34. thinking about you

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LOSER OR LOVER ?
( RICHIE TOZIER )

CHAPTER THIRTY-FOUR | thinking about you

CHAPTER THIRTY-FOUR | thinking about you

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RICHIE'S POV

Un fottuto casino, ecco che cosa avevo combinato.
Come al solito ero riuscito a distruggere tutto quello che in parecchio tempo io e Sarah avevamo recuperato.

E adesso ero qui, nella mia camera da letto, con lo sguardo fisso nel vuoto, a pensare a come cazzo avrei potuto sistemare le cose.
Erano due settimane che non vedevo Sarah e questa cosa mi stava mandando fuori di testa.

La ragazza mi aveva bloccato le visite alla clinica e le uniche cose che potevo sapere di lei le scoprivo tramite Stan.
Sapevo di aver fatto una cazzata a baciarla, ma anche lei non mi aveva dato il tempo di parlare.

Non mi aveva lasciato nemmeno un secondo per dirle che ero ancora innamorato perso di lei, che non riuscivo nemmeno a pensare di vivere senza di lei.
Non mi aveva lasciato il tempo di dirle che ero davvero pentito di tutte le cazzate che avevo fatto, di tutte le volte che l'avevo fatta soffrire e di tutte le volte in cui non c'ero stato per lei.

Ero stato un coglione, ne ero consapevole, ma non riuscivo a resistere senza Sarah.
Insomma, non facevo altro che pensare a lei.

Mi era anche passato per la mente di fare irruzione nella clinica e di entrare di nascosto nella camera della ragazza.
Sarebbe stato praticamente impossibile, eppure non riuscivo a trovare altri modi per poter parlare con lei.

Quel sabato avrei voluto semplicemente sotterrarmi e restare chiuso in casa tutto il giorno.
Ovviamente la prima sarebbe stata difficile da realizzare, ma avevo intenzione di restare nel letto fino al giorno seguente.

Che senso aveva uscire?
Che senso aveva stare con gli altri se tra loro lei non c'era?
Non ero nemmeno in grado di completare una frase perché il mio cervello non ragionava.

Mi rotolai nel letto e nascosi la testa nel cuscino.
Dovevo fare qualcosa.

Stavo giusto pensando a come entrare nella clinica senza passare dall'entrata principale quando sentii uno strano rumore fuori dalla finestra.

Non ci feci molto caso e ritornai a ciò che stavo pensando.
Elaborai in fretta il mio piano e mi congratulai con me stesso.

Mi alzai di scatto dal materasso, come rinvigorito, ma, non appena mi voltai verso la finestra, una figura stava ferma immobile davanti a me.

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