IX.

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Erano ormai le due del pomeriggio, non avevo intenzione di uscire da quelle quattro mura; è stato così imbarazzante, e bello, ieri sera. Sbuffai esausta, non sentivo nessun rumore, di solito fanno un casino tremendo.

"Magari sono andati alla sala giochi." pensai tra me e me. Ne approfittai, sgattaiolai fuori da camera mia, mi diressi immediatamente in cucina: avevo una fame tremenda. Misi un pezzo di pizza avanzata da ieri nel microonde. Mille paranoie si fecero spazio nella mia mente, e se mi avesse solo preso in giro? Se per lui fosse stata una cosa così?

"Quanto sei stupida, ora quel bacio non te lo dimentichi più." sbuffai mortificata, era tutto uno schifo.

"E chi ti ha mai detto di dimenticarlo?" all'udire della sua voce mi voltai subito, che quasi caddi.

"Oh, ciao...pensavo fossi con gli altri." strinsi il bancone tra le mani, come se le gambe mi cedessero da un momento all'altro.

"No, preferisco stare qui." disse iniziando ad avvicinarsi, era nello stesso stato in cui l'avevo lasciato ieri: i pantaloncini neri, i capelli spettinati ed il petto nudo.

"Perché insinui che dovresti dimenticare ciò che è successo ieri?" si posizionò davanti a me, mi mise una mano sulla guancia iniziando a coccolarmi, mi lasciai andare a quel tocco.

"Non lo so Calum, è successo così in fretta, e...non lo so, ecco." cercai di giustificarmi.

"Fidati, non dovrai dimenticarti di niente." mi baciò il naso, annuii semplicemente.

~

"Vaffanculo, ma l'arbitro dove cazzo ha gli occhi?" ero in camera mia a sbraitare contro la mia televisione. All'improvviso la mia porta si spalancò per poi chiudersi poco dopo, ma poco importava, quando guardavo il calcio, esisteva solo quello.

"Juventus Real?" chiese il moro sedendosi dietro di me, io semplicemente annuii, tutta la mia concentrazione era su quella partita.

"Ti va di fare qualcosa domani?" sussurrò al mio orecchio, leccandomi il lobo. Ti prego, non ora.

"Con qualcosa, che intendi?" dissi senza staccare gli occhi dalla scatola luminosa.

"Non lo so, magari un giretto da qualche parte, se ti va andiamo da Starbucks, o dove vuoi tu." lo sentii sorridere sulla mia pelle quando mi venne la pelle d'oca.

"Wow, sì, per me va bene." sorrisi senza farmi notare. Era così bello tutto ciò, e molto strano. 

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