16 - Algo se ha partido

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Quattro giorni dopo Alma si trovava in Russia, ovvero nel posto meno adatto nel mondo in cui poteva trovarsi in quel momento. L'albergo era bellissimo e d'altronde non sarebbe potuto essere altrimenti, dato che vi alloggiava la nazionale spagnola. Era davvero entusiasmata dalla sua nuova avventura, che però non si stava vivendo a pieno perché qualunque cosa facesse per evadere, risultava futile perché il ricordo di Raúl riemergeva. Erano stato così difficile partite sapendo in che stato fosse il loro rapporto. Alma gliene aveva parlato, si era ancora scusata e lui finalmente si era deciso a dirle cosa ne pensava di quella situazione. Le aveva chiesto di evitare di parlare con Marco e lei così avrebbe fatto, perché non voleva dare altri dispiaceri al suo ragazzo. Prima di uscire di casa, lei gli aveva preso il viso tra le mani e lo aveva baciato forzatamente, per poi guardarlo profondamente negli occhi.

Marco in quei due giorni l'aveva solamente salutato quelle poche volte che si erano incontrati. Lui non aveva avuto tempo di chiederle come mai fosse lì, ma se l'era fatto dire da Sara, per non sembrare troppo invadente, anche se aveva capito che aveva a che fare con il suo lavoro. Alma aveva intenzione di evitarlo, proprio come una ragazzina, ma in realtà non sapeva come affrontare precisamente il momento in cui lui avrebbe provato a parlarle.

"Allora come abbiamo detto prima, alle 18.30 qui, così partiamo per vedere la nazionale!" Alma alzò la voce per farsi sentire da chi quel pomeriggio aveva deciso di fare la visita guidata. Quella che sarebbe andata a vedere quella sera, sarebbe stata la sua prima partita della Roja vista allo stadio e le pareva strano che tra quei giocatori, ci sarebbe stato chi fino a poco tempo prima le guardava con lei. Andò in camera e si fece una doccia, si lavò i capelli e rimase per un po' sdraiata sul letto, comodamente stretta nell'accappatoio. Aveva il cellulare in mano, indecisa sul da farsi. Decise infine di inviare solo un messaggio a Raúl, lo aveva già chiamato il giorno prima e visto come si erano lasciati, voleva far notare che fosse presente ma non oppressiva.

Nello stesso momento aveva visto una storia di Sara, la quale era venuta probabilmente a trovare Isco con il piccolo. Alma aveva del tempo prima di doversi dedicare ai suoi clienti, così l'aveva invitata al suo albergo e in quel momento stavano bevendo un analcolico, mentre Isquito giocava con la cannuccia della sua Fanta.

"Alma continui a guardare il cellulare. Va tutto bene?" Sara si sistemò meglio sulla poltroncina, guardando Alma con un sorriso rassicurante. Lei sbuffò impercettibilmente, bloccando di nuovo il cellulare. Dopo il tradimento, ci metteva del tempo per riuscire a fidarsi ed esporsi con una persona. Un conto era accennargli dei problemi nella coppia, un altro era spiegare, raccontare e esplicitare le sue paure. Sara avrebbe potuto usarle contro di lei, come aveva fatto Gala.

"Sara mi sembri una persona bellissima, ma da un po' faccio davvero fatica a fidarmi al punto da raccontarti tutto." Alma non voleva che la ragazza ci rimanesse male, ma era un suo limite e le risultava difficile superarlo. Strinse forte il bicchiere tra le mani, attendendo una risposta.

"Non ti preoccupare, ti capisco. Puoi parlarmi di quel che vuoi, non per forza tutto o non per forza inerente alla tua vita amorosa. Puoi sfogarti." Sara lo disse seriamente, ma non pretendeva nulla. L'aveva avvertita, le aveva detto che se voleva c'era. Erano questo tipo di persone di cui aveva bisogno Alma in quel momento della sua vita.

"Beh ho preso una delusione grande come una casa da due persone che ritenevo importanti e questo mi frena." Disse Alma, facendo spallucce e sospirando pesantemente, guardando ancora una volta il blocco del cellulare. Raúl non aveva risposto.

"Uno é Marco, immagino." Continuò Sara con voce dolce e le braccia incrociate sotto il petto. Non avrebbe forzato Alma, l'avrebbe ascoltata. Ascoltò la sua frase di risposta, che le uscì dalle labbra con un sussurro soffocato.

"Mi ha fatto troppo male."

"Beh devo dire che però lo tratti da gran signora, considerando il passato." Sara disse queste parole, dopo qualche istante di silenzio. Mai avrebbe immaginato che si fossero lasciati tanto male a giudicare da come si guardavano. Alma quando guardava Marco aveva un luccichio negli occhi, involontario, che non aveva quando parlava con Raúl. Ma questo non glielo avrebbe detto, in quel momento le sembrava bisognosa di sicurezze e non incertezze.

"Forse non dovrei, tutto ciò mi fa solo venire dubbi." Alma si fissò le mani in difficoltà. Senza rendersene conto, stava dicendo tanto a Sara, senza essenzialmente dire nulla.

"Come mai?"

"Non lo so Sara. Non so perché, ma con un solo gesto crea il finimondo." Alzò le braccia al cielo, sbuffando quelle parole tutte in un soffio. La faceva innervosire la reazione che Marco destava in lei. Non avrebbe voluto che fosse così in realtà non sapeva se sarebbero acuta davvero a non parlare nemmeno una volta con lui, come aveva promesso al suo ragazzo.

"Marco è il tuo primo amore, il primo amore è sempre così, ti porterai sempre qualcosa, nonostante tutto." Sara la rassicuró, allungando una mano sul suo braccio e lasciando una carezza. Avrebbe voluto dirle altro, dirle che invece forse c'era ancora del sentimento. Ma non voleva farla andare in confusione, non voleva risultare invadente e non voleva farla pentire di aver parlato di una cosa tanto privata.

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Lo stadio era al completo e le squadre erano già pronte in campo, ad Alma non piaceva il calcio ma comunque tutto quello la emozionava. Aveva la maglia della Spagna di Casillas, benché si fosse ritirato era pur sempre il loro portiere del cuore. Alma si era fermata davanti allo specchio e si era immaginata con la maglia di Marco addosso. Solo una manciata di secondi dopo stava scuotendo la testa, cercando di dimenticare quel pensiero tanto stupido.

Inviò una foto dello stadio a Raúl, che le rispose velocemente. Lui giorni prima le aveva rivelato che era assente perché lo innervosiva la continua presenza di Marco. Tempo prima ne avrebbero parlato, loro due parlavano di qualunque problema. Invece in quel caso Raúl aveva preferito un'altra soluzione, sicuramente peggiore, ma che a lui risultava migliore. Perché? Perché era diventato difficile parlare come facevano solamente due mesi prima, dato che finivano per litigare. Qualcosa era cambiato, in negativo, e entrambi lo avevano capito. Solo che pareva un danno irreparabile; quando in una relazione qualcosa si spezza, si spezza e basta, non c'è rimedio.

Da mi amor ❤️ 

Vorrei essere lì anche io

Con te mi amor

Alma si sentì per la milionesima volta in colpa. Per la milionesima volta aveva riflettuto su Marco, mentre Raúl rifletteva su come mettere a posto la situazione. Ed Alma impazziva per questo, perchè non ne capiva il motivo.

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ECCOCI RITROVATI con Alma che capisce che Raúl non può più andare avanti, ma ce la faranno a lasciarsi?

Non vi preoccupate Marco la prossima volta torna...

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Besito 

Más que nunca || Marco AsensioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora