23. another girl

797 53 14
                                    

:*•.──────────.•*:

LOSER OR LOVER ?
( RICHIE TOZIER )

CHAPTER TWENTY-THREE| another girl

CHAPTER TWENTY-THREE| another girl

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

SARAH'S POV

«Hai ancora una sigaretta?» domandai a Gretta, dopo aver aperto il mio zaino e aver scoperto di averle finite.
«Certo, le ho rubate stamattina a mia madre! Tieni!» la ragazza me ne passò una, che subito accesi.

Eravamo nel parco di fronte alla scuola, sedute su una panchina.
Avevamo deciso di trascorrere un pomeriggio tranquillo, libere da ogni stress e da ogni pensiero.

Era strano ritrovarmi da sola con lei: non eravamo mai state amiche e non la ritenevo una persona da frequentare.

Eppure nelle ultime settimane molte cose erano cambiate.
In primis, io ero cambiata.
Ero un'altra ragazza.

Era come se la Sarah Jones che tutti conoscevano fosse morta e seppellita sotto terra e al suo posto fosse arrivata un'altra Sarah Jones, con un carattere completamente diverso.

Era un bene?
Tutti dicevano di no, ma io personalmente non lo sapevo.
Comportandomi da stronza non rischiavo di venir ferita o che qualcuno si legasse troppo a me.

Mi ero completamente staccata dai Losers e, come vecchio amico, avevo solo più Will.
Alcune volte mi capitava di parlare con Stan, ma soltanto quando ci trovavamo nella stessa classe e dovevamo confrontarci sui compiti.

«Hai ancora parlato con quello sfigato di merda di Richie?» mi domandò Gretta, guardandomi incuriosita.

Solo a sentir pronunciare il suo nome, mi sentii male.
Fu un pugno allo stomaco aggiungere l'argomento "Tozier" alla conversazione.

«No»
«No? Zero?»
«Già, ed è meglio così...» mormorai veloce, prima di aspirare per l'ennesima volta dalla sigaretta.

La ragazza stava per ribattere quando una figura alle mie spalle la bloccò.
«Henry? Che ci fai qui?»
Cazzo.

Mi voltai lentamente e trovai il volto del mio presunto fratello davanti a me.
«Ciao...» sussurrai imbarazzata, guardando nervosamente Gretta.
Ovviamente lei era consapevole della nostra situazione, ma non fece nulla per metterci a nostro agio.

«Sarah... Posso... Posso parlarti?» Bowers per una volta mi sembrò vulnerabile, quasi come un piccolo cucciolo indifeso.
Annuii a malapena e mi alzai, iniziando a camminare al fianco del ragazzo.

«Allora... Senti io...» iniziò lui, grattandosi nervosamente la testa «Beh, innanzitutto volevo chiederti scusa per come ti ho trattata per tutti questi anni... Io... Io stavo male... Non ero in grado di capire che quello che stavo facendo era sbagliato e... E non ci stavo tanto con la testa...» disse confuso, ridacchiando imbarazzato.

Sospirai e pensai a quanto tempo fosse stato in clinica.
Probabilmente quel lungo periodo gli era davvero servito per rimettersi a posto.

«Mi dispiace di aver rovinato tutto tra te e Tozier... Ti sembrerà strano, ma voi due mi piacevate... Eravate tosti e lui sembrava renderti felice...»
«Ah, ora ti interessa che io sia felice?»
«Sarah... Non intendevo dirla così... Cristo, non so come gestire tutta questa situazione, okay?»

Da una parte lo capivo.
Non era da molto che aveva scoperto di avere una sorella e una madre, quindi ero comprensiva nei suoi confronti.
Eppure un'altra parte di me era incazzata nera con lui per aver tenuto per se quelle informazioni, ma soprattutto per aver fatto si che con Richie andasse tutto a puttane.

«Senti... Ti va di parlarne davanti a qualcosa da mangiare? Mi sento più a mio agio con un bel piatto sotto al naso...»
Sorrisi alle sue parole e scossi la testa.

«Non ho fame, magari un'altra volta...» il solo pensiero di ingerire del cibo mi fece rabbrividire.
Nonostante Bowers si stesse rivelando quasi una persona normale, non avevo intenzione di ritornare come prima.

In queste ultime settimane avevo iniziato a mangiare sempre meno.
Io sinceramente non lo avevo notato ed era stato Will a dirmelo in mensa, quando mi aveva vista buttare nel cestino mezzo pranzo.

«Allora ci vediamo in giro?» mi chiese Bowers speranzoso, iniziando ad allontanarsi.
«Certo, ci si vede!» gli risposi sorridendo, sorprendendomi di provare ancora qualche sentimento.

Lo salutai con la mano e ritornai da Gretta, che probabilmente aveva assistito a tutta la scena come se fosse stata al cinema.

«Allora? Com'è andata? Comunque devo ammettere che tuo fratello ha un culo della madonna... Cazzo, mentre parlavate non potevo fare a meno che continuare a fissarglielo...»

Scoppiai a ridere come una matta e Gretta mi guardò sghignazzando.
«Che c'è? È vero!»

Restammo ancora un'oretta al parco, fino a quando non si fece tardi e lei dovette ritornare a casa per cena.

Mentre camminavo diretta verso casa mia, tiravo dei calci ai sassolini che trovavo per terra, immaginando che quelle pietre fossero tutte le schifezze che c'erano nella mia vita.
Era ironico che la strada che stessi percorrendo fosse piena di sassolini.

«Jones?»
Alzai lo sguardo da per terra e vidi Stan.
«Oh, ehi Stan!»
«Che fai?»
«Sto tornando a casa... E tu?»

Era strano che io e lui stessimo avendo un discorso che solitamente hanno due persone che non si conoscono molto bene.

«Niente di che... Avevo bisogno di uscire, di schiarirmi le idee...»
«Si, ti capisco molto bene...»
Il ragazzo mi sorrise mestamente e iniziò a incamminarsi, ma la mia voce lo fermò.

«Stan! Aspetta!»
«Cosa?»
«Lo sai che io non sono arrabbiata con te, vero? Non ce l'ho con te e mi dispiace davvero che in questi giorni ci siamo ignorati un po'...»

«Anche a me dispiace Sarah... Ma non fa niente, è colpa mia che rovino sempre tutto, dovresti essere arrabbiata con me...»
«Stan ma che stai dicendo?»

Il riccio restò un po' in silenzio.
«Niente, lascia perdere...Buona serata Sarah...» detto questo il ragazzo se ne andò, lasciandomi ancora più confusa di prima.

A quanto pare non ero l'unica a stare di merda.

***
capitolo depresso come me evvai

✓ | LOSER OR LOVER? ( richie tozier )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora