Aprì gli occhi, ma l'oscurità mi circondava.
L'ambiente però non era molto familiare e non sembrava per niente la mia stanza.
Allungai un attimo il braccio verso la mia destra in cerca di qualche interruttore e lo trovai. Mi trovai in una camera da letto molto confortevole, ma la cosa mi spaventava parecchio perché non era la mia.
Mi alzai di scatto e guardai la sveglia posta sul comodino alla mia sinistra, stava segnando le 3:47 del mattino.
Dove diamine ero, ma soprattutto perché era così tardi?
Aprì la porta che mi separava dal resto della casa e finalmente mi ricordai.
Ero venuta a passare la sera del mio compleanno con Filippo a casa sua.
Devo essermi completamente addormentata durante la visione dell'ultimo film della saga 'una notte da leoni'.
Avanzai verso il soggiorno alla ricerca di Filippo, ma nessuna traccia, così andai in cucina, ma nemmeno lì.
Dopo aver perlustrato la zona andai a controllare dove forse non dovevo... La stanza chiusa a chiave.
Forse non dovevo perché non erano fatti miei, forse dovevo semplicemente ritornarmene a dormire e lasciar stare, però non lo feci.
Stavo per toccare la maniglia per constatare che la stanza fosse aperta, ma ancor prima che ne fossi a contatto qualcosa mi bloccò.
"Che fai in piedi?" disse la voce di Filippo.
Mi girai con cautela e notai che era appena uscito dal bagno, doveva essersi fatto una doccia visto l'enorme quantità di vapore che fuoriusciva dal bagno.
"T-ti stavo cercando" gli dissi imbarazzata senza nemmeno guardarlo in faccia.
"Bè eccomi qua... Ti serve qualcosa?"
"No no, anzi ero venuta per salutarti, me ne torno a casa" dissi passandogli velocemente davanti senza rivolgergli uno sguardo.
Sono una stupida, tremendamente stupida e non faccio mai la cosa giusta.
Ma la sua mano mi fermò all'istante.
"Che stai dicendo? È tardi, torna a dormire"
"No, ho una casa e un letto quindi penso proprio di andare lì"
"Resta pure qui, non mi dai fastidio... E poi come pensi di tornare a casa se io non voglio riaccompagnarti?" disse lui beffardo.
"Non importa, ho delle gambe e guarda caso so pure camminare" gli risposi scazzata, la mia vita non dipende da lui e deve capirlo.
"Non ci provare nemmeno, è tardissimo e tu non vai fuori con il buio che c'è..." disse lui alzandomi il mento e fissandomi dritto negli occhi facendo in modo di farsi rispettare. Era in questi momenti che non riuscivo a riconoscere il solito Filippo.
"Si invece, i miei saranno in pensiero è tardissimo e ora lasciami andare" detto ciò la sua espressione si addolcì.
"Stai tranquilla... Li ho già avvisati io" disse fiero.
"Cosa? Ma soprattutto come!?" dissi io incredula.
"Ho solo mandato un messaggio col tuo telefono dicendo che era da tanto che non stavi con Daniel e quindi restavi da lui a dormire e che ti avrebbe riportata lui a casa verso mattina" disse lui trascinandomi verso la sua stanza.
"... E ora quindi dormi tranquilla, buonanotte" disse chiudendo la porta dopo essere uscito, lasciandomi nella sua stanza da sola.
"Ah, su quella sedia ci sono dei miei vestiti comodi se non ti va di dormire con quelli che hai addosso... Buonanotte!" disse dall'altra parte della porta.
"Aspetta!" gli dissi prima di metabolizzare il tutto.
"Dimmi" disse aprendo la porta.
"Ma tu dove dormi?" gli chiesi perplessa.
"Di là sul divano... Stai tranquilla dormi pure tu lì e non obbligarmi a fare il contrario perché io voglio così. Buonanotte." disse di fretta e furia senza lasciarmi tempo di controbattere e chiuse di nuovo la porta.
"Buonanotte" dissi ancora incredula con un filo di voce.
Decisi di mettermi ancora più comoda indossando i vestiti di Fil e subito un'ondata della sua essenza mi invase le narici.
Dopodiché addormentarmi fu una passeggiata.
****
"Shh ci sono qui io, Bea" disse Fil cercando di cullarmi mentre mi mancava il respiro.
Cominciò poi a canticchiare qualche parola di qualche canzone a me sconosciuta.
Quelle parole mi fecero calmare, pensai a loro e al loro significato.
Parole così vere, ma tristi non le avevo mai sentite.
"[...]Volevo correre più forte degli altri come per dimostrarmi che potrei farlo il doppio, volevo dirti che ti aspetto qua, volevo dirtelo, ma no, non ti ho avvisata e me ne resterò solo con il mio orgoglio che uccide quello che voglio sapendo che è una cazzata[...]"
La sua voce così graffiata trasmetteva una tranquillità assurda e in pochi secondi mi calmai e lui smise di cantare.
"Che ore sono?" chiesi mettendomi a sedere con la testa appoggiata allo schienale del letto di Fil.
"Le 4:57"
"Mh... Sapevo che non avrei dormito per molto..." dissi stanca.
"Ti succede ogni notte l'attacco di panico?" chiese Fil preoccupato.
"No... A meno che io non indossi la mia solita canottiera, te lo avevo detto che con quella non dormivo"
"È così importante per te?"
"Non molto, ma mi fa sentire al sicuro e a casa, insomma nel posto giusto" dissi cercando di non incrociare il suo sguardo.
"Meglio che ora me ne torni seriamente a casa..." dissi dispiaciuta.
"No! Non ci pensare nemmeno, ti prego" disse sincero con la voce spezzata.
"Ho paura di non riuscire a dormire"
"Ci sono qui io, puoi stare tranquilla"
"Davvero. Grazie, ma..."
"Se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi..." disse alzandosi dal letto e lasciandomi da sola.
"Fil" lo chiamai e lui mi raggiunse subito.
"Ho bisogno che tu mi tenga al sicuro" dissi imbarazzata.
"Lo sei non ti preoc-"
"Dormi con me." dissi incredula che quelle parole avessero davvero avuto il coraggio di lasciare la mia bocca, ma soprattutto i miei pensieri.
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DUE PIUME ||Irama Plume|| - non siamo fatti per restare soli
Fanfiction"Se vuoi essere felice, bè smettila di cercare la felicità se non sei disposta ad amare nessuno. Senza amore la tua vita non avrebbe più senso" Lei è Beatrice che dopo aver preso un brutto colpo basso ha cominciato a vivere nella solitudine, ma sopr...