XIII.

49 2 0
                                    

La mia relazione con Calum stava andando a gonfie vele, ormai era già un anno che stavamo assieme, purtroppo però, anche le cose belle hanno una fine, è come se mi si fosse sgretolata nel palmo della mano ed io non potessi fare niente per fermarlo. I miei singhiozzi riecheggiavano per tutta la stanza, lo so che mi sarebbe mancato. Bussarono alla porta, non risposi. Dopo poco bussarono di nuovo e la porta si aprì. Mi girai e vidi Calum, con gli occhi lucidi, mi alzai e lo abbracciai.

"Mi mancherai Calum." dissi singhiozzando.

"Anche tu piccola."

"Non voglio che te ne vai proprio ora, ho bisogno di te."

"Anche io piccola ma...non posso perdere questa occasione..." sospirai.

"Non puoi portarmi con te?"

"Purtroppo no, non posso."

Alzai il viso e lo guardai, avevamo entrambi gli occhi lucidi, mi prese il mio viso tra le mani e poggiò le sue labbra sulle mie, mi mise contro la porta, iniziò a darmi piccoli baci a stampo, con delicatezza, come se fossi fatta di vetro, come se avesse paura di rompermi. Non volevo lasciarlo.

"Fammi tua." sussurrai al suo orecchio.

"Ne sei sicura piccola?" disse mordendosi il labbro, annuii guardandolo negli occhi.

Mise le mani sotto la mia camicia e cominciò a fare cerchi immaginari sui fianchi, quel movimento era maledettamente rilassante. Schiuse le labbra e cominciò a baciarmi con più foga, mise le mani sotto le mie cosce e mi prese in braccio, trasportandomi fino al letto, si sedette sul letto con me sopra le sue gambe, cominciò a sbottonarmi la camicia senza smettere di baciarmi, lasciandomi solo in canottiera, presi i lembi della sua maglietta nera e gliela sfilai, poi fece lo stesso con la mia canottiera.

"Ora siamo pari." Mi sussurrò all'orecchio, lasciandomi un timido bacio sul collo, il quale scatenò mille brividi lungo la mia schiena. Con il suo indice tracciò il profilo delle mie cosce, sui fianchi, ed infine del seno, mentre io con il mio indice tracciai il profilo dei suoi pettorali e degli addominali. Mi guardò e si morse il labbro inferiore, abbassai il capo ed arrossì, mise due dita sotto il mio mento e mi rialzò il viso, mi guardò negli occhi e mi baciò dolcemente, proseguendo fino alla mascella ed infine arrivò al collo, iniziò a succhiare, mi morsi il labbro per il piacere che mi stava facendo provare, il mio stomaco era pieno di farfalle, mi teneva saldamente per i fianchi, come se avesse paura che scappassi da un momento all'altro, io avevo le mani sulle sue spalle. Spinsi la testa indietro, tutta colpa di Calum, lo sentì sorridere sulla mia pelle. Mi fece sdraiare e lui si mise sopra di me, soffiò sul mio punto dolorante ormai diventato violaceo, si sostenne con gli avambracci e mi guardò negli occhi e unì le sue labbra con le mie. Iniziò a slacciarmi i jeans, sorrisi sulle sue labbra e feci la stessa cosa.

"Ti amo." disse sulle mie labbra.

"Anche io, non sai quanto."

Invertii le posizioni, ora io ero sopra e lui sotto, mise le mani dietro la mia schiena cercando il gancio del reggiseno, quando l'ebbe trovato lo sganciò, lo prese tra le mani e lo lanciò in un angolo remoto della stanza, lo guardai, passai una mano tra i suoi capelli corvini e lo baciai.

Cominciammo a baciarci tra ansimi e gemiti.

"Ho voglia di te." mi sussurrò all'orecchio.

Sorrisi, invertì le posizioni, questa volta lui, sentì le sue mani sul mio fondoschiena, poi prese le mie mutande e le sfilò, in seguito si tolse anche i suoi boxer. Avevo paura, mi si leggeva negli occhi, mi guardò.

"Ti fidi di me?" Sussurrò.

Annuii.

Entrò in me piano, feci una smorfia di dolore, mi lasciai andare quando il piacere sostuì il piacere, dopo poco aumentò.

~

Uscì piano da me e si sdraiò accanto a me.

"È stato fantastico, ti amo." gli sussurrai all'orecchio.

"Anche per me, ti amo piccola." sussurrò a sua volta.

Mi accoccolai sul suo petto e mi addormentai.

ore 9 a.m.

Mi svegliai, stropicciai gli occhi e mi guardai intorno, cercai di alzarmi, ma non ci riuscì per colpa del braccio di Calum che mi teneva stretta a sé. Gli spostai il braccio leggermente, cercando di non svegliarlo, presi le mutande e me le misi, presi anche il reggiseno, lo indossai, ma non riuscii ad allacciarlo.

"Cristo Santo...dai cazzo." imprecai.

Qualcun'altro me lo allacciò, sentii una presa sui fianchi ed in seguito un bacio sul collo.

"Già sveglia?" chiese, continuando a dare piccoli baci a stampo sul mio collo.

"Sì, che ne dici se andiamo giù a fare colazione?" Indossò i suoi boxer neri, si sedette dietro di me affiancando le mie gambe e afferrando i miei fianchi.

"Che ne dici se, invece, stiamo qui a farci un po' di coccole?" lasciò una piccola scia di baci dall'incavo del collo fino a sotto l'orecchio, si sdraiò sul letto e trascinò anche me, mi sdraiai sopra di lui e cominciai a baciarlo.

"Che spettacolo orribile!" urlò Michael entrando in stanza e coprendosi gli occhi con la mano destra.

"Fuori da camera mia, ora!" urlai a Michael

Uscì fuori dalla mia stanza, per poi lasciarci soli.

~

Eravamo già all'aeroporto, il loro volo sarebbe partito tra dieci o quindici minuti, era il momento dei saluti e sapevo che avrei pianto. Il primo era Michael, cominciammo entrambi a piangere, lo abbracciai.

"Mi mancherai migliore amico."

"Anche a me mancherai panda."

Ashton.

"Che dire, mi mancherai riccio." Gli scompigliai i capelli ricci già disordinati e poi abbracciammo.

"Ti prego non piangere peste."

"Non ce la faccio, mi mancherete troppo." gli rivolsi un sorriso dolce.

Calum.

"Mi mancherai tantissimo amore." cominciò a piangere e mi abbracciò, lo tenni stretto a me, come se non volessi più lasciarlo andare, in fondo era vero, mi prese il viso tra le mani e mi diede un semplice bacio a stampo.

Luke, so che per lui avrei versato un mare di lacrime, di più di quante ne avevo versate per Calum. Mi guardò negli occhi e dopo pochi secondi scoppiò a piangere, mi abbracciò e sentì qualcosa sbriciolarsi dentro di me.

"Fai la brava piccola peste."

"Non sono piccola, siamo gemelli, poi sei tu quello che devi fare il bravo, mi mancherai, ricordati che ti voglio e ti vorrò bene per sempre." dissi piangendo più di lui e saltandogli in braccio, mi prese per le cosce tenendomi e mettendo le mani tra i suoi capelli biondo cenere.

"Ma io te ne vorrò di più per sempre." Ci staccammo dall'abbraccio e scesi da lui.

"Mi promettete che mi chiamerete o ci vedremo ogni sera?" chiesi ancora con gli occhi lucidi.

"Promesso." dissero tutti all'unisono.

"Abbraccio di gruppo!" Urlò Michael.

Fatto tutto questo cominciarono ad avviarsi verso l'aereo, poi vidi Calum corrermi incontro e lo stesso feci io. Mi abbracciò e mi bloccò contro un palo e mi baciò, schiuse le labbra e assaporai a pieno questo momento.

"Questo è un vero bacio d'addio." Sorrise e all'improvviso il mio cuore ricominciò a pulsare.

"Però prima di andare devo darti una cosa." continuò.

Dalla tasca tirò fuori una scatoletta di velluto blu, la aprì e tirò fuori un anello in argento con il simbolo dell'infinito. Mi fece vedere che all'interno aveva fatto incidere una scritta, «ily Sara. -Calum.».

"È bellissimo Calum."

"Tutto per te principessa, così quando guarderai l'anello penserai che io sarò lì con te."

Mi lasciò un ultimo bacio sulla fronte per poi scomparire in mezzo a tutta la gente.

TWISTED [COMPLETA].Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora