Capitolo 29

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"È uno strano dolore.. morire di nostalgia per qualcosa che forse, non tornerà mai"












Finita la colazione ho aiutato Chris a rimettere in ordine la cucina. Assomigliava vagamente ad un campo di guerra con tutti quei piatti, forchette e mestoli sparsi ovunque. Per fortuna non si è accorto della padella mancante che ho furtivamente buttato via dato che l'ho bruciata. Che vergogna.



Subito dopo l'uomo più sexy del pianeta mi ha riportata a casa salutandomi con uno di quei baci che ti fanno letteralmente tremare le gambe.



Sto esagerando forse, lo so.
Sto facendo viaggi mentali da fidanzatina innamorata pazza, cosa che sicuramente non sono. Cioè, innamorata pazza probabile, ma manca la cosa principale: essere la sua fidanzata. Un dettaglio non poco importante.
Cercherò di avere pazienza, di aspettatelo sempre, e di esserci per lui.
Voglio e desidero questo.

Entro in casa nella speranza di non incontrare mio padre almeno per ora. Farebbe troppe domande imbarazzanti.


Ed è in questi momenti che viene fuori il ninja nascosto nella parte più profonda di me.


-" Ciao tesoro!"
-" Papà ehm ciao!"

Beccata in pieno.

-" Hai fame ? Sto preparando una torta di mele" dice soddisfatto.
-" Nono ho già cucinato i pancakes da Chris"
-" Cosa hai fatto?!"
-" I pancakes.."
-" Tu? Hai cucinato tu?!"
-" Si papà.."
-" E Chris ? Come sta ? Oddio povero ragazzo, chissà cosa gli sarà successo!" Afferma agitato.
-" Un bel niente papà, sono stata super attenta a non combinare nulla"
-" Uh.. menomale"
-" E comunque, sei di una simpatia unica, veramente!"
-" Sai che mi fido di te bambina, ma non quando si tratta di cucinare, di devo ricordare quando ho dovuto chiamare i pompie.."
-" Sisi basta basta! mi ricordo bene" dico tagliando il discorso.
Che palle, ogni volta la stessa storia.


Vado a fare una doccia veloce. Forse a dirla tutta quasi svogliatamente. Perché ho ancora il suo odore addosso. La mia pelle sa di lui. Ed è così buono...

Dopo essermi asciugata i capelli decido di fare una sorpresa a Jenny andando a trovarla. È incredibile come mi manchi questa ragazza anche solo dopo mezza giornata.

In pochi minuti arrivo davanti alla sua porta e dopo aver suonato il campanello, guardandomi attorno noto una Golf bianca parcheggiata dietro a due alberi. Come se fosse stata nascosta appositamente.


Golf bianca... Andrea. Eh si, lui ha questa macchina. Quella stronza non me la racconta giusta.


-" Si chi è ?"

Sento la sua voce che risponde al citofono.

-"Emh..Il postino" dico cercando di far assomigliare la voce a quella di un uomo.
-" Ma la posta é già arrivata stamattina" obietta.
-" Senta non mi faccia perdere tempo le assicuro che sono il postino" dico cercando di essere più credibile possibile.
Faccio veramente cagare come attrice.

Dopo alcuni secondi di esitazione noto che la porta si apre rivelando la sua figura. Il suo volto, prima scocciato, diventa tutto d'un colpo sorpreso e imbarazzato dopo avermi vista.

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