XVII.

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Misi le mie labbra su quelle calde di Calum, approfondii il bacio schiudendo le labbra. Appoggió le sue mani sui miei fianchi attirandomi piú a lui, attorcigliai le gambe attorno al suo bacino. Cominció a baciarmi con piú foga mettendo le mani sotto la mia maglia.

E poi...

Mi svegliai con il cuore che aveva i battitti accellerati, il respiro affannato. Portai una mano alla fronte: ero sudata. Mi sedetti meglio appoggiando la schiena alla testiera del letto. Una lacrima amara rigó il mio viso. Perchè stavo piangendo?

"Calmati Sara, è tutto okay. Ora vai in cucina, bevi un bicchiere d'acqua e torna a letto come se non fosse successo nulla."  dissi a me stessa, dopodiché andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Stavo per entrare in camera mia quando sentii un senso di nausea, scappai subito in bagno, mi inginocchiai al WC e vomitai tutto quello che avevo bevuto.

ore 9.45 a.m.

"No Cher, non ho dormito per niente questa notte." dissi strofinandomi il palmo della mano sulla fronte.

"Perché?" mi chiese la mia migliore amica prendendo un biscotto.

"Incubi." affermai sospirando.

"Su?" chiese alzando un sopracciglio, presi un bel respiro e parlai.

"Ho sognato Calum." dissi fissando un punto nel vuoto, il sorriso cominciò a curvarsi verso il basso e delle lacrime cominciarono a rigarmi il volto.

"Forse lui ti manca più ti quanto immagini, Sara." disse di punto in bianco la ragazza di fronte a me.

"No, cazzo, quel bastardo non mi manca!" urlai senza accorgermene.

POV'S CHER

La vidi prendere le chiavi della moto e correre in garage con gli occhi pieni di lacrime.

"Sara aspetta!" le urlai dietro, cercando di fermarla. La vidi al cancello, corsi da lei, mi rivolse uno sguardo pieno di tristezza, diede gas alla sua Kawasaki verde. Ho paura che le accada qualcosa, spero vivamente che non succeda niente.

POV'S SARA

Parcheggiai la mia moto e cominciai a camminare nel parco, l'erba umida accarezzava i miei anfibi neri, ammirai il parco in tutta la sua bellezza e i ricordi iniziarono a riaffiorare nella mia mente. Sorrisi amaramente, un sorriso vero, nonostante dentro stia urlando, accucciata in un angolo a piangere. Sentii dei passi dietro di me, ma non mi preoccupai.

"Ti ricordi questo parco?"

"Si." risposi seccata, non volevo parlare assolutamente con lui.

"Sara.."

"Lasciami stare Luke." dissi con la voce spezzata, sapevo che tra poco sarei scoppiata in un pianto senza fine, mi girai, e li vidi, c'erano tutti, forse avevo un conto in sospeso con il destino.

"Ma guarda chi si rivede, che bel gruppo che siete diventati." dissi prendendoli in giro, delle espressioni mortificate apparirono sui loro volti.

"Ti prego Sara, perdonami." disse Calum con un'espressione malinconica.

"Oh no, tu non devi proprio parlare, non devi parlare dopo tutto quello mi hai fatto." mi avvicinai lentamente a loro. "Voi non immaginate neanche quante volte io abbia sperato in una vostra chiamata, o anche un banalissimo messaggio, dopo mesi e mesi non c'ho più sperato, avevo capito che mi avevate abbandonata." li guardai in faccia, avevano gli occhi lucidi, cominciai a piangere, rivolsi lo sguardo sul mio anulare destro, ammirai l'anello che mi aveva regalato Calum prima di partire, dopo tutto questo io lo indossavo ancora.

"Perché?" pensai.

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