Levi non rispondeva alle innumerevoli chiamate da parte del castano.
In quelle ultime 3 settimane, si vedevano raramente. Nemmeno a lavoro lui c'era.
Armin diceva di conoscere il motivo, ma che Eren doveva arrivarci da solo.
E invece ci pensò suo fratello a fargli aprire un po' di più gli occhi: «Ti sta tradendo! Te l'avevo detto!» sbraitò furioso.
«Non lo farebbe mai! Mi ha detto di essere troppo impegnato a risolvere-»
«Problemi di lavoro o in famiglia, vero?!» gridò.
«Chi ti dice che, stavolta, non sia vero?» il ragazzo cominciò a piangere.
Se Levi lo avesse tradito, per lui sarebbe stato un altro anno pieno di tragedie.
«Il modo in cui stai soffrendo. Eren, quel ragazzo non ti ama»
«Che cazzo dici!» se ne andò, mandandolo a quel paese prima di uscire.Doveva calmarsi.
"Levi mi ama! Questo è poco ma è sicuro!"
Prese a correre.
Sarebbe andato dal corvino per chiarire la faccenda faccia a faccia. Solo in quel modo poteva sapere se mentiva o meno.
"Mi guarda negli occhi, dicea verità. Distoglie lo sguardo, mente..." pensò.Attraversò la strada, la casa del corvino era proprio lì, ma non vide l'auto.
La donna al volante tentò di schivarlo, ma finì solo col prenderlo in pieno.
Il ragazzo fece un volo di almeno due metri più in là, ma stranamente stava bene.
La signora scese dal veicolo e corse a controllare il giovane.
«Scusi! Non l'avevo vista! Sono appena arrivata in città e mi ero persa a guardarmi in giro!»
Aveva uno strano accento.
"È una francese" pensò Eren, mettendosi in piedi con difficoltà.
«Stia tranquilla signora...» non disse più nulla quando il suo sguardo incrociò quello di lei.
Era di mezz'età e i suoi occhi...
"Sono favolosi... sembrano quelli... di Levi...?"In effetti, ora che la guardava meglio, ci somigliava.
«È tutto ok, sicuro?» chiese, accarezzandogli sbadatamente la guancia sporca: «Ah... vieni con me» lo prese per un braccio: «Non ti vedo apposto. Ti medico... eh...»
«Eren, signora» lui sorrise.
«Chiamami Kuchel. Ora muoviti, ti sanguina il naso»Dopo qualche minuto di auto, arrivarono in un piccolo appartamento.
Lei scese in fretta e aiutò il ragazzo ad arrivare alla casa.
"Per essere arrivata da poco, sembra conoscere il posto"Durante il tragitto, sussurrava il nome di tutte le vie, anche senza leggere il cartello.
«Vieni Eren, riposati» disse in fretta, correndo in cucina a prendere qualcosa da dargli.
"Sono a casa di una sconosciuta... che mi ha pure investito... ma i miei problemi?"
Si guardò intorno, facendo un giro. Aveva molte foto di lei e un altro tizio quando erano giovani, ma nessuna ricorrente a com'era attualmente.Una in particolare attirò l'attenzione del castano.
Un tizio, con il viso un po' coperto da un cappello, stava sorridendo in una foto tutta sua.
Lo conosceva. Lo aveva già visto, ma non sapeva dove.«Eren? Non stare in piedi, potresti affaticarti!» disse la donna dai lunghi capelli corvini, avvicinandosi a lui con cautela.
Il viso era tremendamente uguale a quello di Levi, solo al femminile.
"Se non fosse morta, mi verrebbe da pensare che fosse sua madre"
Il castano conosceva la storia, ma non sapeva come si chiamasse o che aspetto aveva la mamma del suo compagno.«Grazie signora, ma non posso scomodarla...»
«Ti ho investito. È il minimo che possa fare» lo fece sdraiare sul divano: «Ora dormi. Sei stanco»
«Non è vero. Sto bene» Eren sorrise, ma lei sembrava essere ancora più preoccupata.
"Forse vive da sola e ha bisogno di compagnia..." pensò.«Va bene... ma lei si calmi» disse il ragazzo, chiudendo gli occhi.
«Scusa... non sono abituata ad avere ospiti in casa...»
«Come mai?»
«Non ho amici o... parenti...» l'ultima parola la sussurrò, tristemente.
«Signora... io sarei un po' a disagio in questo momento...»
«In effetti...» rise: «Non dev'essere normale, per te, venire a casa di una sconosciuta...»
«Sinceramente non mi è mai successo»
«Buon per te... io ci sono andata troppe volte...» tirò su col naso e si alzò: «Vuoi qualcosa da bere?»
«Un po' d'acqua, se non disturbo»
«Certo caro, arriva subito»Si allontanò di nuovo.
"La voce è profonda e la sua pelle è quasi cadaverica..." pensò.
"Poi è molto magra e... bassa..."
Non poteva essere colei che pensava.
Levi, una volta, gli aveva raccontato che c'era addirittura una lapide, quindi che fosse morta era certo.«A quanto pare, il destino mi ha donato un giovanotto che possa aiutarmi nella mia ricerca»
Kuchel si sedette di nuovo ai piedi del ragazzo, porgendogli il bicchiere.
«Ricerca? Cosa sta cercando?»
«Semmai è... chi sto cercando» spostò una ciocca ribelle dal suo candido volto e la portò dietro l'orecchio: «Si stratta di mio fratello. A quanto pare è in prigione in questa città»
«In prigione? Come mai?»
«Beh... preferirei non parlarne...»
«Oh, allora fa' stesso. Sa come si chiama la prigione?»
«Military Prison. In teoria è qui vicino, ma non so come arrivarci»
«Io si. Se vuole l'accompagno»
«Grazie Eren» sorrise dolcemente: «Mi farebbe piacere»Il giovane ricambiò il gesto, prima di cadere in un sonno profondo, provocato da un mal di testa improvviso.
*angolo autrice*
Bene bene bene... Kuchel è viva e ha investito il povero Eren.
Almeno è tutto ok!
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Mi Vuoi? Prendimi
FanfictionLevi, 32 anni, è un uomo sposato, ma non felice del suo matrimonio. Ha pochi amici, ma quelli lo abbandonano, delle volte. Così si ritrova a dover andare a prostitute. Eren, 19 anni, lavorava nel bar dell'hotel SNK e i due impararono a conoscersi, c...