●FINALE ALTERNATIVO●

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Mi dispiace se il finale di questa storia non è piaciuto molto: ammetto di esserci rimasta male a leggere alcuni commenti, ma non importa. Effettivamente a nessuno piacerebbe leggere una storia d'amore che finisce tragicamente. Certo, Shakespeare era peggio e amato lo stesso, ma direi che sono ben lontana dall'essere lui. Ho comunque trovato carino regalarvi un finale alternativo che, tengo a precisare, non sarà MAI l'originale. Trovo che la vera conclusione di "Mi vuoi? Prendimi" vada bene così. Detto questo, grazie infinitamente del supporto e spero possiate godervi questa lettura.

C'era particolarmente freddo, quel pomeriggio.
Levi lo raggiunse da dietro. Entrambi ansimavano per la fatica.
«Fermo! Non puoi farlo!» disse preoccupato, facendo qualche passo lento verso di lui.
«MI BUTTO SE TI AVVICINI ANCORA, HAI CAPITO?!» gridò Eren. La voce gli era stranamente tornata, ma non molto squillante. Fiumi di lacrime gli scendevano dagli occhi.
«Non fare qualcosa di cui potresti pentirti»
«L'ho già fatto! Mi sono messo con te!»

Il corvino strinse i denti sentendo quelle parole taglienti: «Io ti amo! Voglio di nuovo rivivere quei bei momenti insieme a te! Rivoglio il tuo sorriso, la tua risata, i tuoi occhi vivaci. Rivoglio il mio Eren!» completò, porgendogli la mano: «Voglio tornare insieme a te» fece un altro passo.
Il castano osservò il palmo, poi guardò giù.

Morire e farla finita o tornare insieme al ragazzo che tanto aveva amato?

Fece un sorriso, girandosi verso l'uomo, dando le spalle alla strada.
«Mi vuoi? Prendimi» si lasciò cadere nel vuoto.
D'un tratto si sentì leggero. I lunghi capelli gli solleticavano il mento e il collo e la gravità non sembrava esistere più quando chiuse gli occhi.

Ma Levi fu scaltro e riuscì ad afferrare in tempo la mano del ragazzo che ama, stringendola forte. Pensò che il braccio gli si attaccasse dal corpo, essendo Eren troppo pesante per lui. «Merda!» esclama, mentre il castano lo fissava con occhi spalancati, dondolando leggermente per l'improvvisa presa. Il sorriso era sparito e a sostituirlo c'era un'espressione scioccata.

«Lasciami, cazzo!» urla al corvino, che ancora si sforzava di tenerlo stretto mentre Eren cominciava a piangere. Finalmente aveva trovato il coraggio di farla  finita, ma il suo piano è andato letteralmente in frantumi. E questo è stressante. Perché non va mai come vuole lui? Perché quest'uomo deve distruggere ogni sua speranza? Perché? Perché? Perché?

Provò a dimenarsi per far mollare la presa all'altro, ma quest'ultimo non volle lasciarlo. «È inutile, Eren. Non ti lascio. Se cadi, cadrò con te» gli urlò e qualcosa nel giovane scattò: si sentiva leggero, quasi sollevato da quelle parole, come se formassero una promessa che mai e poi mai sarebbe stata infranta. Eppure, decise di ignorare quella sensazione. Dopotutto, ad aver detto quelle cose è lo stesso uomo che anni prima aveva assassinato i suoi genitori e che l'ha tradito per tutto questo tempo con il peggior essere umano che Eren conoscesse.

Cacciò un urlo di dolore perché si, quelle sensazioni facevano maledettamente male. Portavano solo confusione e aumentavano il desiderio di staccarsi da quella presa e cadere nel vuoto, così avrebbe potuto allontanarsi definitivamente da lui, da Levi, da quell'assassino traditore che per tutto questo tempo l'ha preso in giro.

Si sentì la porta del tetto aprirsi di scatto. Levi si girò in tempo per vedere Anya correre verso di lui e afferrare anch'essa la mano del castano, ormai completamente abbandonato ad un pianto di frustrazione. Il suo cuore stava impazzendo e la sua mente non gli permetteva di ragionare in maniera lucida. E non centrava il fatto di essere appesi nel vuoto.

«Eren, passami l'altra mano!» urlò la donna. Il ragazzo la guardò e notò in lei paura e preoccupazione. Il suo corpo si mosse da solo e, flebile, afferrò il polso della sua amica, la quale lo tirò su, di nuovo al sicuro, insieme al corvino.

Mi Vuoi? PrendimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora