Da quel momento tenevo sempre la finestra chiusa, non me ne importava se morivo asfissiata.
Era passata poco più di una settimana e siccome i ragazzi si stufano subito se le cose sono difficili, decisi di aprire la finestra, tanto si sarà arreso di sicuro.
Dalla mia finestra entrava sempre un po' di aria anche se era settembre proprio perché era situata verso nord, dove appunto soffiano i venti più freddi.
Il clima era veramente adatto ad un bel riposino pomeridiano estivo così mi stravaccai in modo tutt'altro che elegante sul mio lettone.
Dopo interminabili minuti a trovare la posizione perfetta finalmente riuscì a trovare pace e addormentarmi.
Io l'ho detto che alla vita non sto simpatica e infatti cominciai a sentire il mio letto abbassarsi. Di sicuro sarà Fluffy, il mio tenero gatto obeso in cerca di amorevoli coccole, ma in questo momento non ne avevo proprio voglia.
"Vattene Fluffy, non ne ho voglia ora..." dissi cercando di mandare via qualcosa con la mano.
Non so perché, ma mentre sono in questo stato il mio cervello dorme ancora quindi non riesco a fare tutto perfettamente."Scusa... Come mi hai chiamato?" disse quella voce ridendo.
No! Ditemi che sto facendo un incubo!
Mi alzai di scatto e mi sedetti sul letto, lui intanto sorridendomi appoggiò la sua testa sul mio cuscino.
Era inquietante, perché sorrideva continuamente?
"Sei consapevole che non uscirai vivo da qui visto che hai interrotto il mio sonno!?"
"Oh andiamo! Sono le quattro del pomeriggio, fuori splende il sole e tu dormi! Per caso sei una vecchietta?"
"Se io fossi una vecchietta ti avrei già sputato addosso la mia dentiera"
"Hei tigre oggi ti vedo particolarmente aggressiva!" disse sempre con il suo sorrisetto incrociando le braccia dietro la testa.
"Ma si può sapere che vuoi da me e perché ti ostini così tanto a parlarmi!?"
"Mi incuriosisci e poi a me piacciono le cose complicate"
A lui piacciono le cose complicate, ma io sono un casino complicato ed è ben diverso, getterà la spugna in men che non si dica."Lo fai solo perché ti faccio pena..." dissi togliendo lo sguardo.
"Secondo te posso provare pena nei confronti di chi mi insulta ogni 2×3 e mi mette al tappeto con un calcio nelle parti basse? Bè ti sbagli"
"Non ti credo e neanche mi interessa crederti"
"Bè ma almeno lascia che ti conosca!"
"No!" risposi secca senza neanche pensarci.
L'ultima volta che una persona provò a conoscermi ne uscì fregata solo io. Non voglio rimetterci un'altra volta."Bea tutto apposto? Ti sento urlare dalla cucina!' interruppe la nostra conversazione la voce di mia mamma. Accidenti non ci voleva!
"Si mamma! Stavo solo ripassando per l'interrogazione di storia ad alta voce!" dissi mentre mimavo ad Irama di nascondersi nell'armadio della mia stanza.
Intanto mia mamma fece irruzione in camera e io con nonchalance feci finta di essere immersa nello studio.
"Sicura? Non è che se apro l'armadio mi ritrovo poi un ragazzo?"
Cazzo... Mi aveva già sgamato? Maledetto Filippo!"Mamma, ma che stai dicendo?" dissi sempre con nonchalance
"Tranquilla tesoro stavo solo scherzando! Buono studio!" disse mia mamma uscendo di scena e chiudendo la porta.
"Grazie mamma" risposi educatamente.
Rivolsi il mio sguardo verso l'armadio ed educatamente dissi a Filippo "Esci dall'armadio coglione!"
Subito dopo uscì lui con in mano una canottiera delle My Little Pony.
"Carina questa" disse sghignazzando.
Sono sicura di essere rossa come un pomodoro, così senza guardarlo gli presi dalle mani la canottiera e la gettai con foga nell'armadio.Quella canottiera la usavo come pigiama e ce l'avevo da una vita.
Una volta mi faceva da vestito, mentre ora mi sta giusta. Credo sia una specie di porta fortuna o acchiappa sogni perché quando la indosso mentre dormo non riesco mai a fare incubi."Certo che farti i cazzi tuoi non è il tuo forte vero?" gli dissi incavolata mentre lui rideva ancora e si sistemò sul mio letto proprio come prima.
"Bè visto che so già il tuo nome, o meglio ho dovuto scoprirlo da solo... Dimmi... Quanti anni hai?"
ma perché non poteva semplicemente andarsene e lasciarmi in pace?
"Ah be di sicuro abbastanza per farti mettere in carcere" si vedeva che lui era più grande di me, magari era veramente un pedofilo...
"Accidenti! Sei così piccola? Non credo dai... Io ne ho 21"
"17..." risposi seccata in modo da accontentarlo e fargli chiudere quella boccaccia.
"Bè non è poi così grave quanto pensavo, poi alla fine l'età è solo un numero non è giusto etichettare le persone solo per quello"
Stranamente mi ritrovai d'accordo con lui, ma io per ora non dovevo dargli tante attenzioni quindi rimasi muta.
Intanto la situazione si era un po' calmata e sia io che lui rimanemmo in religioso silenzio per pochi minuti. Strano, ma non trovai imbarazzante questa situazione, mi sembrava quasi di starci bene."Bè forse ti devo chiedere scusa per quella volta che sono stato troppo insensibile e ho domandato cose che forse non dovevo" la sua voce interruppe il dolce silenzio e portai il mio sguardo su di lui.
"Quindi ecco... Ho deciso di darti questo" disse mentre dalla sua tasca spuntava il CD di James Arthur con sopra un grazioso fiocchetto rosso.
"Grazie, ma non lo posso accettare"
"Dai ti prego! È solo per farmi perdonare... Accettalo non ti chiedo altro!" me lo porse e io lo presi.
Quel giorno a causa sua non riuscii a comprarlo quindi devo dire che c'ha azzeccato parecchio.
"Bene per oggi ho finito. Ci becchiamo in giro!"
Disse mentre si avvicinava alla finestra.
"Ah e non chiudere mai più questa finestra ti prego" disse mentre aveva quasi scavalcato il davanzale.
Dopodiché mi salutò con un cenno della mano e io lo ripagai sempre gentilmente sfoggiando un terzo dito e un sorrisetto.
Appena lo vide scoppiò a ridere, poi scavalcò il muretto del mio giardino e sparì dal mio campo visivo.Devo ammettere però che la curiosità era reciproca. Avevo tante domande su di lui.
Come era riuscito quel giorno a calmarmi? Perché si trovava in quel parco durante il temporale? Perché si ostina così tanto?
Perché ormai ha suscitato in me interesse?
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DUE PIUME ||Irama Plume|| - non siamo fatti per restare soli
Fanfiction"Se vuoi essere felice, bè smettila di cercare la felicità se non sei disposta ad amare nessuno. Senza amore la tua vita non avrebbe più senso" Lei è Beatrice che dopo aver preso un brutto colpo basso ha cominciato a vivere nella solitudine, ma sopr...