Capitolo 43

12 2 0
                                    

Dopo avermi riaccompagnata a casa Castiel mi da un bacio a stampo e se ne va, dandomi la buona notte.
Entro in casa e mi precipito alla finestra che dà sul parcheggio del condominio, dove c'è ancora Castiel. Sta salendo sul suo mezzo di trasporto e tra poco partirà, prima però si gira verso di me e mi saluta con un cenno della mano e un bellissimo sorriso, come sempre. Io lo saluto con la mano e quando mette in moto ed esce dal mio campo visivo mi butto sul letto. Sono troppo felice. Non riuscirò mai ad andare a dormire, ho troppa adrenalina in corpo.
Mi reco in cucina e prendo qualcosa da sgranocchiare, tanto per passare il tempo. Tra poco in un modo o nell'altro dovrò mettermi sotto le coperte perché altrimenti domani a scuola avrò due occhiaie enormi che non potrò nascondere nemmeno con il correttore o il fondotinta.
Mangio qualche patatine mentre guardo un film su Netflix al computer, nella speranza che Morfeo mi chiami tra le sue braccia.
Verso le 2 di notte decido di spegnere tutto e mettermi a dormire.
Dopo poco per fortuna mi addormento, anche se dormirò solo quattro ore.
Faccio un sogno, che cosa originale per me.
Mi trovo in un prato, molto verde, troppo verde per i miei gusti. A pensarci bene sembra quello che ho sognato al matrimonio di Naomi. Forse sono in Paradiso.
Per la prima volta sento delle emozioni: amore, felicità, ma anche noia e voglia di fuggire. Forse ci sono più persone in questo sogno.
Guardo un po' in giro e noto una ragazza bionda, con i boccoli, indossa un vestito rosa confetto molto corto e attillato. Direi molto provocante per un ragazzo. Ha un sorriso proprio da Barbie, un colorito di pelle perfetto e abbronzato al punto giusto, occhi azzurri e grandi, naso leggermente all'insù. Di corporatura è alta e snella. Sembra una modella australiana.
Di fronte a lei c'è un ragazzo di spalle. Biondo anche lui. Vestito con una maglietta nera, un paio di jeans e scarpe da ginnastica ai piedi. Dal fisico mi ricorda molto qualcuno: Castiel.
Mi avvicino a loro, mi reco verso la bionda, più precisamente alle sue spalle e noto effettivamente che il ragazzo è il mio fidanzato da qualche ora.
Ripasso lo sguardo sulla bambola di turno e secondo me questa sorride troppo e si tocca i capelli ogni tre per due. Ci sta provando spudoratamente, anche perché si sta morendo il labbro inferiore.
Ehi tesoro spostati, seduta stante.
La rabbia, e mio malgrado, anche la gelosia prendono possesso del mio corpo.
Spalanco gli occhi e mi ritrovo nel letto.
Mi siedo un attimo sul letto e mi passo le mani sulla faccia.
Dopo poco suona la sveglia.
Mi preparo per andare a scuola e molto assonnata esco di casa senza fare colazione.
Inizio ad incamminarmi guardando il marciapiede.
Improvvisamente una mano mi stringe il collo e mi solleva dal suolo, dato che non sento più niente sotto i piedi.
Guardo chi è il mio assalitori e sbarro gli occhi. Davanti a me c'è la Barbie del sogno. La prima cosa che noto sono le sue ali dalle piume bianche dietro la schiena. Poi la sua espressione dura e arrabbiata.
< Tu piccola lurida troia, chi diavolo ti credi di essere per permetterti di rubare il mio Castiel? > afferma la ragazza con una voce a metà tra l'incazzatura e il complesso di superiorità.
Ehi bella solo perché sei un angelo non vuol dire che sei superiore, precisiamo.
Glielo direi anche in faccia se solo riuscissi a parlare. Mi sta stringendo troppo il collo, non riesco a respirare. Boccheggio un po' ma lei non ha alcuna intenzione di lasciare la presa.
Decido allora di far in modo che mi lasci in un modo o nell'altro, così il mio istinto umano di sopravvivenza prende il sopravvento. Le tiro un pugno dritto sullo stomaco e lei sicuramente non se lo aspettava dato che molla la presa e mi lascia cadere. Atterro sulla strada, isolata per fortuna perché altrimenti ci avrei rimesso la vita, di faccia. Che dolore.
Mi rialzo ugualmente e inizio a correre.
< MOSSA SBAGLIATA RAGAZZINA > grida dietro di me.
Io non mi giro nemmeno, continuo a correre.
In quel momento passa una macchina che per poco non mi tira sotto, si ferma a un millimetro dalle mie gambe. Ma guarda dove vai cazzo. Alzo la testa, dato che prima avevo lo sguardo basso e le mani sul parabrezza, e noto che al volante c'è Castiel con uno sguardo carico d'odio. Mi fa segno di salire e non me lo faccio ripetere due volte.
Appena salgo sul mezzo lui parte come un pazzo.
Arriviamo a scuola, ma non per entrarci, lo facciamo per incontrare gli altri.
A quanto pare Castiel li vede perché mi prende per il polso e mi trascina in una direzione del cortile.
C:< Heather è tornata > afferma con durezza e odio il mio ragazzo. Oddio è bellissimo dire che è il mio ragazzo finalmente.
Ecco come si chiama la pazza omicida.
Naomi si gira di scatto.
Na:< Cosa? > chiede allibita, però non sembra spaventata, piuttosto sembra stupita.
C:< Ha cercato di uccidere Adeline >
< Gelosa la piccola? > domanda Matt con tono provocatorio.
C:< Sta zitto Andras, non è il momento > ribatte Castiel. Wow è proprio furioso, prevedo lampi e fulmini all'orizzonte.
Ju:< Ok, andiamo a fermarla > propone Julia.
Alexia:< Wow, l'idea del secolo > fa la spiritosa.
Ju:< Hai un'idea migliore per caso? >
Alexia non risponde. Direi che non ha un altro piano.
Na:< Buona idea Julia >
C:< Allora andiamo e sbrighiamoci, ho altro da fare oggi > dice Castiel.
V:< Del tipo? > chiede Volchitsa.
C:< Tipo stare con la mia ragazza >
V:< Tu hai una ragazza? >
È così sconcertante la cosa?
A:< Sono io > alzo la mano per farmi notare.
Tutte le ragazze spalancano gli occhi e poi guardano Castiel con uno sguardo del tipo "ce l'hai fatta".
Si va beh passiamo oltre.
Subito dopo io e il mio ragazzo siamo in macchina, mentre gli altri ci seguono in volto. Anch'io voglio delle ali, sono fighissime.
A:< Come faremo a trovarla? >
C:< Lei troverà noi, basta andare in un posto isolato e che gli altri stiano in alto e siamo a posto >
A:< Okay >
Solo a me sembra che questo piano faccia acqua da tutte le parti?
Se è un angelo forte questa Heather ha anche la capacità di leggere la mente, quindi basta che legga i miei pensieri e sa tutto, come faccio ad impedirglielo?
C:< Devi pensare ad un pensiero felice o triste talmente forte da occupare tutti i tuoi pensieri >
Dopo aver sentito queste parole mi viene in mente la morte dei miei genitori e mi rattristo subito.
C:< Buona trovata >
Non era intenzionale però.
Ad un certo punto ci fermiamo e ci troviamo ai giardini isolati di Crystal. Non ci va mai nessuno, non è un posto interessante, anche se a me non dispiace.
Scendiamo dal mezzo e gli altri non sono ancora atterrati, rimarranno in cielo ancora un po'.
Sento qualcosa che mi tocca il polso, anzi qualcuno. Mi volto e vedo una figura completamente nera con gli occhi bianchi, tipo l'ombra di Peter Pan. E questa da dove esce. Cerco di divincolarmi e di togliere la sua mano dal mio braccio, ma la mia mano gli passa attraverso. Cosa? Ma stiamo scherzando?
A:< Castiel! > esclamo per attirare la sua attenzione.
H:< Amore mio, prova a fare un passo e la ammazzo >
Questa volta sento una mano stringermi il collo. Heather è dietro di me. Non di nuovo.
C:< Heather che cosa vuoi? > non lascia trasparire alcuna emozione.
H:< Un uccellino mi ha detto che ti sei fidanzato con una mortale, la cosa come ben saprai non mi è piaciuta affatto dato che stai con me > per poco non urlava.
Lei è fidanzata con lui? No, impossibile, vero? Non ci credo.
C:< Ancora con questa storia, basta Heather io non sono mai stato con te, devi smetterla di immaginarti le cose >
H:< Io non mi immagino le cose > ora ha un tono isterico, è pazza per caso? Tanto per sapere.
C:< Basta fare la bambina, lascia in pace Adeline > tende la mano verso di me.
H:< Lo farei ma nessuno può averti, perciò sono costretta ad ucciderla >
Detto ciò altre ombre spuntano dal terreno. Ma chi è questa? Una necromante?
H:< E tu sarai un po' indaffarato >
Le figure nere iniziano ad andare verso Castiel per distrarlo così da lasciar tempo alla pazza sclerata di fare il suo lavoretto. Mi chiedo davvero chi sia l'uccellino che ha detto a questa ragazza di me e Castiel. Secondo me di nome fa Uriel. Quel bastardo.
H:< Addio tesoro >
Io chiudo gli occhi aspettando un miracolo che grazie al cielo arriva.
Non sento più la mano dell'angelo stringere il mio collo, così mi giro e vedo Naomi.
Sì che bello. Sono salva, di nuovo, grazie a lei.
Na:< Direi che lo spettacolo può finire >
Lancia un urlo che mi costringe a tapparmi le orecchie, come a tutti gli altri. Doveva trattarsi di un grido sonico, dato che le ombre sono scomparse e Heather è a terra svenuta.
Ero a un passo dalla morte e sono riuscita a scamparla nuovamente per un pelo.

DreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora