Capitolo 48

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Di solito io sono una ragazza che cerca di pensare positivo, ma da quando sono stata presa è catapultata di getto in questo mondo di esseri soprannaturali tendo a essere negativa, a pensare subito il peggio. Magari ha ragione Castiel, magari non è niente di serio, forse mia sorella aveva solo bisogno di un po' di respiro, di libertà, di spazio. Allora perché sento che non è così e ho un brutto, anzi pessimo presentimento? Di solito le mie sensazioni non si sono mai rivelate buchi nell'acqua, ma sempre veritiere, perciò devo subito scoprire cosa è successo a Madeline. Non c'è tempo da perdere.
A:< Amore mio lo sappiamo tutti che non è vera questa cosa, non ci credi nemmeno tu, perciò sbrighiamoci a cercarla. Non hai qualche potere da super angelo di ricerca? O roba simile? > domando piena di fiducia.
C:< Sì, si può fare, provo a fare un tentativo > risponde il mio angelo.
Non è poi così male avere un essere non umano come ragazzo, anzi a volte è molto utile, oltre al fatto che bacia in modo divino.
Castiel chiude gli occhi, penso lo faccia per concentrarsi, e rimane immobile per qualche minuto. Trascorsi i minuti apre gli occhi, ma non ha una faccia da "bingo, l'ho trovata, andiamo a prenderla", ma più da "accidenti non ha funzionato questa volta, che strano, non mirare alla faccia con i tuoi calci". Cazzo.
C:< Mi spiace Ad, ma qualcuno sta interferendo, non vogliono che la trovi > è sinceramente dispiaciuto, si capisce dall'incrinatura della sua voce.
A:< Tranquillo, non ti preoccupare. Allora ragioniamo, chi potrebbe bloccare le tue capacità? > rifletto per arrivare a un possibile sospetto.
C:< Direi, a occhio e croce, un altro angelo > ragiona con me.
A:< E chi è così stronzo da volermi fare del male? > continuo io.
C:< Uriel, ovviamente, perciò abbiamo un sospetto, ma potrebbe essere ovunque > si scoraggia.
Io penso un attimo a una possibile soluzione e mi viene in mente qualcosa, si accende la mia piccola lucina che ogni tanto funziona nel mio piccolo cervello un po' bacato. Diciamo che sono intelligente anche io. Soprattutto quando si tocca la mia famiglia. E poi potrebbe c'entrare quel bastardo di Uriel, quindi sono molto più motivata a trovarlo e a ricordargli che lo ho già ferito una volta, non mi faccio problemi a rifarlo.
A:< Potrebbe sapere Jen dove si trova Uriel, lui fa ancora la scenetta di essere il suo ragazzo, passeranno del tempo insieme, giusto? E se non lo sa potrebbe scoprirlo per noi > consiglio. È l'unico piano un minimo decente che il mio cervelletto è riuscito a partorire, in realtà l'unico, perché altrimenti non so che fare.
C:< Potrebbe funzionare, chiama la tua migliore amica e indaga, se ci va bene sono anche insieme > mi sprona a tenere fede al mio piano.
Prendo nuovamente il telefono e cerco nella rubrica il numero di Jeneviev e avvio la chiamata. Squilla, è già un buon segno, ora deve solo rispondermi.
Lo lascio suonare per un po' di squilli, finché non attacca la segreteria telefonica. Cavolo, mi ha sempre risposto, non ho mai dovuto sentire la segreteria telefonica della mia amica più cara. Accidenti, siamo punto a capo.
C:< Ehi Angelo, non buttare il telefono a terra e non calpestarlo > mi consiglia Castiel cercando di calmarmi. Deve aver visto la mia espressione facciale leggermente irritata e la mia mano che stava per sbattere il cellulare a terra. Tanto è indistruttibile questo aggeggio, non si fa niente.
A:< Giù dalla finestra che ne dici? > chiedo speranzosa.
Lui squote la testa in senso di negazione.
A:< Qualcosa non va, mi ha sempre risposto, non è possibile che mi faccia sentire la segreteria, sa che odio quella voce meccanica e che le urlerei addosso se dovesse mai farmela sentire > inizio a camminare in cerchio davanti a Castiel, sto cercando di rilassarmi e nel frattempo capirci qualcosa.
E se...
A:< Non dirmi che quel figlio di brava donna ha preso anche la mia compagna di crimini da una vita e mezza, vero? Io lo faccio FUORI > mi sta davvero rompendo le scatole questo angelo non così tanto buono e puro, appena lo vedo gliele suono di santa ragione.
C:< Calmati Ad, per favore, potrebbe essere come dici tu, se è così abbiamo bisogno di un piccolo aiutino da parte degli altri e il piano sarà anticipato di qualche giorno, suppongo, ma tu, mia cara, mio Angelo, dovrai rimanere al sicuro, capito? > mi fissa negli occhi e non sembra voler accettare repliche, ma io che sono io, ovviamente non sono d'accordo e glielo faccio notare pienamente.
Incrocio le braccia al petto.
A:< Se tu credi che me ne starò rinchiusa in casa mia o in casa tua come Raperonzolo nella torre ti sbagli di grosso. Io ho il dovere come persona e come umana con un dono di prendere a pugni in faccia quel brutto muso di angelo, mi pregherà di morire, te lo garantisco > affermo a testa alta.
C:< Smattila di essere così teatrale, non ce n'è bisogno. E poi preferisco avere una fidanzata viva, grazie, non morta perché ha fatto incazzare un essere divino e non mi ha voluto dare ascolto > mi fulmina con lo sguardo.
A:< Ehi guarda che sono riuscita a ferirlo una volta, ricordi? > mi difendo.
C:< Come dimenticare, ma questo prova quanto tu sia impulsiva e non è sempre una cosa di cui essere molto orgogliosi, la scorsa volta ti è andata bene, ma questa potresti rimetterci le penne, e non sto scherzando o esagerando > è troppo serio epr i miei gusti.
C:< Io ci tengo a te, non dimenticarlo mai >
Sbuffo rumorosamente, direi che mi ha sentito.
A:< E va bene, come vuoi tu, mi dissocerò dalla missione, ma voglio che con te venga Naomi > tratto con lui.
C:< Era già nei miei piani farla venire con me, e poi ho già detto che abbiamo bisogno di rinforzi >
Giusto, lo avevo già dimenticato, e pensare che me lo aveva detto pochi minuti fa, sono davvero stordita. Anzi no, ero arrabbiata, quindi non ho ascoltato molto.
Castiel mi cinge i fianchi e in un secondo ci ritroviamo di nuovo a casa sua dove ci sono tutti gli altri. Bene che l'operazione "facciano il culo a Uriel" abbia inizio.

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