Eravamo appena arrivati nel posto che lui chiamava paradiso.
Ci siamo arrivati in circa un'ora di macchina quindi non era molto vicino al mio paesino sperduto.Era un parco abbastanza strano, aveva solo un'altalena e una tavola di legno con due panche. Lui si sedette sulla vecchia tavola di legno appoggiando i piedi sulla panca e io mi sedetti di fianco a lui nella sua stessa posizione.
Dalla mia sinistra distava circa 30 metri una rotaia che sembrava abbandonata visto che era abbastanza trascurata e arrugginita, quindi non credo passino più treni per di lì.
"Forse ti aspettavi qualcosa con una vista mozzafiato oppure un luogo da rimanere a bocca aperta per la sua bellezza, ma io ci sono molto legato a questo parco, ci venivo spesso con i miei amici e lo chiamavamo "Il Rasta". Mi ricordo ancora quando eravamo tutti seduti qua e passavamo insieme gli interi pomeriggi, non mi annoiavo mai. Avevo una vespa bianca e quante volte sono rimasto a piedi per colpa di quel catorcio!" disse fissando il vuoto e sorridendo ricordando i bei tempi.
"A volte mi domando cosa sarebbe successo se non me ne fossi andato da questo posto, se non avessi lasciato tutto il mio gruppetto di amici, se non avessi abbandonato completamente questo luogo... Però vedi... È stata una mia scelta perché ho dovuto farlo. Ho dovuto ricominciare da capo tante volte e quella volta fu la più dura..." disse questa volta con una voce piena di amarezza e un'espressione nostalgica.
Una cosa era certa: era successo qualcosa che lo aveva spinto ad andarsene e io non sapevo se impicciarmi o fare finta di niente...
"Se andartene via ti ha reso così triste perché lo hai fatto?" chiesi con un tono calmo e guardai la sua espressione mutare, ora era un po' infastidita e amareggiata. Forse gli ho fatto ricordare cose a cui non doveva pensare più.
"Bè non credo che tu sia nella posizione di chiedermelo visto che ogni volta che io mi impiccio per il tuo bene ricevo solo cattiveria. Però posso dirti che andarmene via ha reso triste me, ma in questo modo altre persone hanno potuto conoscere la serenità."
Questo ragazzo aveva l'immenso potere di farmi riflettere e soprattutto farmi sentire in colpa, così cercai di rimediare.
"Chiedimi quello che vuoi."
"Cosa?" si girò di scatto guardandomi perplesso.
"Hai sentito benissimo... Chiedimi quello che vuoi" dissi seria.
"Sai... Avrei un mucchio di domande da farti, ma molte volte è meglio mettersi nei panni degli altri per evitare di essere indiscreti così preferirei che tu mi raccontassi qualcosa di tua spontanea volontà e quando tu sarai pronta"
Questo ragazzo non smetteva di stupirmi. Dava risposte che nemmeno avrei immaginato, oppure che un ragazzo non direbbe mai, o meglio, che un banale ragazzo non direbbe mai. Lui aveva la particolarità di distinguersi da chiunque.
"Perfetto allora adesso io mi metto nei tuoi panni e mi immagino cosa vorresti sapere di me"
"Non intendevo questo..."
"Taci e lasciami pensare!" dissi in modo un po' ironico
"Fa come vuoi, tigre"
Passarono pochi minuti di silenzio, ma abbastanza per fare un piccolo riassunto mentale di quello che volevo raccontare.
"Allora l'estate scorsa, non questa appena finita intendo, ho conosciuto un ragazzo che si chiama Diego... Credo tu sappia benissimo chi sia" mi rispose annuendo. Inoltre avevo ottenuto la sua più completa attenzione, mi sentivo ascoltata e questo mi infondeva coraggio a continuare nonostante stessi tirando fuori gli scheletri dall'armadio. Anche se non avevo intenzione di tirarli fuori completamente, qualche ossa doveva rimanere dentro e non vedere più la luce del sole.
"Bè niente... Anche se frequentiamo la stessa scuola nessuno di noi due ci aveva notato prima di quella fatidica sera d'estate. Ci siamo conosciuti a caso in riva al mare, non ti racconto come perché è imbarazzante..."
"No ora voglio saperlo! Voglio sapere che figuraccia hai fatto con lui!" disse lui ridendo. Maledetto sorriso!
"Eh va bene... Praticamente pioveva e io come una cogliona ballavo sotto la pioggia con i miei auricolari. Ad un certo punto calpestai una conchiglia e dal male caddi in acqua dicendo addio al mio mp3. Pensavo che la spiaggia fosse deserta finché non sentii una risata fortissima e mi girai nella sua direzione. Infine lo insultai perché invece di ridere non mi aiutava e poi abbiamo iniziato a vederci tutti i giorni".
"Secondo me devi prendertela con quella maledetta conchiglia..." disse lui ridendo della mia figuraccia.
"No preferisco avercela a morte con Diego, anche se quella conchiglia in un certo senso ci ha fatti conoscere...
Comunque passavano i giorni e lui mi piaceva sempre di più finché non scoprimmo di andare alla stessa scuola. Non immagini che gioia, potevamo continuare la nostra relazione pure lì! Se solo ci penso ora mi viene da vomitare l'idea di vederlo quasi ogni giorno.
Lui era dolce e gentile con me, ma anche stronzo e giocherellone al punto giusto, finché lui non fece la più grande cazzata del secolo. Per tutta l'estate mi aveva presa in giro, io per lui non ho mai contato niente. Io servivo solamente a far crescere il suo orgoglio e sai perché?" arrivata a questo punto il mio cuore si spezzò come quella volta e anche la mia voce. Mi faceva malissimo ricordare certi episodi."OK basta così... Se non te la sen-"
"No! Voglio finire" dissi decisa. Quando inizio qualcosa la devo portare al termine.
"Voleva prendersi la fiducia e la stima di tutto il suo gruppetto di babbei perché stavano facendo una specie di gara a " chi sta con più ragazze" solo che questa era l'edizione estiva...
In conclusione lui stava con me, ma aveva un'altra fidanzata e in un altro cellulare si sentiva con altre due ragazze" cominciai a provare la rabbia di quella volta che ero venuta a conoscenza di tutto ciò."Mi sentivo distrutta, usata, uguale ad altre 4 ragazze; mi sentivo un cazzo di oggetto, un cazzo di numero! Io ero il numero 4 sai... Non ero Beatrice o Bea! No! Ero la Numero 4!" detto ciò scoppiai in un pianto silenzioso iniziato dalle lacrime che mi rigavano il viso mentre dicevo ciò.
Non ricevetti una risposta immediata e così cominciarono a frullarmi in testa cose... Tante cose.Ora lui penserà di sicuro che io sia una stupida, un'ingenua, una ragazzina che si fa prendere dall'amore e tutte queste bagianate. Di sicuro non gli interesserà più conoscermi visto che sono così stupida e banale e resterò nella mia solitudine. Ma ormai non mi da più fastidio visto che ci sono abituata a far scappare le persone.
Non avevo più coraggio di guardarlo in faccia così gli diedi le spalle.Dì colpo sentii delle mani calde avvolgermi il nodo allo stomaco che si era creato. Poi sentii il suo petto aderire perfettamente alla mia schiena e il suo respiro sul collo. Dopodiché appoggiò il mento sulla mia spalla.
"Nessuno meriterebbe tutto ciò. Anche se purtroppo di esseri schifosi come lui che materializzano le donne ce ne sono parecchi in giro. Dire che mi dispiace sarebbe di una banalità assurda quindi preferisco dirti che tu non sei un fottuto numero! Sei una persona! Sei una tigre. Sei forte e hai tutta la ragione del mondo per poter dimenticare Diego e calpestarlo del tutto per poi ricominciare. Ti meriti di ricominciare, di non farti rovinare e di non allontanare tutte le persone per colpa sua, per paura di trovare un individuo simile."
Non sapevo cosa rispondere perché aveva fottutamente ragione! Se non fosse per Filippo e il suo carattere determinato, io ora non sarei qui con lui.
Per tranquillizzarmi e farmi smettere di singhiozzare levò la mano sinistra dall'abbraccio da dietro che mi stava dando e cominciò ad accarezzarmi dolcemente il collo.
Aveva ragione su tutto. Su ogni fottuta cosa.
Anche che questo posto fosse un paradiso.
\\N.A\\
Sono veramente felice che questa storia vi piaccia visto che sto ricevendo molti commenti positivi❤🌹. Grazie a tutti.Colgo l'occasione per consigliarvi una FF su Irama scritta veramente bene e con una trama favolosa.
Si chiama "Il ragazzo di piume" di labimbadiiramaplumeSe andate a leggerla non ve ne pentirete.
Detto ciò stasera c'è la semifinale e sempre e comunque FORZA IRAMINOOO! 🌹❤
Inoltre manca sempre meno all'uscita del suo nuovo disco, aiuuuuto😍
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DUE PIUME ||Irama Plume|| - non siamo fatti per restare soli
Fanfic"Se vuoi essere felice, bè smettila di cercare la felicità se non sei disposta ad amare nessuno. Senza amore la tua vita non avrebbe più senso" Lei è Beatrice che dopo aver preso un brutto colpo basso ha cominciato a vivere nella solitudine, ma sopr...