capitolo 48

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Natalia's POV.

Quella nottata fu davvero orribile.

Zayn dormì sul divano, ed io in camera.

Era impossibile dormire, e vedere che lui non era lì, che non mi coccolasse, che non mi baciasse.


Ma sopratutto, era impossibile dormire senza il suo calore nel letto, il suo profumo nelle lenzuola.


Ma doveva pagarla, questa non sarebbe andata giù così facilmente.


Promesse infrante su promesse infrante, ecco cosa ha fatto.


Mi alzai silenziosamente dal letto, e andai a vedere cosa stesse facendo.


Lo ritrovai seduto su di uno sgabello della cucina, mentre fumava la sua solita sigaretta, e pensava a qualcosa.


Aveva un'aria dispersa, quasi incomprensibile.

Zayn's POV.

Un bambino dai capelli rossicci e gli occhi scuri, mi corre incontro, non so chi sia.

Sono seduto su di una panchina a guardarlo venire verso la mia direzione.

-Ciao papà. Dice accavallandosi al mio collo.

-Papà? Dico alzando un sopracciglio confuso.


-Non ricordi di quella notte? Quella notte in cui tu hai fatto il più grande errore della tua vita.

Sobbalzai sullo sgabello in cui ero seduto, avevo fatto un incubo ad occhi aperti.


Il peggiore che avessi mai fatto.


Mi voltai alle mie spalle, sentendomi osservato.


Mi ritrovai Natalia delicatamente appoggiata sul soppalco delle scale, mentre mi guardava fissa senza dire una parola.


-Non c'è la faccio a non saltarti addosso, sai? Dissi guadandola.


-Ed io non c'è la faccio ad avvicinarmi dopo quello che mi hai fatto, sai?

Disse lasciando che una lacrima le rigasse il viso, ma la raccolse subito per poi tornare ad essere impassibile.


Mi alzai dallo sgabello, e la raggiunsi al piano di sopra, sulle scale.


-Perdonami, ti prego. Dissi dandole un leggero e veloce bacio sulla guancia.

-Ora non posso, sono troppo incazzata con te. Disse per poi voltarsi e andare in bagno, probabilmente per fare una doccia.

Natalia's POV.

Come poteva pretendere che lo perdonassi?

Gli uomini sono fatti così.

Più tu cerchi di dimostrare quanto ci tieni a loro, più loro ti scartano e ti riprendono a loro piacimento.


-Vaffanculo! Urlai incazzata tirando un pugno alla tendina, strappandone un gancetto.

Avevo bisogno di uscire, andare dove il mio cervello sarebbe stato più sereno.


In spiaggia, di fronte al mare.


Mi lavai velocemente, per poi dare un lavata ai denti.


Misi una maglietta nera, ed una semplice giacca azzurra, con sotto un jeans chiaro e le mie converse.


"See you later" -In Revisione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora