36 - Completamente

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Marco guardò l'orologio, erano le 23 e stava tornando da una cena con i suoi compagni. Ogni tanto gli piaceva passare del tempo con loro, erano come una seconda famiglia e molti lo avevano accolto con affetto durante i primi tempi a Madrid. Era anche per questo che erano riusciti a vincere tre Champions di seguito, il loro rapporto, il ruolo importante che aveva ognuno di loro all'interno della squadra.

Anche se, da quando spesso e volentieri Alma si fermava a dormire lì e trascorreva tempo con lui, gli dispiaceva uscire e lasciarla sola. Anzi era proprio un peso. Quella sera l'aveva salutata con un bacio sulle labbra e lei aveva fatto il broncio trattenendolo un istante in più. Lui circondò i fianchi e la baciò di nuovo, facendo poi sfiorare i loro nasi. Lei gli aveva sorriso e lo aveva accompagnato alla porta. Anche se non era nulla di speciale, quella era la prima sera che Marco usciva dopo il loro riavvicinamento e nei suoi occhi aveva visto preoccupazione. Era normale e la capiva. Solo che non avrebbe voluto vederla dubitare più nei suoi confronti, perché per lui ora lei era l'unica. Poteva sembrare una cazzata, ma quando vieni tradita e poi perdoni, all'inizio hai paura un po' di tutto.

Quando entrò in casa, la trovò sul divano, rannicchiata in un angolo con la luce del cellulare che le illuminava il viso. Aveva un grande sorriso, quello spiraglio di luce faceva risaltare i suoi occhi e i ciuffetti casuali che le cadevano sulla fronte. Capì che parlava con sua sorella da alcune parole, poi lo sguardo di Alma cadde su Marco e lo salutò, facendo poi segno di avvicinarsi. Lui si sedette accanto a lei, salutò Leticia e poi le diede un bacio a stampo. 

"Guarda il pancione, quanto cresce." Disse entusiasta, appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo. Lui guardò la sorella che si allontana dalla fotocamera e faceva vedere come la maglia rossa le fasciava il pancione. Era bellissima e Marco pensò che un giorno anche Alma sarebbe potuta essere così bella, con in grembo un figlio loro. 

"Ohi." Sentì la voce di Leticia che lo richiamava, dopo aver parlato qualche istante con la sorella. Marco la guardò curioso e lei avvicinò la telecamera al suo viso, facendo un sorriso. "Se la fai stare male come tre anni fa ti taglio il cazzo. Capito?" La faccia del ragazzo mutò in sorpresa, non si aspettava quella frase data la sua espressione. Ma già soltanto un istante dopo, sorrideva.

"Leticia!" Alma portò una mano al petto, fulminando la sorella con lo sguardo. Non doveva essere così diretta. Alle volte le pareva di avere a che fare con Raquel. Erano davvero simili.

"Dovevo farlo." Alzò le spalle, mettendo una mano sulla pancia. Leticia sperò che benché fosse detto in modo ironico, lui avesse capito davvero l'intenzione delle sue parole. Non avrebbe mai più voluto ritrovarsi in quella situazione.

"Ho afferrato il concetto. Non ti devi preoccupare." Sorrise, vedendo Marco stringere a sé Alma e lasciandole un bacio tra i capelli.

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"Com'è andata?" Alma appoggiò la testa sul petto di lui e lo guardò volgendo lo sguardo in alto. Marco prese ad accarezzare con il pollice la sua gamba, mentre la guardava sorridente. Aveva messo il pigiama e stava sbadigliando. Il cuore di Marco scoppiava nel vederla così. 

"Tutto bene, serata tranquilla." Rispose solamente e lei piegò le labbra in un dolce sorriso. Si mise seduta meglio tra le braccia di Marco appoggiò il naso sulla sua guancia. Sfiorò la sua pelle e portò la mano sull'altra guancia. Si sentiva tanto bene con lui, erano riusciti a recuperare il rapporto in così poco tempo e ne era veramente felice, perché Marco le faceva tanto bene.

"Mi sei mancato." Alma sussurrò quelle parole come una bambina, come se qualcuno oltre a loro potesse sentirla. Sentì la mano di lui stringerle la pelle e in pochi secondi le loro labbra si stavano sfiorando.

"Anche tu. Non mi va di uscire quando so che mi aspetti." Alma lo baciò con impeto, prendendo il suo viso tra le mani. Marco ricambiò quel bacio, sebbene fosse stato preso alla sprovvista. Mise le mani sul fondoschiena della sua ragazza - poteva chiamarla così? - e fece forza per farla sedere a cavalcioni su di lui. Prese tra i denti il labbro di Alma e ci giocò un po', sentendo le sue mani scendere ad accarezzargli il petto, mentre tornava a premere le labbra sulle sue. 

Tornarono a guardarsi negli occhi con il respiro veloce e lei colse il momento per togliere la maglia a Marco. Lui rise e appoggiò di nuovo le labbra su quelle di Alma, per poi scendere lungo il collo, mentre la portava in camera. Il cuore gli stava uscendo dal petto, non vedeva l'ora di tornare ad avere Alma completamente per sé. I sospiri che uscivano dalle labbra di lei gli colpivano il collo. Lui si sedette sul letto e lei rimase in piedi a guardarlo, prima di chinarsi sul suo viso e baciarlo di nuovo tenendolo per il mento. Lui le tolse i pantaloncini e le mise le mani sui glutei, spingendola verso di lui. Era meraviglioso tornare ad accarezzarla, a baciarle ogni parte del corpo e a farle capire quanto le fosse mancata. Vedendola muoversi sopra di lui, con addosso solo gli slip e la maglia che le lasciava scoperta la pancia, si rese conto di quanto fosse migliorata e gli dava tremendamente fastidio ammettere, come lei stessa aveva fatto, che in quegli anni anche lei aveva avuto le sue esperienze.

"Alma sei mia. Sei sempre stata mia. Completamente." I loro nasi si stavano sfiorando, dopo che lei aveva lasciato una scia di baci lungo il suo addome. Alma morse il labbro, si strinse nelle spalle e baciò di nuovo Marco, con immensa passione. Lui alzò il busto, le tolse la maglia e poi appoggiò una mano sulla sua schiena nuda - lei non dormiva mai con il reggiseno - per portarla sotto di lui. Le labbra di Marco indugiarono sul suo collo, mentre con le mani stava massaggiando i suoi seni, compiacendosi sempre di più per i gemiti che udiva proprio nel suo orecchio. Alma si sentiva andare a fuoco, nella sua pancia c'era una tempesta di emozioni indescrivibili. Morse l'orecchio di Marco e cercò le sue labbra per baciarlo di nuovo, per poi far scivolare le mani lungo il suo busto e raggiungere la cintura. Lui l'aiutò a sfilargli i pantaloni e poi ne approfittò, per baciarle le gambe. 

"Marco." Anche se in realtà voleva chiamarlo, la sua voce parve più un gemito. Non voleva che Marco si fermasse, ma doveva dirgli una cosa importante, per trovare le ultime sicurezze nei suoi occhi, perché alle volte pensava un po' troppo. Lui alzò il viso e la guardò, avvicinando il viso al suo. "Io mi sto fidando di te. Ciecamente." A Marco si sciolse il cuore, vedendo quegli occhietti insicuri guardarlo diritto negli occhi. Avrebbe voluto fare l'amore mille volte con lei per farle dimenticare tutto il male. Passò il pollice sulle sue labbra e la baciò a stampo. Lei non aveva bisogno di risposte, le era bastato solo dirlo e quindi tornò a baciarlo. Non poteva essere più felice.

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FINALMENTE!!! SO CHE ASPETTAVATE TUTTE QUESTO MOMENTO

Ditemi cosa ne pensate



Más que nunca || Marco AsensioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora