13 - La cabeza que estalla

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"Alma non so cosa dirti. Pensa solo che lui era ubriaco, non devi fasciarti la testa per due parole carine dopo quel che ha fatto." Raquel le disse queste parole, stupita dalla chiamata che la sua amica aveva ricevuto la sera prima, durante la serata tutti insieme. Alma non portava alcun tipo di rancore verso Marco e Raquel si chiedeva come facesse. Lei non ci sarebbe mai riuscita. Anche per questo lato del suo carattere adorava l'amica, riuscire ad essere superiore e superare le difficoltà.

"Lo so." Alma intanto le passò una cartina, per strappare la cera. La ceretta, che tortura. Archiviarono il discorso perché ad Alma scoppiava la testa. Aveva delle occhiaie blu dovute alla notte quasi insonne. Raquel sfruttò quel tempo per ripetere ad Alma la sua tesi, mentre si dedicava alla cura estetica della sua amica. Si rese conto che non la stava ascoltando, ma a lei andava bene così, l'importante era ripetere ad alta voce. Dal canto suo Alma continuava a pensare, pensare e pensare e non si sarebbe sorpresa se da un giorno all'altro la testa gli fosse esplosa lasciando in giro mille sensazioni differenti e contrastanti. Nemmeno il tempo l'aiutava a risolvere tutti quei dubbi, anzi, man mano i giorni passavano, più i dubbi aumentavano. Perché indipendentemente dal sentimento, una chiamata di quel tipo avrebbe destabilizzato chiunque.

"Grazie per avermi ascoltata stronza." Raquel si alzò in piedi e le diede una spallata amichevole. Alma si risvegliò dal momentaneo stato di trance, muovendo velocemente la testa. Si portò le mani al viso, mortificata.

"Scusami. Oggi non ce la faccio, mi sa che ora mi faccio la doccia e poi dormo un po'." Mormorò stancamente, abbracciando la sua amica. Non era mai stata una ragazza fin troppo affettuosa, ma ogni tanto aveva bisogno anche lei del contatto fisico. Raquel la strinse forte a sé, volendola proteggere da tutto ciò che stava vivendo. Alma le sorrise riconoscente, distrandosi quando sentì la porta aprirsi. Diede un bacio sulle labbra a Raúl, che stava guardando il telefono con un'espressione divertita.

"Hola amor, hola Raquel." Alma si alzò dal divano e fece il giro per raggiungerlo, dandogli un altro bacio.

"Hola, per cosa ridi?"

"Per il tuo ex. Mica stupido, stanotte è stato in hotel con quella bomba di Dua Lipa." Raúl rideva e Alma non sapeva come si doveva sentire. Allora era vero, tutte quelle parole erano frutto dell'alcol. Perché lei lo sapeva, Marco non ci avrebbe provato con un'altra andandoci addirittura a letto se si era reso conto di provare qualcosa per lei. Non avrebbe commesso due volte lo stesso errore, non l'avrebbe illusa ancora. Alma stava tenendo di convincersi delle sue stesse parole.

"Dici sul serio?" Ridacchiò, sbirciando sul telefono del suo ragazzo. Raquel intanto la guardava, cercando di capire cosa provava veramente in quel momento.

"Il 4 a 1 tanto atteso lo ha fatto più tardi Marco Asensio, in camera d'albergo con Dua Lipa." Lesse queste parole dallo schermo del cellulare, allontanandolo dal viso di Alma e guardandola. Anche lui voleva capire quali sensazioni aveva destato in Alma, pronunciando quelle parole.

"Beato lui. Sai quanta roba Dua Lipa." La sua ragazza gli fece l'occhiolino, sorridendo.

"Ora devo essere geloso anche delle ragazze..." Sbuffò Raúl.

"Faresti bene, ci lasci sempre sole ma non dai cosa facciamo, noi due." Raquel si stava dirigendo verso l'atrio e quando aveva detto quelle parole aveva fatto ridere Alma, mentre lui la guardava allibito. "Ciao belli, un bacio." Mandò un bacio volante, che l'amica ricambiò prontamente. Alma rise e baciò ancora una volta Raúl, preso alla sprovvista. Aveva un assoluto bisogno di tutti quei baci, da un momento all'altra si sentiva estremamente bisognosa di affetto, non sapeva precisamente il perché. Forse perché aveva un assoluto bisogno di dimenticare ciò che Raúl gli aveva appena detto.

Más que nunca || Marco AsensioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora