Capitolo 18 |Desire|

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Tornai a casa sfinita e priva di forze.

Lavorare in quel posto è semplicemente orribile, però in quanto è un lavoro, va comunque rispettato soprattutto perché con i soldi che guadagnavo io ci vivevo.

Mi spogliai e mi infilai velocemente sotto la doccia fredda.

L'acqua gelida era perfetta e adatta a me in quel momento.

Ripensando a tutto mi venne in mente Zayn.

Di sicuro era un maniaco psicopatico e per questo, lo hanno sbattuto in un manicomio.

Giuro che l'avrebbe pagata cara per avermi toccata.

Io potevo fare tutto ciò che volevo.

Potevo stringerlo in una camicia di forza, oppure farli una bella lavata di cervello con la sedia elettrica anche se mi sembrava un tantino esagerato.

Se dovevo essere sincera però, quel tipo aveva il suo fascino.

Quel ciuffo scuro e perfettamente allineato, quei occhi color nocciola, quella pelle ambrata e ricoperta di tatuaggi.

<<Basta Natalia! Stavi per fare pensieri perversi su di lui, insomma, ti ha quasi violentata se lo hai dimenticato !>> Quella vocina del cazzo stavolta aveva proprio ragione.

Devo farlo soffrire e non, lodare la sua bellezza, dopotutto ha osato toccarmi e questo non va bene.

Uscii dalla doccia e mi asciugai per poi lavarmi i denti e mettere un comodo pigiama.

Questa casa, apparte il problema che "non sono sola" , è magnifica.

Qui ho tanti di quei ricordi, che mi sembra di essere a casa mia e non essermi mai trasferita.

Comunque adesso che ci ho pensato, ma dovrei avere paura o essere "felice" del fatto che in questa casa c'è di sicuro un fantasma?

No, okay, mi sa che i pazzi hanno rincoglionito anche me.

Non ho mai creduto a niente che riguardasse i fantasmi o gli spiriti che rimangono sulla terra, però se devo essere sincera, non ci sono molte altre spiegazioni riguardo a questa specie di presenza in casa mia.

Mah, lasciar perdere è la cosa migliore.

Accesi la televisione con la speranza di poter stare lontana dai miei pensieri e dalle mie paranoie.

Cercai di svagarmi il cervello cercando un programma decente, però a quanto pare di programma decente c'è solo SpongeBob.

Decisi di guardarlo.

Nel frattempo mi addormentai comodamente sdraiata sul divano.

The day later.

Sentii la sveglia suonare dal piano di sopra.

Mi catapultai in bagno per fare una doccia velocissima, mi lavai i denti e mi vestii mettendo un jeans chiaro e leggermente attillato, una maglietta azzurra con le mie converse nere.

Misi un filo di matita nera e un po' di mascara che fecero immediatamente risaltare i miei occhi azzurri.

Ero più che pronta.

Presi in fretta una baretta di cioccolata dalla dispensa e chiusi la porta di casa correndo verso la mia macchina.

Arrivai abbastanza velocemente alla clinica psichiatrica.

-Ah eccoti finalmente. Disse il signore con la mia divisa e le mie "armi " nelle mani, più una chiave.

-Si, mi scusi il ritardo. Chiesi mentre mettevo la mia divisa, ovvero una lunga e liscia camicia bianca.

&quot;See you later&quot; -In Revisione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora