VI.

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ore 10 p.m.

Non avevo nulla da fare, decisi di mettermi il pigiama, che consisteva nella solita maglia nera larga, e mi misi sotto le coperte.

ore 10.45 p.m.

Mi svegliai di soprassalto, una musica assordante disturbò il mio sonno, mi ero dimenticata di quella stupida festa.

Di colpo la porta di camera mia si spalancò, all'improvviso la luce si accese, con uno scatto veloce mi girai, sperando di non trovarmi una coppia di adolescenti ubriachi in cerca di sesso. Incontrai gli occhi castani del moro, sbuffai vedendolo.

"Calum, cosa vuoi?" notai che stava già stringendo tra le mani un bicchiere pieno di alcool.

"Ora tu ti vai a cambiare in bagno, metti un cazzo di vestito e scendi a goderti questa fottuitissima festa." disse con tono autoritario, lo guardai alzando un sopracciglio.

"Te lo scordi proprio, ora tu muovi quelle tue belle gambine, abbandoni questa stanza fino a domani mattina, ed io tornerò a dormire in santa pace." un sorriso beffardo comparì sul mio volto.

"Oh no bambolina, stasera decido io." disse con fare stronzo, era davvero irresistibile quando era così. La mascella si irrigidiva, le vene sul collo e sulle braccia si gonfiavano ed era così tremendamente sexy, ed eccitante. Ad un certo punto poggiò il bicchiere sul davanzale della finestra, ed estrasse una scatola color crema da sotto la mia scrivania, portandola in bagno. Come ci era finita quella scatola lì sotto? Lo vidi guardarmi con un ghigno, per poi avvicinarsi lentamente a me.

"Che hai intenzione di fare?" dissi, quasi impaurita.

"Ora vedrai chi comanda." mi caricò su una spalla, nonostante le mie continue lamentele.

"Calum, lasciami!" battei dei pugni sulla sua possente schiena, iniziò a camminare per non so quale direzione. Dopo poco tempo, i miei piedi incontrarono il pavimento freddo del bagno.

"Datti una sciacquata, ti aspetto in camera tua tra venti minuti." chiuse la porta alle sue spalle, guardandomi con un sorrisetto dipinto sul volto.

"Giuro che domani ti uccido." battei i piedi a terra, serrando i pugni.

"Ti amo anch'io." quelle parole mi scaldarono il cuore.

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