22 - Llorar

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La valigia era già fatta, però Alma aveva deciso di lasciarla ancora aperta nel caso in cui avesse dovuto metterci dentro qualcosa. La sera dopo sarebbe partita per la vacanza con Raúl e aveva avuto solamente pochi giorni per riprendersi dal viaggio di Palma, lavare i vestiti portati e rifare la valigia. Per una ragazza era un'impresa molto complicata. Quella sera si era presa un momento per sé e finalmente era riuscita ad andare da Raquel, a raccontarle tutto quel che era successo. Le aveva accennato qualcosa, ma amava raccontare i dettagli dal vivo e per la situazione in cui si trovava, aveva bisogno dei consigli della sua amica.

"Mi sta esaurendo, Raquel. Mi scombina ogni cosa, sto iniziando a sentirmi troppo bene, bene come non mi dovrei sentire. Ci ho pensato troppo in questi giorni." Era sdraiata sul letto della sua amica, mentre fissava il soffitto in combutta con sé stessa, come al solito. Era tornata da qualche giorno dalla sua vacanza da sola, durante il quale si era divertita ed aveva passato un lungo periodo spensierato. Se prima aveva qualche minimo dubbio, ora le era tutto molto chiaro. Marco la stava corteggiando, molto cautamente, piccoli gesti e qualche carezza. Si era sentita trattata con estrema riservatezza, come se lui avesse paura di ogni gesto.

"Alma io non posso dirti cosa fare, posso solo dirti di ragionare, di capire se non sia un momento. L'amore può essere tanto bello quanto brutto, come in questo caso. Devi fare quello che ti senti. Pensi sia giusto lasciare Raúl? Fallo. Pensi dia giusto lasciar perdere Marco? Fallo. Ma te lo devi sentire." Raquel aveva la testa appoggiata sullo stomaco di Alma. Non si sentiva di dire all'amica da che parte andare. Non poteva sapere cosa aveva vissuto con Marco e non poteva sapere cosa provava per Raúl. Le emozioni erano così astratte che pensava che ognuno le percepiva a modo proprio. L'amore non era uguale per tutti.

"Io pensavo di chiedere una pausa a Raúl dopo la vacanza. Non voglio arrivare a fare un anno nelle condizioni in cui siamo." Alma disse per la prima volta quelle parole ad alta voce. Forse era il caso di mettere un punto a quella situazione e capire. Stava male se pensava a come stava trattando Raúl. Gli diceva che lo amava solo quando era necessario e gli aveva nascosto che a Palma c'era anche Marco.

"Io ti supporterò sempre." Raquel le strinse la mano, sorridendo a mettendosi seduta. Alma la imitò, ricordando i momenti a Palma.

"Sai cosa mi ha detto?" Sorrise guardando il colore del lenzuolo. La sua amica notò il sorriso che aveva quando parlava di Marco, immenso. Non se ne ricordava uno così quando, appena conosciuti, le parlava di Raúl.

"Cosa?"

"Abbiamo incontrato Gala e lui mi ha tranquillizzato, mi ha preso il viso tra le mani e mi ha dato un bacio in fronte. Poi mi ha detto che avrebbe voluto baciarmi per farmi capire che lei non sarà mai come me." Alma si morse il labbro sbuffando. Se ripensava a come si era sentita avrebbe voluto sia prendersi a schiaffi, sia saltare dalla felicità. Aveva così tanto bisogno di sapere perchè l'avesse tradita e perché non gliene fosse più importato nulla.

"Alma lui lo abbiamo perso completamente. È stato davvero dolce." L'amica annuì, pensando che a Marco non importava nulla di Raúl. E vedendo razionalmente la situazione, non aveva nulla da temere. Quando Alma si sarebbe resa realmente conto di quel che provava per uno e per l'altro, probabilmente sarebbe andata a rifugiarsi nella braccia di Marco. Non lo voleva dire all'amica perché doveva prendere una decisione da sola, ma era quello che effettivamente pensava, per quanto potesse dispiacergli per Raúl.  A meno che Marco non avrebbe fatto un altro cazzata. Anche Raquel aveva vissuto il primo amore e le era rimasto dentro.

"Mi sento in colpa, a fare queste cose quando ho sempre dichiarato trasparenza nella mia relazione." Alma prese il cuscino e se lo spinse contro il viso per soffocare un urlo di frustrazione. Il ciclo amplificava i suoi stati d'animo, che cambiavano di momento in momento.

"Non glielo devi dire tu che c'è qualcosa che non va." E quella frase non poteva sembrare più adatta una settimana più tardi, sulle spiagge della Costa Azzurra. Alma aveva l'impressione di sentirsi al posto sbagliato. Il fatto che stesse mentendo per l'ennesima volta al suo fidanzato le stava facendo pesare parecchio quella vacanza, mentre lui la beava di ogni attenzione possibile. Come a voler riparare ciò che Alma aveva sentito spezzarsi tempo prima.

La ragazza teneva gli occhi chiusi ed aveva le braccia appoggiate sul petto di Raúl, appena dopo aver fatto l'amore. La testa era chinata sulla spalla di lui ed era ormai da dieci minuti che teneva gli occhi chiusi, nel tentativo di prendere sonno cullata dai grattini sotto il collo. Sentì il petto del suo ragazzo alzarsi ed abbassarsi con maggiore forza e poi la sua voce risuonare nella stanza.

"Mi amor sei così bella quando dormi. È l'unico momento in cui ti vedo tranquilla in questo periodo. Ti vedo, lo percepisco che sei agitata e so anche il perché. È lui, lui che ti fa agitare in questo modo e non puoi capire quanto mi dia fastidio il fatto che lui riesca ancora ad influenzarti così. Vorrei tu fossi soltanto mia, mi sono incazzato, abbiamo litigato per lui, ma infine so che non potrò mai fare nulla perché lui sarà sempre il tuo primo amore. Le ho viste le foto di Palma in giro per i social, c'era anche lui. Perché non me lo dici? Parlami Alma. Dentro di me c'è un tornado, sono incazzato perché non me ne parli, ma poi penso a una cosa e mi calmo. Sento che la nostra storia sta per finire e quindi mi godo questi ultimi giorni di questo amore, che fino a che non è arrivato lui, era il più bello del mondo. Ma lui per te è altro, è oltre. Dio quanto ti amo." Alma non sapeva come non stava piangendo. Non stava dormendo, era sveglia ad ascoltare ogni singola parola pronunciata con quel tono da persona arresa. Avrebbe voluto scoppiare a piangere e dirgli che aveva ragionare, scusarsi e abbracciarlo perché era un anno che stavano insieme. Lo aveva amato, certo, finché non era arrivato Marco.

Aveva capito tutto e non diceva nulla solo per godersi gli ultimi giorni di un amore che aveva dato ad entrambi grandi momenti di felicità. Alma si voltò leggermente, mettendosi a pancia in giù ma tenendo la mano in quella di Raúl. Lui la osservò e le mise in ordine un ciuffo che fuoriusciva dalla treccia. Lei non aspettava altro che il sonno di Raúl, così da poter andare in bagno a piangere.

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Povera Alma, è triste! Ma almeno, finalmente, possiamo salutare Raúllll, che si è reso conto che non può competere con Marco

Buona notte lettrici! 

Más que nunca || Marco AsensioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora