Nove

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Il giorno seguente non sapevo se aspettarmi che Filippo venisse a prendermi oppure no.

Quel ragazzo aveva scatenato in me una tale confusione da non capire più come si facesse a ragionare.

Vorrei qualcuno che si preoccupi di me al di fuori della mia cerchia di persone care, vorrei qualcuno che mi faccia sentire unica, che mi faccia sentire me stessa, che mi faccia sentire a mio agio, che mi supporti e mi sopporti...
Ma allo stesso tempo mi fa schifo pensare ad un maschio, ovvero colui che reca soltanto guai, danni, delusioni e falsità a gogò.

Insomma i primitivi dopo aver visto per la prima volta il fuoco lo toccarono non sapendo che si sarebbero bruciati, ma dopo aver provato il dolore non lo toccarono più. Non volevano più stare male proprio come me.
Solo che io ho bisogno di questo calore, di questo fuoco perché mi potrebbe far sentire viva di nuovo, ma la paura di scottarmi è superiore.

"Hei Bea a che pensi? Stupidotta ti stavo raccontando di quando l'altra sera ho visto Diego preso a borsettate in faccia da una tizia e tu osi non ascoltarmi?" mi disse tutto d'un tratto Daniel.

"A Diego servirebbe essere colpito in faccia con qualcosa di più letale che una borsetta, non credi?" dissi ridendo e lui mi seguì a ruota.

"Hai ragione"

Dopodiché fui costretta a raccontargli di Filippo perché glielo avevo promesso. Gli raccontai dell'attacco di panico causato dalla stupida canzone mia e di Diego e dal temporale, poi di Filippo che mi aiuta e che in un certo senso mi 'stalkera'.

"Bea però promettimi che non abbassi la guardia anche se svagarti con qualcuno non ti farebbe malaccio, vorrei tantissimo rivedere quella Bea solare con il sorriso contagioso"

"Se c'è una cosa che..." mi bloccai guardando l'espressione di Daniel scioccata, subito dopo lui si mise dietro di me come per bloccare qualcuno.

Stava bloccando Diego.

"Voglio parlare con lei" disse schietto Diego. Il suo vocione mi faceva accapponare la pelle, inoltre era più grande e grosso di Daniel d'altezza. Mi terrorizzava.

Diego aveva 2 anni in più di me, ma frequentava ancora la quinta siccome l'anno scorso non l'hanno ammesso agli esami. Una volta ero innamorata del suo ciuffo scuro e dei suoi occhi marroni quasi neri, ora invece non ci vedo nulla di affascinante, anzi mi fa vomitare.

Ero immersa nei miei pensieri e non riuscì a sentire la risposta di Daniel, ma era di sicuro negativa, dopodiché Diego lo spostò con il braccio e prima che Daniel si intromettesse di nuovo gli dissi di stare tranquillo.

"Voglio sentire le cazzate che mi dice" dissi strafottente a Daniel sapendo benissimo che a Diego questa affermazione non piaceva.

"Senti, chi era quel nanetto di ieri?" disse fissandomi negli occhi. Voleva la sua risposta e sapevo che non si sarebbe levato dai piedi finché non l'avrebbe ottenuta.
Però la vecchia Beatrice di cui una volta si è preso gioco non esiste più quindi...

"Ah nulla, solamente una persona meno irritante di te" la mia risposta lo fece infuriare così si avvicinò di scatto a me e diede un forte colpo al muro con il palmo. Per qualche secondo chiusi gli occhi. Nonostante io gli rispondessi per le rime, dentro di me c'era un'enorme paura, sì sono abbastanza fifona, però sono brava a nasconderlo.

Dopo questo arrivò in mio aiuto la campanella e Daniel per fortuna.
E come un noioso classico se ne andò urlandomi contro: "non finisce qua!".

Perfetto! Ora due persone mi tormentavano i pensieri: Diego e Filippo.

***

Oggi fui l'ultima ad uscire perché la prof mi aveva fermata in classe per aiutarla a portare una borsa in aula professori e molto probabilmente Filippo se n'era già andato via pensando di non esser andata a scuola.

Oppure credevo davvero che lui si sarebbe sprecato ogni giorno per venirmi a prendere.

Stavo per mettere piede fuori dal cancello quando qualcuno mi prese e mi buttò addosso al muro esterno della scuola.

Provai un forte dolore alla nuca per la forza che questa persona aveva esercitato su di me.

Chiusi gli occhi dallo spavento e quando gli riaprì mi ritrovai il faccione di Diego.

Mi mise una mano davanti alla bocca per impedirmi di urlare, cosa che avrei sicuramente fatto se non fosse per quella sua manaccia.

" Ora dimmi... Chi era quel nanetto che ti è venuto a prendere?"
Disse con cattiveria stringendo la sua presa ancora di più e io sussultai.

Per una volta che Daniel non è con me, per una volta che mi trovo indifesa, per una volta che non so come difendermi, Diego c'è e non perde un attimo per mettermi in difficoltà usando sempre questi momenti di merda.

"Di sicuro quel nanetto ha di certo più buon senso di te e sa come trattare le donne" disse ad un certo punto una voce dietro a Diego. Sapevo benissimo chi fosse anche se Diego mi impediva la visuale.

Diego incazzato e stupefatto si girò immediatamente ricevendo un sinistro da Filippo.

Io riuscì a liberarmi e d'impulso scappai dietro a Filippo.

Diego si riprese e si gettò subito su Filippo, ma lui lo fermò bloccandolo e parlandogli.

"Senti bello, prova ancora a toccarla con le tue mani di merda e giuro che ti faccio assaggiare anche il destro" disse guardando dritto negli occhi Diego e avvicinandosi a lui sempre di più.
Non avevo mai visto Filippo così e non avrei mai voluto essere nei panni di Diego, altrimenti avrei avuto ancora più paura di quella che mi causa Diego. Filippo sapeva essere davvero convincente in queste situazioni tanto che Diego se ne andò senza fiatare, ma io lo preferivo di gran lunga con il suo sorriso.

Dovrei anche mettere in guardia Filippo per il semplice fatto che non è un buon segno se Diego demorde in fretta, perché vuol dire che si rivendicherà prima o poi. Però era anche vero che lui si sapeva difendere benissimo da solo e io ora ero ancora sotto-chock da ciò che Diego mi stava facendo passare.

DUE PIUME ||Irama Plume|| - non siamo fatti per restare soliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora