Era finita. Letteralmente.
Eren si era suicidato davanti agli occhi di Levi, che cercò di prenderlo ma senza successo.
Quella morte era stata programmata dal castano già da un po'.
La rottura col corvino l'aveva già ucciso, mancava solo abbandonare il corpo e così fu.
Ora stava insieme ai suoi genitori o almeno così pensava l'uomo.Era finito in un manicomio una settimana dopo la morte di Eren, dato che aveva comprato delle bambole a grandezza naturale per vestirle come il giovane.
Ci andava in giro insieme e spesso ci parlava o ci andava a letto a modo suo.Era in quell'ospedale da 62 anni ormai.
Ogni sera non faceva altro che intrattenere lunghi discorsi con una delle bambole di Eren che le infermiere gli avevano concesso per non farlo urlare.
Dopotutto, dovevano tenerlo calmo.Una di esse entrò nella stanza dove lui alloggiava alle sei in punto come ogni giorno e posò il vassoio sul comodino a fianco al letto del vecchio.
«Buon Natale e Compleanno, signor Ackerman» disse, facendo in dolce sorriso.
Quello sospirò, dandogli le spalle: «94 anni c'ho... e dire che volevo invecchiare con lui...» fece, guardando una foto del castano che Armin gli aveva regalato un mese dopo che era stato portato al manicomio.Accarezzò il vetro e fece scendere una lacrima.
«Lui non se n'è mai andato, ricorda?»
«Tch, cazzata. Il mio cuore, come me, è vecchio ormai e non può reggere le baggianate che voi giovani dite...» tossì: «Spero che mi stia guardando da lassù. Accanto ai suoi genitori...»
«Sicuramente le sta sorridendo» la ragazza lo fece girare e gli mise il vassoio sulle gambe, per poi imboccarlo.
Lui aprì la bocca tremante per far entrare il cucchiaio.
Ingoiò la sbobba con disgusto.«Dai da mangiare anche ad Eren 2» sbraitò il vecchio, come offeso.
Lei annuì e avvicinò il cucchiaio alla bambola gonfiabile, dove fece cadere la minestra al suo interno.
"Non c'è solo quello..." pensò lei, notando dell'altro cibo andato a male.
«Si, così» commentò Levi, accarezzando la testa della bambola.
«Anche oggi Eren 2 l'ha soddisfatta, signor Ackerman?»
«Non sai quanto... sarò anche vecchio ma ho molta energia per dedicarmi a lui»
«Immagino» la ragazza sorrise come l'era stato ordinato.
Non doveva chiedere i dettagli, perché sennò era come se lo offendesse.Imboccava tre volte il vecchio e una il manichino, di modo che l'altro non si arrabbiasse.
Finita la cena, si alzò, si inchinò cordialmente e augurò la buonanotte al pover uomo che tornò a piangere guardando la foto.
Eren era bellissimo. Aveva solo 17 anni e si trovava al mare. I capelli erano corti e spettinati, ma gli occhi erano gli stessi di sempre.
Invecchiare senza di lui era stata la pena dell'uomo. Si ricordò quel giorno come se fosse accaduto poche ore prima.Il corpo di Eren era moscio mentre lo prendeva in braccio.
La sua pelle gelata e bagnata di sangue.Levi non aveva mai sofferto così tanto, se non quando perse sua madre 46 anni prima.
La donna si era ammalata e non ce l'aveva fatta.«Eren...» piagnucolò, rigirandosi sul lettino: «Amore mio... dove sei?» il povero vecchio pianse forte: «Perché non sei qui con me?» chiese, buttando Eren 2 sul pavimento: «Perché hai voluto abbandonarmi?»
Prese di nuovo la bambola e la baciò. Non aveva lo stesso sapore del castano ma lo faceva stare decisamente meglio.
Abbassò anche la cerniera e infilò il suo membro dentro di esso.
«Ereeen...» pianse: «Perché? Perché a te e non a me?» chiese, aumentando le spinte.Era troppo vecchio per procreare, ma ciò non significava che bastasse quello a fermarlo.
Continuò più veloce mentre la bambola ondeggiava inerme sopra di lui.
Era morta, proprio come il vero Eren.
Tutti quelli che aveva avuto erano morti.Dopodiché, qualcuno bussò alla porta.
«Uhm... mi scusi? Non volevo disturbarla, ma quello che è nella stanza a fianco vorrebbe che la smettesse» disse timidamente la voce di un giovane.Levi non lo aveva mai visto, però somigliava terribilmente ad Eren. Il suo Eren.
I capelli erano biondi e gli occhi verdi. Lo stesso verde che l'uomo tanto aveva amato e che tanto amava.
«Hey...» fece il vecchio: «Sto zitto se mi fai compagnia» disse, appoggiando Eren 2 al muro e coprendosi l'intimità coi pantaloni.
Il giovane ingoiò rumorosamente e si avvicinò.
In giro si dicevano tante cose sul signor. Ackerman e tutti, ogni volta, avevano paura di lui e di come avrebbe reagito se si osava offendere la sua bambola o il suo stile di vita.Appena si sedette lì a fianco, notò subito la foto del castano sul comodino.
La prese e la guardò affascinato: «Wow! È suo figlio? Suo nipote?» chiese, tentando di azzeccare la risposta.
Di quel tizio, non gliene avevano mai parlato.
«È il mio fidanzato» rispose, indicando anche la bambola: «Se né andato quando ancora era un moccioso...»
«Oh... quanti anni aveva?»
«20, forse... oppure 22... non me lo ricordo»
«Mi dispiace» il biondo appoggiò la cornice al suo posto.«Tu sei nuovo?» chiese il vecchio, perdendosi nei suoi occhi.
«Faccio volontariato. È un progetto della scuola»
«Davvero? E come ti chiami, giovanotto?»
«Alvin. Alvin Hoover»
«Io sono Levi Ackerman» si presentò il vecchio, baciandogli la mano.Il ragazzo rimase paralizzato da quel gesto.
«Quanti anni hai?»
«Ne ho 15, signore...»
«E perché sei qui anche alla sera di Natale? I tuoi sono via?»
«Mia madre è impegnato con un progetto e mio padre è dai suoi genitori, nonché miei nonni. Io gli ho incontrati oggi pomeriggio, così volevo venire ad augurare un buon Natale anche ai pazienti del manicomio»
«Sei buono... proprio come il mio Eren» guardò la foto: «Tu gli somigli molto»
«È un onore!» esclamò il ragazzo, sorridendo.
Non sembrava essere una minaccia.Levi, a guardarlo, tornò a piangere, mentre Alvin tentò di tranquillizzarlo.
«S-signor Ackerman?»
«Tu... tu sei come lui... Eren... il mio amato Eren...» disse, facendo cadere molte lacrime sulle sue gambe.
«Mi dispiace! Non pensavo fosse così sensibile» si scusò l'altro, asciugandogli il volto con un fazzoletto di stoffa.Il vecchio gli prese le mani e le accarezzò dolcemente, lasciando qualche bacio sul palmo.
Il biondo divenne rosso, ma aveva paura che fosse scoppiato di nuovo a piangere se avesse tolto le mani.«Peccato... non hai il suo stesso sapore... quello di Eren era dolce, quasi come assaporare un muffin al cioccolato... e il suo profumo, aaaah, quanto amavo quel suo unico profumo di buono che emanava quando mi abbracciava»
«Mi scusi ma... non sono a mio agio, qui... forse è meglio se torno a casa» fece per alzarsi, ma l'altro non lo lasciò.
«Si... ma prima, un'ultima cosa» strinse le sue mani: «Puoi farmi un piccolissimo favore? Che dovrai ripetere ogni sera?»Alvin lo guardò per un po' e dopo annuì.
«Puoi sussurrarmi "Ciao Levi, sono Eren. Voglio che tu sappia che ti amo e che sempre ti amerò" e poi mi dai un bacino sulla fronte?» chiese.
Il biondo esitò per poi annuire.
Il vecchio sorrise e si sdraiò.Il ragazzo rimase paralizzato per un momento e dopo si alzò titubante.
Avvicinò il suo volto a quello de più grande e disse, dolcemente: «Ciao Levi... sono Eren» aveva un tono tranquillo, ma in realtà era un po' agitato. Quella era decisamente una situazione bizzarra: «Voglio che tu sappia che ti amo e che sempre ti amerò»
Il vecchio sorrise, facendo scendere una lacrima: «Ti amo anch'io, Eren» disse con voce tremante, ma anche sollevata.
Alvin gli lasciò un bacio in fronte e gli fece una carezza, per poi andarsene mentre Levi si addormentava con un sorriso nostalgico.Ogni sera, quel ragazzo lo veniva a trovare e gli sussurrava sempre la stessa frase, di modo che l'anziano si addormentasse sereno, ricordando ancora i bei momenti passati con il suo amato Eren.
*angolo autrice*
Ed è così che si conclude la storia!
So che non mi crederete, ma stavo per mettermi a piangere io stessa!
Il fatto che Levi avesse sempre come suo unico pensiero Eren mi piace.
Spero abbia fatto emozionare tutti voi, sennò tranqui.
Ha commosso me ed è già qualcosa!
Ci vedremo più avanti con una nuova storia!
Per adesso spero che questa via sia piaciuta! C'ho messo tanto a scrivere ogni singolo capitolo e ne sono fiera.
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Mi Vuoi? Prendimi
FanfictionLevi, 32 anni, è un uomo sposato, ma non felice del suo matrimonio. Ha pochi amici, ma quelli lo abbandonano, delle volte. Così si ritrova a dover andare a prostitute. Eren, 19 anni, lavorava nel bar dell'hotel SNK e i due impararono a conoscersi, c...