LA MOGLIE

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«Sono la moglie di Levi e tu sei...?» chiese, porgendogli la mano.
Eren la afferrò titubante: «Eren signora. Sono un amico di Levi»
«Eren... sei quello con cui è uscito mio marito qualche mese fa? La storia delle chiavi e tutto?»
«Si esatto. Ci siamo sentiti per telefono» lui sorrise.
"Voglio morire" pensò poco dopo.

Il corvino non si era nemmeno accorto che, nell'altra stanza, sua moglie stava parlando col suo amico.
Era così concentrato a guardare la lavatrice che andava che non aveva nemmeno sentito la porta chiudersi.

Mentre Eren, bloccato, in mutande e con della cioccolata addosso stava cercando di spiegare alla donna cosa stava succedendo.
Quella rise e basta.

«Cos'è? Mio marito è frocio?» chiese, incrociando le braccia.
«Gay è il termine adatto... cioè, non suo marito! Lui è etero, io... no, anch'io lo sono... siamo amici e... la cioccolata... tutto qui!» disse. Ad ogni pausa emetteva un verso distratto. Era difficile dover spiegare un malinteso.
«Quindi... tu sei gay e lui no?» un sorriso beffardo comparve sul suo viso.
«I-io non sono gay! Sono etero! S-sono pure fidanzato con... con una mia amica! Si si, un'amica»
«Fidanzato... con un'amica?»
«Lasci stare... storia lunga» si portò una mano in fronte.

"Sto facendo un casino pazzesco... ma Levi è morto o cosa?!"
Si girò automaticamente verso la porta in cui era entrato qualche minuto prima il corvino, ma non c'era segno che stava tornando.
Eren sbuffò e Hanji continuò: «Senti... Eren... sai dov'è mio marito? Sono venuta per parlare con lui»
«E com'è entrata?» il castano cambiò apposta discorso.
«Emm, con le chiavi? Questa è ancora casa mia, dopotutto»
«Ah... beh... è di là. Glielo chiamo io. Non vorrei che una... bella signora come lei sudi nel dover percorrere questo lungo tratto di strada» ad ogni parola faceva un passo indietro, ma senza distogliere lo sguardo dalla donna.

Quando si assicurò che non potesse più vederlo, corse a chiamare Levi.
Come avrebbe reagito nel sentire che sua moglie era lì?
Furioso perché la odiava o felice perché l'amava ancora?
Eren non sapeva se avrebbe sopportato la seconda ipotesi.
Levi gli piaceva, era vero, ma come amico o almeno così pensava.
Era leggermente geloso.
"Tanto è LEI quella che non lo ama" pensò, entrando in bagno.

Il corvino stava seduto a guardare la lavatrice che andava, quando il rumore della porta che si apriva lo fece distrarre: «Ah Eren. Ancora 10 minuti e sono pronti» disse, tornando a posare gli occhi sull'oggetto.
«Tua moglie è di là che ti sta aspettando»
Nel sentire quelle parole, l'uomo scattò in piedi e corse in salotto.

Il ragazzo non si mosse.
Si sedette sul water e aspettò; sentiva le urla di entrambi fin lì.

«Alla faccia del "a mai più" eh, brutta zoccola?!» gli gridò lui.
«Senti nano di merda, voglio solo che tu firma questi dannati fogli per far sì che io mi liberi da questo matrimonio del cazzo! L'errore più grande della mia vita è stato! Sposare uno come te!» gridò di rimando, lei.
«E pensi che per me non sia stato lo stesso?! Doverti vedere tutti i giorni in questi ultimi mesi e dover sentire la tua voce di merda urlarmi dietro è stato orribile. Avrei preferito suicidarmi! Menomale che te ne sei andata!»
«Come?! Non eri tu quello che voleva riallacciare i rapporti con me?!»
«Lo pensavo prima! Adesso... vorrei solo che te andassi per sempre qui!» le prese i fogli dalle mani e prese una penna: «E finalmente...» firmò e glieli porse: «Puoi farlo. VATTENE!!!» la spintonò fuori, facendola cadere e chiuse la porta con forza.

Eren spuntò poco dopo. Era ancora in mutande.
Sentì dei leggeri singhiozzi provenire dalla bocca dell'uomo e non poté far nient'altro che mettersi al suo fianco.

Quando però provò ad abbracciarlo, Levi lo respinse: «N-non ne ho b-bisogno» disse piangendo.
«Secondo me si...» ritentò, ma fallì di nuovo. Il corvino lo allontanò con troppa forza.
«Per ora l-lasciami solo!» quasi gridò e il giovane andò a sedersi sul divano.

Mi Vuoi? PrendimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora