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SARAH'S POV
«Cazzo» sbottai per l'ennesima volta, cercando di infilarmi quelle fottute scarpe sgualcite.
Era scientificamente impossibile che in un minuto riuscissi ad arrivare davanti alla scuola.
Ma Richie mi conosceva, lui lo sapeva già che io sarei arrivata in ritardo come al solito.
Prima di uscire e di andare dal mio ragazzo, presi la cornetta del telefono e composi il numero che ormai sapevo a memoria.
«Pronto?» la voce di Beverly mi attraversò l'orecchio, facendomi sorridere.
«Buonasera sfigata!» esclamai, sentendo una risata provenire dall'altra parte del telefono.
«Che cosa vuoi ora?» sghignazzò la rossa, mentre io mi infilavo l'altra scarpa.
«Siamo d'accordo per stasera? Volevo solo ricordartelo, così che non succeda come l'ultima volta!»
«Cristo, che palle, quante volte mi prenderai ancora per il culo per 'sta storia?» si lamentò lei, facendomi ridere come una matta.
Quella sera sarei rimasta a dormire da Bev, così mia madre non mi avrebbe vista tornare a casa a notte fonda.
In questo modo non si sarebbe lamentata o incazzata come succedeva quando rientravo alle tre dopo un'uscita con Richie.
Stavo sfottendo la mia amica perché quest'estate avevamo in programma di fare un pigiama party a casa sua, ma la rossa se n'era completamente dimenticata.
Come d'abitudine io entravo nella casa dei Marsh dalla finestra e quella stupida della mia amica, essendosi scordata del mio arrivo, mi aveva scambiata per un fottuto ladro.
«Comunque si, stasera vieni quando vuoi, tanto sarò a casa da sola!» continuò la rossa.
«Perfetto, e ricordati che passerò dalla finestra!» le dissi e prima di riattaccare sentii un 'vaffanculo stronza!'.
Riposai la cornetta al suo posto, presi le chiavi di casa ed uscii, diretta verso il parco davanti alla scuola.
Il cielo era ancora chiaro, nonostante il pomeriggio fosse ormai giunto a termine.
