28 - Reconquistar

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"Buongiorno." Alma sbadigliò e strofinò gli occhi con gli indici, ancora parecchio in coma. Ricordava la serata precedente, ma qualche particolare le sfuggiva a causa dell'alcol. Sentì la voce di Javi, non appena entrò in cucina. Alzò lo sguardo e vide che i due ragazzi la stavano guardando divertiti, mentre erano al tavolo a fare colazione. Marco era bellissimo.

"Mica tanto." Borbottò in risposta, sedendosi e appoggiando la testa sul pungo, di modo da riuscire a sostenerla. Aprì di poco gli occhi, ma subito le si rinchiusero.

"Come stai?" Marco le avrebbe riempito il viso di baci talmente era dolce. Appoggiò una mano sulla sua gamba e la vide sorridergli di sbieco.

"Era da un po' che non bevevo." Continuò, affondando la testa tra le braccia e guadagnandosi qualche carezza da parte di Javi.

"Si è visto." Rise il suo amico, seguito da Marco. Alma alzò il viso allarmata e di drizzò sulla sedia. Si maledì mentalmente perché - anche se non le risultava - aveva paura di aver compiuto qualche gesto esagerato o di aver detto qualcosa di troppo. Ciò che riguardava lei e Marco doveva rimanere tra lei e Marco.

"Non ricordo tutto."

"Hai detto che sei andata a letto con 11 ragazzi." Javi non scoppiò a ridere per poco, quando vide l'espressione dell'amica, che aveva portato le mani al viso, coprendosi completamente.

"Oh Dio." Alma non sapeva con quale coraggio avesse rivelato quel particolare davanti a tutti e sue ne stava vergognando molto. Inoltre, non le pareva consono davanti a Marco.

"Già." Lui lo disse con tono di rimprovero e a lei quasi scappò da ridere.

"Ma smettila! Chissà tu con quante sei finito." Gli diede una spallata, facendosi ridere anche lui. Marco le prese la mano e la fece sedere il braccio a lui, mentre lei passava le dita dietro il suo collo, in attesa di una risposta. Vedere da così vicino le sue labbra gli faceva inevitabilmente ricordare la sera prima, ma era evidente che Alma non se ne ricordava.

"Oh Alma, meglio non saperlo!" Javi rise, seguito da Alma che diede un finto schiaffo a Marco ma poi rimediò con un bacio sulla guancia. Quella mattina, dopo essersi avvicinata a lui, si era sentita meglio.

"Che ore sono?" Chiese, mentre sentiva Marco accarezzargli la gamba. Stava tanto bene in quel posto.

"Le 11."

"Chissà quando potrò andare a casa." Mormorò fintamente affranta, appoggiando la testa sulla spalla di Marco. Javi li guardava fingendo di mettersi due dita in gola, mentre lei guardava il cellulare per vedere se Raquel dopo la sua notte di fuoco, fosse online su whatsapp.

"Io non ci spererei." Rise Marco, scuotendo il capo pensando a come erano fuggiti la sera prima quei due. Un istante dopo, Javi si congedò per andare a fare la doccia, lasciando i due da soli. Marco osservava Alma, mentre lei guardava il cellulare. Le sciolse i capelli e lei voltò il viso, sorridendogli. Si avvicinò e gli baciò la fronte, indugiando un po' con le labbra sulla sua pelle.

"Vuoi un'aspirina?" Lui strinse il fianco di Alma dopo averlo accarezzato e lei appoggiò la fronte sulla sua spalla, accarezzandogli la nuca.

"Ho una faccia distrutta, vero?" Alzò il capo, per guardare Marco di sbieco. Lui sorrise, vedendo il viso di lei un po' dispiaciuto. Passò una mano sulla sua guancia e sorrise.

"Si, ma per me sei bella anche così." Dichiarò. Alma nascose il viso e fece un ampio sorriso. Sembrava la quindicenne che ad ogni complimento non sapeva come rispondere. Lo strinse a sé e rimasero qualche secondo così, incastrati. Poi Marco si scostò e la fece alzare, per prendere l'aspirina. La guardò sorridendo in modo furbo e Alma capì che non aveva nulla di buono in mente, infatti iniziò a fare dei passi per indietreggiare, ma Marco fece uno scatto e la caricò in spalla, come un sacco di patate.

"Marco! Smettila!" Scoppiò a ridere e batteva i pugni sulla sua schiena, mentre lo sentiva blaterare tante parole ma che non ascoltava veramente. Marco gli diede una sberla sul sedere e lei ricambiò prontamente, non sarebbe potuto rimanere senza fare nulla.

"Dillo che sognavi di farlo da quando mi hai rivisto." La mise per terra, incrociò le braccia al petto e la fissò, in piedi davanti a lui. Lei imitò la sua posizione e alzò un sopracciglio, colpita da quella frase.

"Anche tu." Rispose, non sapeva stare zitta dopo una frecciatina. Quando stavano insieme, glielo aveva sempre detto che aveva un bel culo, era pure più bello del suo.

"Certo, ma non sogno solo quello." Alma spalancò la bocca e Marco non cambiò espressione. Lei sentì le guance calde, interdetta dalle parole tanto dirette che aveva appena sentito. Lui poco dopo scoppiò a ridere, vendendola boccheggiare, con i pugni stretti lungo il corpo. La strinse a sé ridendo e dondolando da un piede all'altro.

"Marco! Non ci credo!" Borbottò lei, sbattendo una mano sul suo petto. Le mancavano moltissimo quei momenti di quotidianità con lui e riviverli la faceva sentire bene, sebbene in quel momento fosse imbarazzata. Però se ci avesse dovuto pensare bene, anche a lei mancava fare l'amore con lui. Ora che si stava facendo perdonare, tutto ciò che facevano le mancava.

Marco porse ad Alma il bicchiere con l'aspirina e lei la bevve tenendo il naso tappato, odiava il gusto. Poi andò in salotto insieme a lui, che accese la tv, passandole il telecomando e facendo decidere a lei cosa vedere, come al solito. Impostò Netflix sulla tv e cercò Black Mirror, doveva ancora vedere l'ultima stagione. Lui la osservava, con la schiena appoggiata al divano e le braccia incrociate al petto, ad evidenziare i muscoli delle braccia e dell'addome. Con quella canottiera da basket poi, Alma poteva rifarsi gli occhi.

"Dai, vieni qui." Marco catturò la sua attenzione, sbattendo una mano sul divano di fianco a sé. Lei si voltò, con le labbra che sfioravano la propria spalla. Non le era mai piaciuto dargliela vinta, soprattuto se vedeva quel ghigno divertito sul suo viso.

"Vieni tu." Mormorò Alma, sorridendo a sua volta. Doveva ammetterlo, le piaceva molto essere corteggiata da Marco, gli atteggiamenti e le tante risate che le provocava. Marco si stupì della risposta e si morse la lingua, per poi sbuffare.

"Mi avvicino sempre io." Mormorò con un'espressione dolce, giusto per ingraziarsi Alma.

"Chi sta riconquistando chi?" Domandò lei, recitando la parte dell'ingenua. Marco rise, abbassando per un attimo lo sguardo e passando la lingua sul labbro inferiore.

"Chi vuole essere riconquistata da chi?" Ribattè lui, assottigliando gli occhi. Si vedeva che non era più abituata ai botta e risposta con Marco, nel giro di un'ora era la seconda volta che arrossiva. Marco le fece cenno di avvicinarsi, porgendole la mano, che lei afferrò, appoggiò la testa sul suo petto e si beò dei baci tra i capelli. Non si scostarono nemmeno quando Javi attraversò il salotto per andare in cucina, lui li guardò e sorrise. Erano sempre stati loro due la coppietta del gruppo e sarebbe stato felice per entrambi se si fossero rimessi insieme.

"Hermano ma quanto ci ha messo a fare una doccia?" Marco rise, seguito da Alma, che si distrasse dal guardare le loro mani intrecciate e strette una con l'altra.

"Ci ho messo tutto il tempo del mondo per lasciarvi più tempo da soli e ti lamenti, sei incredibile oh!" Javi gli lanciò no sguardo di fuoco attraversando di nuovo il salotto e alzando le braccia al cielo.

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SONO BELLI più o meno quanto Marco nella gif

Cosa ne dite? Vi piace? Vi vedo meno attivi negli ultimi capitoli, ma sappiate che potete consigliarmi qualunque cosa

Bacio

Más que nunca || Marco AsensioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora