24 - Es otra cosa

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"Oi, cosa fai?" Domandò Alma entrando in sala, vedendo Raúl con il pc appoggiato sulle gambe. Era concentrato a leggere qualcosa quindi ci mise un attimo a rispondere. Un'altra giornata di lavoro piuttosto piena era appena finita ma sebbene le piacesse viaggiare, preferiva di gran lunga passare le giornate in ufficio. Dover stare dietro a un gruppo di persone spesso non era semplice.

"Pensavo di fare un week end io e te quando faremo un anno." Alma vide lo schermo che illustrava diversi alberghi in Analusia e dentro di sé era contraria. Lei non voleva festeggiare un anno come una coppia felice, tutto ciò che non erano in quel momento. Ma come si affrontavano i problemi? Ormai lei e Raúl non ne affrontavano neanche uno e decise che non l'avrebbe fatto nemmeno quella volta. La sua idea era di chiedergli una pausa, ma non trovava il coraggio, soprattutto dopo aver ascoltato quel discorso, in vacanza.

"Mh, non saremo troppo impegnati? Avremo appena ricominciato a lavorare." Alma sospirò, scrollando le spalle e appoggiando la borsa accanto a loro. Raúl chiuse gli occhi e sospirò, rendendosi conto di quanto fosse inutile tutto quello che stava facendo. Doveva rassegnarsi e basta.

"Se non vuoi basta dirlo."

"Non é quello." Alma rispose prontamente, quasi troppo, infatti il suo ragazzo la guardó e rise amaramente.

"É che poi non vedi Marco per troppo tempo, vero?" Alma si stupì di quella frase e non sapeva cosa dire, le sue mani si muovevano nervosamente sulle gambe. Si, era anche per quello che non voleva, per Marco. Ma non lo voleva ammettere nemmeno a sè stessa, figurarsi ad alta voce.

"Ma che stai dicendo!" Borbottò, sedendosi sul divano e guardando dappertutto, ma non negli occhi di Raúl. Lui la guardava e dentro di sé sentiva un grande malessere, la sensazione che la ragazza migliore che gli fosse capitata nella sua vita, gli stesse sfuggendo senza che lui potesse fare nulla.

"Lo so che c'era anche lui a Palma. Devi dirmi qualcosa?" Domandò corrucciando la fronte e vide Alma stringere forte gli occhi e mordersi il labbro. Si alzò in piedi e iniziò a camminare e lui la seguì, nervosi entrambi.

"No Raúl, cosa dici? Non te l'ho detto per non farti avere questa reazione." Alma diede questa risposta dopo qualche istante, con il cervello completamente in panne. Continuava nervosamente a mettere i capelli dietro le orecchie e a muoversi nel salotto che improvvisamente le sembrava così piccolo. Raúl la fermò e le prese una mano, incontrando finalmente i suoi occhi.

"Alma quello che non capisci é che io non mi arrabbio per lui. Mi arrabbio perché non sei più la stessa da quando c'é lui. Sai me ne sono accorto, non siamo più gli stessi di prima." Raúl lo disse con estrema calma, non voleva che la loro ultima discussione fosse tormentata. Se si fossero dovuti lasciare, avrebbe voluto farlo con tranquillità. Voleva lasciarla bene, come si dice di solito.

"Raúl, io... lo so. Mi dispiace." Alma abbassò lo sguardo, sconfitta. Non poteva più nascondere nulla, lui la conosceva ed aveva avuto più coraggio di lei a mettere la discussione su quella via.

"Anche a me Alma." La prese tra le sue braccia e la abbracciò forte, mentre lei iniziò a piangere contro la sua spalla. Si sentiva tanto male, era stata così scorretta nei confronti di Raúl. Piangeva perché lui le aveva dato tutto l'amore del mondo e le era bastato finché non era tornato Marco.

"Forse é il caso di prenderci un momento per noi stessi." Alma mormorò quelle parole sul collo di Raúl. Sentì un sospiro sulla sua spalla e il corpo del suo ragazzo - o forse ex, non sapeva come definirlo - che si allontanava.

"Alma le odio 'ste cose. Quando ti prendi un momento di riflessione é come se ti lasci. Sono cazzate." Lui corrucciò la fronte e scosse il capo, abbassandolo e sospirando. Lei appoggiò lei mani sulle spalle di lui e sospirò, asciugandosi prima le lacrime che continuavano a scendere.

"Raúl io non volevo, davvero. Mi hai fatto innamorare, sono stati dei mesi bellissimi e sei stato l'unico a farmi credere di nuovo nell'amore, però..." Disse queste parole con un filo di voce, distrutta da una situazione così surreale. Lui che aveva ancora lo sguardo basso, il respiro pesante e si poteva percepire la commozione di quel momento solo a guardare i due ragazzi immobili.

"Però Marco é tutt'altra cosa." Lui sussurrò con fare arreso e Alma non sapeva cosa rispondere. Appoggiò la fronte su quella di Raúl, che ancora non la guardava negli occhi. Rimasero in silenzio, un silenzio che aveva tutte le giustificazioni del mondo in quel momento. 

"Ci stiamo lasciando?" 

"Si. É meglio Alma." Finalmente lui alzò gli occhi sul viso di lei. La guardava sofferente e non sapeva come stava trattenendo le lacrime. Era l'addio più doloroso della sua vita. Alma strinse gli occhi per bloccare le lacrime e ridusse le labbra ad una linea.

"Vado a fare la valigia, allora." Mormorò con la fronte ancora appoggiata a quella di Raúl. 

"Alma non te ne devi andare ora. Puoi restare qualche giorno." Lui le accarezzò il viso in un gesto intimo, probabilmente l'ultima carezza che avrebbe potuto darle. Lei scosse il capo. Non voleva approfittarne, voleva andare via da quel luogo che non le apparteneva più, perché continuare a vederlo avrebbe destato in lei troppe emozioni.

"Non ci riesco. Sembrerò egoista ma non riesco a vederti così." Con un filo di voce, mentre sul viso di Raúl c'era un sorriso malinconico. Sospirò e appoggiò entrambe le mani sulle guance di Alma.

"Fai con calma. Ti amo." Le sue labbra si appoggiarono su quelle di Alma in un lento bacio a stampo e lei lo lasciò fare, sentendo il bisogno di quell'ultimo contatto. Poi lui si allontanò e se ne andò in cucina. Alma si sedette sul divano a riflettere, incredula per quello che era appena caduto. Il suo cuore era spezzato.

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FINALMENTE fuori dalla storia!! (o forse no? chissà)

So che è un capitolo corto, ma non mi sembrava una scena da mischiare con altre

Bacio


Más que nunca || Marco AsensioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora