7.

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Oggi.

Ancora un'altra giornata, in cui devo indossare la mia maschera migliore, perché ormai sono diventata questa,un involucro che tiene nascoste le sue emozioni, la sua vera natura, per evitare di far parlare la gente.

L'unico momento in cui ritorno me stessa per un po, è sotto la doccia, come adesso,  e quando sono sola a casa, quando nessuno può vedere quanto mi hanno resa fragile le infinite chiacchiere su di me, quanto sono cambiata solo per piacere ad altri.

Eppure  sarei potuta ritornare a casa, dopo quella lite, ma non l'ho fatto, primo non volevo sentire le accuse di mia madre, e secondo non avrei mai dato la soddisfazione a questa povera gente, di dire che avevano ragione.

Ma a cosa è servito?
Non è cambiato niente, anzi mi sono incatenata ad una vita che non mi permette di vivere, ma solo di sopravvivere.
Proprio questo sopravvivere mi sta spegnendo lentamente.

Sono con la fronte poggiata alle piastrelle, mentre l'acqua calda scorre sul mio corpo, provando a sciogliere quel fascio di nervi che è diventato il mio corpo.

Cerco sempre di sorridere e sono diventata bravissima a tenermi tutto dentro, nascondendo la voglia di urlare, anche perché non posso più permettermi di fare nulla.

Patetica vero?
Però cos'altro avrei potuto fare?

Eppure c'è stato un momento in cui ho creduto di riscattarmi, ho creduto di essere amata, e per certi versi lo sono davvero.

<Ancora sotto la doccia sei?>

Mio marito Alessio, mi fa ritornare subito alla realtà.
Qualunque cosa faccia o dica, sbaglio sempre.

<Nora sta ancora dormendo, e sono soltanto le 6:30,
eppoi entra alle 8:30 e
quindi ho tutto il tempo per fare le cose con calma.>

<Sei sempre tu.
Nora non imparerà mai così.>

<Certo, perché imparerà con te, vero?>

<Fai come vuoi, io esco.>

Tutti i giorni è sempre la stessa storia con lui, c'è sempre un motivo che ci fa litigare, o meglio lui trova sempre un motivo, e molto spesso non gli do nemmeno retta, perché ormai sono stanca.

Sono quasi tre anni che non ci consideriamo più, che non si lascia avvicinare la sera quando siamo a letto, tre anni che non mi guarda più come faceva una volta, tre anni che vivo sola con un fantasma vicino.

Non eravamo così, l'intesa tra di noi era tanta e forte, ci divertivamo insieme, tanto che le tappe le abbiamo bruciate tutte e al contrario, ma stavamo bene.
Tutto è cambiato quel maledetto mese di gennaio, quando ho perso tutto, compresa me stessa.

<Mami.>

Ed eccola la mia vita, l'unica cosa che riesce a farmi ridere di gusto, quella che riesce a tirare fuori il meglio di me e certe volte anche il peggio,ma l'unica persona che mi ama davvero.

<Ehi principessa> mi  avvolgo in un telo e mi avvicino a lei mentre si strofina gli occhi con le sue manine

<Come mai già sveglia?>

<Ho sentito papà e volevo salutarlo.>

Ed ecco che,ancora una volta, devo dire una bugia a mia figlia, la cosa che più odio, ma non posso fare diversamente.

<Amore papà è andato a lavorare.
Adesso ci vestiamo e andiamo a fare colazione.>

<Va bene mami.>

Esco quasi correndo dal bagno ed entro in camera da letto con gli occhi che cominciano a bruciarmi per via delle lacrime che premono per uscire.
Non avrei voluto tutto questo, non volevo che mia figlia pagasse il prezzo dei miei errori.
Volevo farla crescere in un ambiente sereno, tranquillo, volevo darle una famiglia unita, ma più mi sforzo di darle delle giornate tranquille, più casini è costretta a vedere.
Adesso non posso piangermi addosso, Nora ha bisogno di me e devo essere forte per lei.

Indosso velocemente un paio di jeans e una camicia bianca, e non mi frega se si può intravedere il reggiseno, oggi non mi importa proprio e che continuino pure a parlare.
Mi trucco leggermente, solo per coprire le occhiaie che ormai non mi abbandonano più, indosso le scarpe e corro in cucina a preparare la colazione, Nora mi raggiunge subito dopo.

<Mami hai litigato con papà?>

<No amore, ma può capitare che non ci troviamo d'accordo su delle cose.
Amore cerchiamo di sbrigarci, così andiamo a scuola a piedi.
C'è una bellissima giornata e non fa nemmeno tanto freddo.>

Cerco di deviare il discorso e Nora sembra felice della proposta.

Dopo aver lasciato la bambina, essermi presa occhiate strane dalle altre mamme, decido di andare al bar con Francesca.

<Che succede Mia?>

Non è facile nasconderle le cose, purtroppo mi conosce.

<Nulla Francy, sto bene!
Perché?>

<Si, tu stai bene e sei tranquilla ed io sono la regina Elisabetta.
Dai Mia,sai che puoi parlare con me.>

<Davvero Fra, sto bene>

Chiudo subito il discorso perché siamo appena entrate.

<Buongiorno Andrea.> salutiamo in coro il banconista che appena ci vede, comincia già a sorridere.

Io e Francesca siamo due terremoti, lei è esattamente come ero io prima di impormi di cambiare, ma con lei esce spesso il mio naturale.

Ci sediamo ad un tavolo aspettando che arrivino i nostri caffè, notando che oggi c'è più confusione del solito.

Mi soffermo a guardare la gente, anche perché è una cosa che mi piace fare.
Guardare come sono vestiti, i movimenti e gli occhi, cercando di capire cosa fanno nella vita e quali emozioni possano provare in quel momento.
Ma stavolta non c'è nessuno che attira la mia attenzione, così ritorno alla mia amica.

<Hai novità tu?>

<No Mia, nessuna.
Peppe rientrerà tra due mesi ed io ho intenzione di tornare da mio padre.
Ma non roviniamoci la giornata con questi discorsi.>

D'improvviso si volta verso Andrea

<Andrea, che faccio? Credi che se chiamo mio marito, arrivano prima i caffè?>

Andrea ride, sa che Francy scherza, mentre io mi copro il viso con le mani per evitare di scoppiare a ridere.

Mi alzo dal mio posto

< Li prendo io.>

Forse era meglio se rimanevo ferma ad aspettarli, perché nel voltarmi per tornare al tavolo, dei caffè non resta proprio nulla, finiscono interamente sulla camicia di un ragazzo che ho mai visto.

Non riesco a muovermi, nemmeno a parlare.

I suoi occhi...
mi hanno incatenato quegli occhi che sembra vogliano capire cosa nascondono i miei, tutto mentre le risa sguaiate di Francesca, si sentono fino in piazza San Giovanni.

mi hanno incatenato quegli occhi che sembra vogliano capire cosa nascondono i miei, tutto mentre le risa sguaiate di Francesca, si sentono fino in piazza San Giovanni

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E buonasera...
Provo ad aggiornare ogni volta che mi è possibile.
So che ci sono dei passaggi poco chiari, tipo cosa ha cambiato il rapporto tra Mia e e il marito Alessio, ma è fatto apposta, capirete il motivo nei prossimi capitoli.

Perciò ooo, Mia si scontra con questo tizio e che tizio, forse era meglio se restava seduta😂😂😂???
Una buonanotte❤

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