13. lunch break

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LOSER OR LOVER ?
( RICHIE TOZIER )

CHAPTER THIRTEEN | lunch break

CHAPTER THIRTEEN | lunch break

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SARAH'S POV

Da quando io e Richie avevamo chiarito, tutto mi era sembrato andare per il verso giusto.
Era come se ci fossimo lasciati le cose brutte alle spalle e stessimo pensando solo al nostro futuro.

Richie aveva anche ripreso a suonare con la band, cosa che aveva reso molto felici i tre ragazzi che suonavano con lui.
Ero orgogliosa di loro, anche se non riscuotevano ancora molto successo.

A scuola cercavo di dare il massimo, per poter rendere orgogliosa mia madre, alla quale però non sembrava importare più nulla di me.

Ogni volta che tornavo a casa, da sola o in compagnia, la trovavo sempre stesa sul divano, con la bottiglia vuota di vodka o whisky appoggiata per terra.

Non avevo ancora compreso il motivo per il quale volesse essere sbronza a qualsiasi ora del giorno, ma cercavo di non darci troppo peso.

In compenso stavo ritornando nelle grazie di Stan.
Ero riuscita a trovarlo un pomeriggio alla cava e lui mi aveva guardata torvo.
«Che vuoi Sarah?»
Io non gli avevo risposto ed ero rimasta seduta di fianco a lui in silenzio.

Così lui, pochi minuti dopo, si era voltato verso di me.
Avevamo entrambi le lacrime agli occhi e, senza aspettare un secondo di più, ci eravamo abbracciati e scusati.

Ora che ci penso, era stato fottutamente smielato, ma quello scemo mi era mancato da morire ed ero contenta che si fosse sistemato tutto.

Stan era ritornato nel gruppo dei Losers il giorno dopo che avevamo fatto pace, anche se le cose tra lui e Big Bill non andavano ancora.
Sapevo che quelli non erano assolutamente cazzi miei, ma avrei dovuto trovare un modo per farli riavvicinare: ormai era da troppo tempo che non si parlavano.

«Signorina Jones, venga alla lavagna, dato che sembra molto più interessata a che cosa c'è al di fuori della finestra che alla mia lezione!» sbraitò la professoressa di matematica, riportandomi alla realtà.
Okay, magari avevo esagerato dicendo che mi stavo impegnando a scuola, però quel mattino avevo davvero sonno.

La scorsa sera, Richie era stato a casa mia fino a tarda notte e probabilmente anche oggi sarebbe andata così.

Mi alzai per andare alla lavagna e risolsi in un paio di minuti l'espressione.
Non appena posai il gessetto sul bordo della lavagna, la campanella suonò.

Tornai al mio posto e raccolsi le mie cose, per poi andarmene verso il mio armadietto.
Era l'ora di pranzo e avevo promesso a Will che lo avrei aspettato nel corridoio.
Il mio amico mi aveva chiesto di dargli una mano in matematica e io, sentendomi ancora in colpa per quella volta che lo avevo trascinato alla cava, avevo accettato.

Mentre camminavo per i corridoi, intravidi Stan e Bill parlare in un angolo abbastanza nascosto della scuola.
Non sembrava una conversazione molto pacifica, cosa che mi fece capire che era meglio non immischiarmi.

Aspettai Will davanti al mio armadietto per una decina di minuti, ma il ragazzo non sembrava intenzionato a presentarsi.
Stavo già per prendere il mio pranzo e andarmene nel cortile dai Losers quando delle braccia mi cinsero la vita.

«Mi stavi aspettando?» mormorò Richie nel mio orecchio, provocando mille brividi in tutto il mio corpo.
«Veramente aspettavo Will, dovevo aiutarlo di matematica, ma sembra sparito...» gli risposi voltandomi e baciandogli quelle labbra stupende.

«Beh, meglio per me cazzo! Così abbiamo tempo per fare altro io e te!» sghignazzò lui, prendendomi per mano e trascinandomi verso il solito sgabuzzino.
Sorrisi e mi leccai le labbra.
Adoravo la pausa pranzo.

Quando arrivammo davanti a quello stupido stanzino, Richie mi prese e mi ci portò dentro.
«È tutto oggi che aspetto questo momento, cazzo...» mormorò lui sulle mie labbra, per poi iniziare a mordicchiarmi il labbro inferiore.

Si sedette su un piccolo divano sfondato, sul quale probabilmente qualsiasi coppia della scuola si era già coricata, e io mi sedetti al suo fianco.
Quel fottuto divano, dove il bidello era solito stare la maggior parte della sua giornata, sarebbe stata la nostra salvezza.

Mi sedetti al suo fianco e lo guardai divertita.
Appoggiai una mano nel suo interno coscia e osservai la sua reazione.
La mia mano era davvero vicina alla sua intimità e la cosa lo faceva eccitare.

Nei suoi occhi passò un lampo di eccitazione e, subito dopo avermi lasciato dei succhiotti sul collo, iniziò a togliermi la maglietta.

Ricominciammo a baciarci con foga, e questa volta fui io a mordergli il labbro.
Richie soffocò un gemito, spingendomi a cavalcioni su di lui.

Mentre continuavamo a baciarci, iniziai a togliergli piano la camicia, rivelando il suo corpo magro.
Mi misi a muovere il mio bacino contro il suo, sentendo che la sua intimità si stava alzando, eccitata dai movimenti.

Non resistetti e gli abbassai i pantaloni, vedendo la sua erezione da sotto i boxer.
Così gli abbassai anche quelli, lanciando uno sguardo carico di eccitazione a Richie.

Lo voleva anche lui, da morire, e io volevo divertirmi nel farlo aspettare.
Iniziai a baciargli con calma il petto, per poi arrivare molto lentamente fino all'altezza del suo sesso.

«Cristo Sarah, così mi farai impazzire!» ansimò Richie, mentre io ridacchiavo.
Iniziai a leccargli la punta e a stuzzicarlo con le labbra.
Poi lo spinsi in gola, iniziando a pompare e aiutandomi con le mani.

Richie gemette, mentre io continuavo a dare attenzioni al suo membro.
Continuai a succhiare e a leccare, fino a quando non mi fermai un attimo per riprendere fiato, ma lui non mi lasciò il tempo per fare nient'altro.
«Vieni qui...»

Mi prese per i fianchi e capovolse la situazione.
Mi ritrovai in un secondo sotto di lui.
E subito dopo lo sentii dentro di me.
Mi morsi il labbro per non urlare e per non farmi sentire da tutta la scuola.

Il ragazzo iniziò a spingere, sempre più velocemente, fino a quando sia io che lui venimmo assieme.
«Ehi Jones, ti ho mai detto che amo la pausa pranzo?» sussurrò sulla mia fronte, lasciandomi un bacio proprio in quel punto.

Era in questi momenti in cui tutto mi sembrava assolutamente perfetto.

***
non so cosa sia uscito di questo capitolo perché faccio cagare a scrivere queste scene ahh

✓ | LOSER OR LOVER? ( richie tozier )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora