Capitolo 4 |Worried|

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Natalia's POV.

Ed eccomi qua, vivo nell'attico di un palazzo, con un'amica speciale, e un lavoro che mi fa guadagnare da vivere.

Stamattina il telefono ha suonato alle 6:09.

Era Loren che diceva di essere scivolata nel suo appartamento e che voleva il mio aiuto.
Andai a farmi una doccia e poi mi andai a vestire con molta fretta perché ero preoccupata.

Arrivai da lei nel giro di 15 minuti e la ritrovai, stesa sul pavimento mentre urlava dolorante.

Dentro di me partii un istinto che non avevo mai provato prima.

La presi sulle spalle e poi la posai delicatamente sul divano mentre la tranquillizzavo.

Mi diceva che stava provando un passo di ballo e che , si era sganciata da dosso il busto, le stecche e le stampelle per un po'.

Stava preparando una coreografia da far vedere a tutti.

Me compresa.

Loren's POV.

Sono arrabbiata.

Dopo tutto ci ero quasi riuscita se non fosse che ho una malattia tanto rara quanto odiosa.

Ci riproverò.

La mia malattia mi fa crescere gli organi interni fino a farli diventare troppo grandi per sostenere il mio fottuto corpo.

Da qui, poi, vanno a collegarsi i miei problemi alle ossa.

Sono semplicemente arrabbiata, non posso vivere come una ragazza della mia età.

Natalia' POV.
Ero inginocchiata per terra accanto a Loren, e Loren, era arrabbiata con se stessa. Mi alzai per prendere dell'acqua, e nel frattempo Loren si mise in piedi e accese la musica.

Iniziai a sentire musica provenire dal salone.

Già sapevo che stava facendo un'altra stronzata.

Andai verso di lei e mi accorsi che stava di nuovo provando a ballare.

-Loren cosa fai?! Urlai.

-Cerco di realizzare il mio sogno e per poterlo fare occorre rischiare giocandosi anche la salute. Disse sicura di sé.

-Cosa cazzo dici? Spensi lo stereo e la presi al volo impedendo di farla cadere di nuovo.

-Perché l'hai fatto?! Ti pare che per me sia semplice dover camminare così per strada e sopportare ogni volta gli sguardi strani della gente? Ciò che cerco di fare è dimostrare a tutti che anche una disabile come me può fare la differenza ed io voglio fare ginnastica ritmica come la faceva mia madre Disse in preda alla collera, continuò-Ed ora vattene!

Mi cacciò di casa, non l'avevo mai vista incazzata in quel modo.

Però ciò che volevo fare era proteggerla da un rischio troppo grande.

Stava rischiando, troppo insomma una ragazza disabile che ha le ossa più fragili di un pezzo di cristallo e gli organi troppo grandi per il suo esile fisico, non poteva certo rischiare di uccidersi in quel modo, tuttavia avevo fatto bene, ed in futuro mi sarei fatta perdonare in qualche modo.

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"See you later" -In Revisione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora