NASCOSTI

3.5K 277 84
                                    

Prese i prodotti della pulizia e si mise a lavare dei pesi.
C'erano ancora alcuni clienti intenti ad allenarsi, ma una in particolare, appena entrata, attirò l'attenzione di Eren.
«Petra?!» sbraitò.
Lei non lo vide.
"E per fortuna" pensò il castano, nascondendosi dietro la pila di pesi.

Era vestita in modo sportivo, ma anche da prostituta, dato che i pantaloncini le mettevano in mostra le chiappe e il top sembrava più un reggiseno.

Levi la notò subito e le andò incontro.
Mentre camminava, cercava con lo sguardo il castano e si arrabbiò nel non vederlo.
"Ma perché si deve sempre allontanare da me?!"

«Zuccherino!» squittì la ragazza, abbracciando l'uomo: «Come sta il mio cliente preferito?» chiese.
Gli ultimi clienti della palestra se ne andarono, lasciandoli da soli. O almeno credevano.

Eren era ancora nascosto e avrebbe preferito andarsene con gli altri. Ma se Petra lo vedeva sarebbe finito nei guai.

«E te che ci fai qui? Tra mezz'ora chiudo» il tono dell'uomo era stranamente calmo.
«Infatti l'ho fatto apposta a venire qui. Sai, ho saputo che, l'ultima volta che sei venuto, sei andato a letto con la Blause... io non ti bastavo?» fece un finto broncio, strisciando il suo intimo su quello dell'uomo.
«Mi hanno detto che eri occupata» mentì lui.
«Ma adesso non lo sono! Se ti va, possiamo aspettare la chiusura e... utilizzare qualche attrezzo per fare un po' di ginnastica solo noi due. Gratuitamente!» si allontanò in modo sensuale da lui e si mise seduta su una cyclette a gambe aperte: «Però, ora che non c'è nessuno, perché non anticipi la chiusura?» chiese sensualmente.

Levi era impassibile. Una volta se la sarebbe anche concessa una scopata in palestra, ma non in quel momento:
1) le ragazze non gli interessavano più.
2) il suo ragazzo era lì da qualche parte.

Con molta calma, fece uscire la ragazza dalla palestra e fischiò come per chiamare un cane.
«Woof» fece Eren, spuntando da dietro gli attrezzi.
«Che cagna maleducata. Non si salutano i colleghi?» chiese il corvino, incrociando le braccia.
«Si certo e cosa le dicevo? Ciao Petra! Come va? Io lavoro qui la sera. Bello vero? Oh, ma guarda, ti ricordi del tuo cliente etero Levi? Beh, ora è il mio ragazzo!» imitò una vocina da bimba isterica.
«La cosa del ragazzo è meglio se rimane tra noi»
«Troppo tardi, bello. Armin ci ha visti insieme e ora mio fratello lo sa. E, dato che quel ragazzo non sa tenere i segreti per sé, lo sapranno tutti!»
«Erwin lo sa. Oggi me ne ha parlato»
«Anche a me...» si lasciò sfuggire il giovane.

Levi notò la sua preoccupazione e lo abbracciò: «Questo... Armin non mi conosce, giusto?»
Percepì la testa del compagno muoversi per acconsentire.
«Allora non c'è motivo di preoccuparsi»
«Si, però ora tutti pensano che io mi sto vendendo a te...»
«Vendendo?»
«Si...» strinse l'abbraccio: «Tutti i ragazzi con cui sono stato mi hanno tradito... dicendo che mi avevano solo usato... così inventavo la scusa che erano solo clienti»
«Vuoi dirmi...» Levi fece scontrare i loro sguardi: «Che quando sono venuto da te quel giorno... il ragazzo con cui stavi scopando era il tuo fidanzato?» il tono era infastidito.
«No!» Eren spalancò gli occhi per la domanda inaspettata: «Non è come credi! Alcuni sono clienti e lui era uno di quelli»
«Va bene»

Levi appoggiò il suo volto nell'incavo del collo del ragazzo e ispirò il suo dolce profumo.
La sua mano scese lentamente lungo la schiena e si soffermò su una chiappa.
La palpò con tocco leggero, ricevendo una piccola risata da parte dell'altro.
«Se vuoi possiamo farlo in bagno o nello sgabuzzino, ma non in palestra» sorrise.
«Perché no? Non ti eccita?»
«Bah, diciamo che non vorrei essere licenziato»
«Ci siamo solo noi due. Non può vederci nessun altro»
«E se Petra ci stesse spiando?»
«La porta l'ho chiusa a chiave e le finestre sono troppo alte per poter spiare chi c'è qui» gli lasciò delle scie di baci sul collo, insieme a qualche marchio.
«Non hai la minima pazienza, eh?»
«Tanto dopo lavi tu»
«Aspetta... parliamone... mi dai una mano, vero?»
«Perché dovrei? Il mio turno è finito»
«Si, però chi sporca pulisce»
«Tanto verrei dentro di te, quindi saresti tu quello che sporca e che quindi, dopo, pulisce» gli morse il lobo e fece entrare una mano nei pantaloni di lui, massaggiandogli l'apertura.
«Ritira le mani» disse Eren, sorridendo: «Ho già troppe cose da lavare»
«Ormai è troppo tardi. Papino si è eccitato»
«Papino? Davvero?»
«Ho praticamente l'età di un padre»
«Mio padre, adesso, avrebbe 44 anni...» al solo pensiero, si incupì.
A Levi tornarono i sensi di colpa e lo lasciò andare: «Scusa... penso da solo a calmarmi» disse, lasciando il ragazzo, non più sorridente, da solo.

Si sedette su una sedia e scoprì l'erezione.
Sbuffò. "Devo arrangiarmi".
Lo prese in mano e si mosse velocemente per poter terminare il lavoro in fretta, ma nello stesso momento in cui stava per venire, Eren gli si inginocchiò di fronte.
«Lascia fare a me» disse, allargandogli le gambe.
«Dovresti pulire, sennò rischiamo di stare chiusi qui dentro tutta la notte»
«E allora? Per me non c'è problema»
«Per me si. Non vengo facilmente»
«Con il mio aiuto si» se lo mise in bocca e si mosse velocemente, mentre Levi gli accarezzava i capelli.
«Brava la mia cagna»

*angolo autrice*
Non è uno smut ma vabbè.

Mi Vuoi? PrendimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora