22. it was you!

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LOSER OR LOVER ?
( RICHIE TOZIER )

CHAPTER TWENTY-TWO | it was you!

CHAPTER TWENTY-TWO | it was you!

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RICHIE'S POV

Un'altra giornata del cazzo a scuola.
Come tutte le altre, d'altronde.
Alzarmi la mattina e prepararmi per venire in questo schifo di liceo stava diventando sempre più difficile.

Sarah mi mancava da impazzire.
Sapevo che ci trovavamo in quella condizione solamente per colpa mia, ma non potevo fare a meno che rimpiangermi addosso.

Uscii in fretta da casa mia e arrivai al liceo in anticipo, prima del suono della campanella.
Passai per il corridoio principale e gettai un'occhiata nella classe a fianco.

Immediatamente il mio sguardo si incrociò a quello di Sarah.
I suoi occhi magnetici mi catturarono, anche se solo per pochissimi secondi.

Continuai a camminare e realizzai che, a parte gli occhi, quella ragazza non assomigliava per niente a lei.
Era... Era diversa.

I suoi capelli solitamente mossi e quasi ricci, quella mattina erano piatti e lisci ed era vestita come Gretta.
Che cosa stava facendo?

Decisi di non iniziare nemmeno la mia lezione di letteratura e ritornai indietro sui miei passi, fino ad arrivare davanti alla porta della sua classe.
Dovevo parlarle e chiederle che cosa diavolo stesse succedendo.

Eppure, quando arrivai davanti alla classe, trovai la porta chiusa.
Sospirai alzando gli occhi al cielo, ma proprio in quel momento la porta si spalancò, rivelando il mio amico Stan.

Il riccio era tutto trafelato e, senza nemmeno prestarmi attenzione, si diresse a passo svelto verso il bagno.
Non ci pensai due volte e lo seguii, intenzionato a capire che cosa cazzo stesse succedendo.

Entrai nel bagno dei maschi e mi guardai attorno.
Stan era sparito.
Solo pochi secondi dopo sentii dei singhiozzi provenire da una cabina.

Mi avvicinai, facendo troppo rumore, e i singhiozzi si interruppero.
Un inquietante silenzio cadde nel bagno, fino a quando la porta della cabina non si aprì.

«Richie... Che ci fai qui?»
«Ti ho seguito!»
«Eh? Perché lo avresti fatto?» il ragazzo si pulì le lacrime dalle guance e mi guardò annoiato.

Sospirai e guardai verso il basso.
«Perché voglio capire che cazzo sta succedendo!»
«Ma di che stai parlando Tozier?»

Stavo iniziando ad incazzarmi.
Doveva essere cieco per non aver notato quel cambiamento da parte di Sarah.
«Di Sarah, Stan, sto parlando di Sarah!»

«E quindi? Che ha fatto stavolta? Perché a me sembra che tutto il casino lo abbia fatto tu!»
«Che cosa intendi?»
«È colpa tua se lei è diventata così cazzo! È tutta colpa tua Richie! Cristo, vorrei non averlo mai detto nulla...»

Stavo per esplodere dalla rabbia ma le sue ultime parole mi bloccarono.
«Cosa?»
«Si esatto! Vorrei non averti mai sentito parlare con Bowers e la sua gang del cazzo! Vorrei non averle mai detto che tu sapessi tutto!»

Era stato lui.
Stanley Uris, uno dei miei migliori amici.
Era stato Stan the Man a tradirmi, a mandare tutto a puttane.

«Tu... Sei stato tu cazzo!»
Il riccio restò in silenzio, mettendosi le mani in tasca.
«Porca troia...» borbottai incazzato, tirando un calcio ad una porta.

Stan sobbalzò e cercò di svignarsela, ma io fui abbastanza sveglio da fermarlo prima che se ne andasse.
«Richie...» il ragazzo cercò di parlare, ma lo feci stare zitto mettendogli una mano sulla bocca.

«Dammi un fottuto motivo. Un motivo per il quale non dovrei tirarti un pugno in faccia!»
Uris spalancò gli occhi spaventato e si divincolò dalla mia presa, lasciandomi da solo in quel bagno di merda.

Senza aspettare un secondo in più, uscii da quel posto puzzolente e cercai inutilmente il riccio nel corridoio.
Stanley se n'era ormai andato e io ero ancora più incazzato e confuso di prima.

«Richie? Che ci fai qui? Non hai lezione?» la voce di Will Byers mi riportò alla realtà.
Il ragazzo era proprio davanti a me, con in mano il suo pass per andare al bagno.

«Faccio quello che mi pare, Byers!»
«Questo non lo metto in dubbio... Era solo una semplice domanda...» mi rispose offeso, guardandomi negli occhi.

«Posso sapere perché...»
«Cristo Will, stai zitto! Levati dal cazzo!» gli urlai contro, senza più riuscire a controllare quelle emozioni che avevo dentro di me.

Probabilmente anche lui mi odiava.
Magari era stato lui, assieme a Stan, a dire tutto a Sarah.
Non potevo fidarmi di nessuno.

«Calmati Richie, non ti ho fatto assolutamente niente e non c'è bisogno che tu mi tratti in questo mod...»
«Tu non mi hai fatto niente? Eh? Sei un fottuto bugiardo, come tutti gli altri!»

Il ragazzo non mi rispose e in quel momento suonò la campanella, che segnava la fine della prima ora.
«Vattene a fanculo Will e dillo anche alla nostra band del cazzo...» borbottai, immergendomi nella folla di studenti che uscivano dalle varie aule.

Non mi voltai indietro e uscii da quella scuola di merda.
«Che fai? Scappi già?»
Senza rendermene conto andai a sbattere contro Sarah.
La bionda era affiancata da Gretta e da altre due ragazze che non avevo mai visto prima.

«Forse... Ti interessa?»
«Veramente no, non mi interessa...»
«E allora perché me lo hai chiesto?» cercai di fare l'indifferente, anche se quella conversazione così formale mi stava uccidendo.
Non era da noi.

«Oh, niente, pura curiosità!» guardò le ragazze e soffocò una risatina.
Scossi la testa e la guardai, con gli occhi già gonfi.
«Perché mi dici questo? E poi come sei vestita? Cazzo Sarah, questa non sembri nemmeno tu!»

«Continuate tutti a chiedermelo... Sapete che c'è? Faccio quello che mi pare e non ho bisogno di dare spiegazioni a nessuno, tantomeno a te, che di spiegazioni non me ne hai mai date!» lanciò uno sguardo d'intesa a Gretta e se ne andò.

Mi fermai a guardarla e lei, dopo una decina di passi, si voltò.
I nostri sguardi si incrociarono per la seconda volta nella mattinata e, solo in quell'istante, tutto mi sembrò perfetto.

Ma quando lei riprese a camminare, ritornai alla realtà, realizzando che tutto quello che una volta avevo, ora non era più mio.
Ora non avevo niente.

* * *
non so che fare hElP

✓ | LOSER OR LOVER? ( richie tozier )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora