai beccata, quindi siediti pure..."

Così mi sedetti sull'asfalto freddo guardando verso la tomba.

Osservai subito la foto del defunto ed era un bambino, aveva un bellissimo sorriso vivace che ti metteva allegria nonostante fossimo in un cimitero.

Su di essa c'era scritto il nome Stefan Baroni.

Di sicuro era un parente di Beatrice visto che avevano lo stesso cognome.

E la data di morte risaliva esattamente ad oggi, 11 anni fa.

Facendo quattro calcoli doveva avere la stessa età di Bea e quindi chi cavolo era questo bambino?

DUE PIUME ||Irama Plume|| - non siamo fatti per restare soliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora