Era da dieci minuti che stavamo camminando a vuoto, mi stavo concentrando sul panorama, faceva così caldo, gli uccellini cantavano ed i bambini giocavano spensierati.
"Scusa." la voce di Calum mi distrasse dai miei pensieri.
"Per cosa?" iniziai a giocherellare con le mie dita, non volevo guardarlo negli occhi.
"Per ieri sera." sbuffò infilandosi le mani nei suoi skinny neri, gli fasciavano le gambe così perfettamente. Dopo poco decidemmo di andare al parco, si moriva dal caldo, avevamo bisogno di un attimo di pausa.
"Tranquillo, è tutto a posto." continuai a camminare, lasciandolo leggermente indietro, era diventata una situazione imbarazzante, e non poco.
"Sara." il moro mi afferrò la mano inchiodandomi ad un albero, eravamo così vicini.
"Dimmi Cal." dissi deglutendo, sentii le mie guance tingersi di rosso.
"Che ne dici se ricominciassimo da capo?" inclinò la testa osservando ogni millimetro del mio viso, tutte le imperfezioni ed i dettagli.
"Da capo?" chiesi fissando ogni suo minimo movimento.
"Scordiamoci di tutto, di tutto ciò che è successo, a partire da quando eravamo piccoli fino a ieri." ci pensai su un attimo, non sapevo che dirgli.
"Fammici pensare, quindi dovrei dimenticarmi del fatto che: mi hai fatto lo sgambetto il primo giorno d'asilo, che mi hai ricoperta di vernice gialla davanti a tutta la scuola in seconda media, hai fatto insinuare al ragazzo che mi piaceva in terza media che fossi un demone venuto dall'inferno, che ieri mi hai vista quasi nuda e che mi hai appena inchiodata ad un albero?" risi, passandomi la lingua sulle labbra, lo guardai divertita.
"Eri tremendamente sexy però" si fece scivolare una risatina nervosa, per poi mordersi il labbro inferiore, guardandomi negli occhi. Era tremendamente bello visto così da vicino. "sì, ti dovresti dimenticare di tutto ciò piccolina." continuò ricomponendosi, mi scostò con l'indice una ciocca che mi era finita sul viso, il respiro mi si bloccò in quel momento ed il mondo si fermò per qualche secondo.
"Va bene dai, cercherò di dimenticarmene." sorrisi guardando verso il basso.
"Grazie, davvero, mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto." disse per poi stamparmi un bacio sulla fronte.
~
Sentii bussare alla mia porta incessantemente, sbadigliai stiracchiandomi le braccia e le gambe.
"Avanti." la voce mi uscii quasi in un sussurro.
"È permesso?" la sagoma di mio fratello si fece spazio in camera mia, era così bello.
"Sì, vieni pure." cercai di sedermi, aprii la bocca in uno sbadiglio, avevo sempre perennemente sonno.
"Ti ho, per caso, disturbata piccola Diana?" mi diede un buffetto sulla guancia, mi misi a ridacchiare.
"Hai disturbato il mio sonnellino pomeridiano." mi stropicciai gli occhi con le mani, come quando ero piccola. "dimmi pure." continuai poco dopo.
"Devo dirti una cosa, sai che stasera ci sarà la festa, vero?" corrugò la fronte.
"Certo Luke, sono settimane ormai che me lo ripeti." lo guardai negli occhi, non aveva il solito sguardo.
"C'è qualcosa che non va?" iniziai ad allarmarmi, quando faceva così non c'era nulla di buono.
"Stasera ci sarà anche Grayson." sputò tutto d'un tratto, all'udire quel nome un groppo mi si formò in gola. Non trovai nemmeno le parole adatte per ribattere, mi sentii morire dentro piano piano. "Diana..." mio fratello poggiò una mano sul mio ginocchio, gli afferrai prontamente il polso scostandolo dal mio corpo.
"Esci." dissi cercando di essere cauta, sapeva tutto ciò che era successo, che cosa gli costava dirmelo prima?
"Per favore, piccola." mi scongiurò.
"Ho detto di uscire Luke, voglio stare da sola." indicai la porta, non lo guardai in faccia, non ci riuscivo. Sentii il suo corpo alzarsi dal mio letto, e avvicinarsi, piano piano, alla porta, per poi uscire. Le parole mi morirono in gola, scoppiai in un pianto senza tregua, disperato. Non volevo ricordare, non potevo ricordare.
STAI LEGGENDO
TWISTED [COMPLETA].
FanfictionLei, Sara Diana Hemmings, una ragazza brillante, non molto alta, dai capelli lunghi castani e due fantastici occhi verdi. Lui, Calum Hood, ragazzo amato da tutte, ha un fisico mozzafiato, la pelle olivastra e due grandissimi occhi marroni. La povera...