Capitolo 35

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M:< Sono tornata. Adeline, dove sei? >
A:< Sono in camera. Arrivo subito ad abbracciarti >
Mi alzo dal letto e corro a stringere la mia sorellona in un abbraccio molto forte.
A:< Hai tardato, pensavo ti fosse successo qualcosa. Ti ho chiamata almeno cinque volte >
M:< Davvero? O scusa, mi è morto il telefono. Sai la carica dura poco >
A:< Forse devi usarlo meno per fare le fotografie e più per lo scopo per cui è stato inventato questo aggeggio, cioè chiamare e ricevere telefonate, se te ne fossi dimenticata >
M:< No saputella me lo ricordo benissimo. Cosa hai fatto oggi? >
A:< Beh sai > inizio ad allontanarmi da lei facendo giravolte e mettendomi davanti al divano per separarmi da lei grazie ad esso  < Niente di ché, sono andata a scuola > Mi metto la mano davanti alla faccia < Ti prego non mi uccidere, se vuoi colpirmi non la faccia >
Guardo attraverso le dita per sapere come sta reagendo alla notizia. Non è molto felice, come immaginavo.
M:< Cosa? Ti avevo detto di riposarti ancora per qualche giorno >
Non sta urlando, bene è un buon segno.
A:< Lo so, ma stare tutto il giorno a casa a far niente mi fa pensare alla mia situazione e sinceramente mi rende triste e quindi avevo bisogno di distrarmi, di fare altro >
M:< Almeno ti sei fatta accompagnare a casa? >
A:< No. Ho fatto anche una passeggiata. Ho incontrato Nicholas, non so se te lo ricordi >
M:< Nicholas? Quel Nicholas? Jameson? >
A:< Sì, sai viso angelico, capelli biondi, occhi azzurri, stupendo, fisico perfetto e atletico... Ho reso l'idea >
M:< C-certo >
Se fossimo nei fumetti o in un cartone animato mia sorella inizierebbe a sudare freddo.
Direi che lo conosce e sa qualcosa che mi sfugge.
A:< Che cos'hai Madeline? Tutto ok? >
M:< Ma certo, perché non dovrebbe? >
A:< Tanto per sapere. Sai mi sembri un po' agitata e questo mi fa pensare che tu sappia qualcosa >
Mi avvicino a lei in attesa di risposte.
M:< Ti sbagli io non so niente >
A:< Invece sì >
M:< Va bene. Voi due stavate insieme, anche se da quel che so non vi siete lasciati. Spero solo, sorellina, che non sia per colpa sua che tu hai perso la memoria, voglio dire che non sia stato lui a farti del male >
A:< Non penso che lui mi possa fare qualcosa che mi ferisce sia fisicamente che emotivamente >
M:< Lo spero, altrimenti ti puoi anche scordata di lui >
A:< Fidati, è un tipo aposto >
M:< Va bene mi fido di te >
Annuisce con la testa.
A:< Ah ti ho preparato la cena, però io ho già mangiato, scusa non sono riuscita ad aspettarti. Ora devo andare a letto, domani c'è scuola >
M:< Sei sicura di voler già ricominciare? >
A:< Certo, oggi ho lasciato senza parole la popolare della scuola, penso che non mi darà più fastidio. Ha iniziato oggi e ha anche già finito > sorrido.
M:< Brava si fa così > Mi fa l'occhiolino.
Vado a letto e mi addormento subito.
La mattina dopo mi alzo normalmente e mi preparo. Faccio colazione e mi avvio verso la scuola.
Cerco subito Jeneviev.
A:< Ehi Jen ho bisogno di parlarti >
J:< Ciao amichetta. Prima riprenditi. Hai corso. Non mi chiamavi Jen da quando eravamo piccole >
A:< È vero. Mi è venuto istintivo >
Ho ancora il fiatone. Peggio dell'asma.
J:< Dimmi tutto >
A:< Ieri ho incontrato Nicholas e forse mi sono ricordata qualcosa >
J:< Ah sì, sarebbe? >
A:< Mi ricordo il soprannome che mi aveva dato, con cui mi chiama ancora. Cioè Angelo. Mi ricordo anche il mio amore per lui >
J:< Ah sì, queste sono cose che non si dimenticano facilmente. E se avviene come è successo a te, ritornano quasi subito, non si possono cancellare. Cara mia siete destinati a stare insieme, siete anime gemelle >
Anime gemelle. Chi l'aveva detto questo? Stranamente la mia migliore amica ha ragione, ho un vago ricordo. Qualcuno lo aveva già detto che io e Nicholas siamo anime gemelle. Ma chi?
J:< Ehi, terra chiama Ad. Ci sei? >
Vedo una mano che viene sventolata davanti ai miei occhi.
A:< Sì sì >
J:< Ricordato nient'altro? >
Vorrei dirle che mi ricordo anche il fatto che è stato Nicholas in qualche modo a cancellarmi i ricordi di questi ultimi mesi. Il problema è che poi non so come reagirebbe. Ci sono due opzioni, o mi prende per pazza e mi consiglia uno psicologo bravo, oppure si eccita troppo e pretende delle risposte subito dal mio presunto ragazzo. Meglio non dire niente, anche perché non si sa mai, magari la metto in pericolo. Ed è proprio l'ultima cosa che farei. Oltre a mia sorella lei è la mia famiglia, perciò sarò muta come un pesce, finché non avrò messo insieme tutti i pezzi del puzzle dei miei ricordi e avrò decisamente più risposte.
A:< Tutto qui, per adesso. Si vedrà più avanti >
Dico con un sorriso tirato, molto, ma molto finto.
Lo so, forse sono troppo iperprotettiva nei suoi confronti, ma non è proprio quello che deve fare una famiglia? Proteggersi a vicenda e dire delle piccole bugie o nascondere cose per il loro bene? Io dico di sì.
J:< Allora andiamo in classe? >
A:< È già suonata? >
J:< Sì, già da un po' >
A:< Ops non l'ho sentita >
J:< Me ne ero accorta >
Ridiamo entrambe e andiamo in classe.
Le cinque ore passano tranquille e veloci. Ovviamente Nicholas non c'è, quindi me ne sono stata da sola, in fondo alla classe ad ascoltare le varie spiegazioni. Ho provato a dire a Jeneviev di venire a tenermi compagnia, ma niente. Nelle prime due ore doveva aiutare Rose, la sua compagna di banco per chi non se lo ricordasse, con latino. Lei è molto brava in lingue antiche, potrebbe imparare ad occhi chiusi anche l'aramaico antico, secondo me. Alla seconda ora è stata interrogata. Se l'è cavata bene per fortuna. Secondo me non aveva studiato però, ieri sarà stata tutto il pomeriggio con Richard. Ovviamente io le cose che diceva nell'interrogazione non le sapevo, ed era bruttissimo, di solito le so le cose. La quarta e la quinta ora invece i professori non la lasciavano spostare.
Comunque in generale la mattianata non è andata malissimo, grazie a Dio.
< Non mi ringraziare tesoro, è il minimo che possa fare per te >
Mi giro per sapere chi ha parlato. Il problema è che dietro di me non c'è nessuno. Ok, oltre all'amnesia ora sto anche impazzendo, splendido.
< Non stai impazzendo Adeline, ti sto parlando attraverso la telepatia >
Meglio se vado a casa e mi faccio una bella dormita, altrimenti inizierò anche a vedere il mondo di Oz.

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