XXVII.

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POV'S LUKE.

Scoppiai in un pianto isterico dopo che disse quella frase, quella fottuta frase di merda. No, lei non poteva morire, è tutto quello che ho con i ragazzi e Cher. Restai lì, immobile, a guardare l'autovettura portarla via, via da me. Dopodiché mi sedetti per terra dalla disperazione imprecando.

"Andrà tutto bene Luke." disse una voce maschile alle mie spalle. Mi alzai e mi voltai, lo guardai dritto negli occhi, era l'unico che non stava piangendo.

"Calum, sei fottutamente serio? Mi stai prendendo per il culo? E' mia sorella cazzo, è tutto quello che ho, non so neanche se rimarrà viva o se morirà cazzo, Calum, svegliati!" gli urlai contro isterico, ero pieno di rabbia e odio. "ricordati che è colpa solo tua e di quella troia di merda se lei ora è in quelle condizioni, okay?!" gli sputai in faccia tutto quello che pensavo, tutto quello che avevo da dire senza nessun timore. 

"Colpa mia?! Sentiamo, che avrei fatto adesso?" mi urlò addosso con lo stesso tono.

"L'hai usata, solo questo Calum, e lei odia essere usata, dovresti saperlo, non credi? Non ha mai smesso di amarti cazzo." lo guardai con una faccia da strafottente.

"Usata? E quando, sentiamo." disse iniziando a tremare.

"Ma fai pure il finto coglione ora? Al pomeriggio la baci e alla sera te ne esci che sei fidanzato con una puttanella da quattro soldi? Vaffanculo Calum, ecco." si morse il labbro e si mise a piangere, gli rivolsi un ultimo sguardo prima di prendere la macchina andandomene.

POV'S SARA

"Scusatemi, davvero, scusami Luke, scusami Cher, scusami Ash, scusami Mich, Calum tu... tu mi hai fatto troppo del male.

Addio ragazzi." pensai rivolgendo un ultimo sguardo alla buia stanza.

POV'S CHER

ore 6:56 a.m.

Mi avviai verso la macchina e la aprii, mi accomodai, la accesi e mi avviai verso l'ospedale dov'era ricoverata la mia migliore amica. In meno di dieci minuti arrivai, spensi la macchina, scesi, la chiusi e mi avviai verso l'entrata.

"La stanza dov'è ricoverata Sara Diana Hemmings, grazie." chiesi alla reception, la ragazza che avevo davanti mi guardò e iniziò a smanettare sul computer che aveva davanti, si sistemò meglio gli occhiali sul viso e mi guardò, cacciò una sospiro.

"Non è più ricoverata qui, mi spiace." disse con aria triste.

"Come sarebbe a dire che non è più ricoverata qui?" la guardai con aria confusa.

"E' morta." non ci potevo credere dopo tutto quello che avevamo passato assieme, dopo tutte le risate, le litigate, le cazzate, lei tutto ad un tratto non c'era più.

"O...okay." gli occhi cominciarono a diventare lucidi, me ne andai da quell'orribile posto, corsi verso la macchina e mi rifugiai all'interno, la accesi e andai verso casa, nessuna lacrima, troppo dolore stavo provando in quel momento che non sapevo che fare. Arrivai a casa, aprii la porta e trovai tutti i ragazzi sul divano.

"Eccoti, allora? Come sta?" chiese Luke per primo. Lasciai cadere la borsa per terra ed una lacrima graffiò la mia guancia seguita da un sospiro: "E' morta".

TWISTED [COMPLETA].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora