prologo

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*driin! Driiin!*

Sono le 7 di mattina e come al solito, vorrei rimanere nel letto a dormire per ore e ore; e invece no, sono costretta ad alzarmi ed andare a scuola per affrontare l'ultimo anno scolastico. Sono nervosa, come ogni anno non so cosa mi aspetta, ma sono anche felice, perchè insieme alla scuola inizia finalmente il campionato. Non sono una di quelle stupide ragazze che pensano solo ad apparire perfettamente, facendo shopping tutto il giorno e dedicandosi a manicure e pedicure. A me fa schifo girare per negozi e mi fanno schifo le unghie laccate di rosa. Mi piace il calcio, da una vita ormai, forse perchè sono cresciuta in questo mondo. Mio padre, che era molto amico della famiglia Agnelli, è morto quando avevo 8 anni, e per qualche anno sono rimasta sola con mia madre, che è sempre stata una madre perfetta. Qualche anno fa, mia madre ha conosciuto Max Allegri, quando si è trasferito a torino per allenare la juventus. Ha trovato di nuovo l'amore e si è sposata per la seconda volta; adesso Max è il mio secondo padre, o patrigno, o compagno di mia madre, o tutte queste tre cose insieme... uff, insomma, non lo so neanche io, ma gli voglio bene e gli devo tutto. Lo vedo poco a causa delle tante partite, ma grazie a lui mi sono appassionata ancora di più al calcio ed è riuscito a salvarmi, in un certo senso.

Mi guardo allo specchio, e come ogni mattina vorrei sprofondare per l'aspetto che ho. Sembro uno zombie. I miei capelli castani e mossi sono tutti scompigliati, ho delle occhiaie assurde sotto i miei occhi verdi e le labbra completamente screpolate. Bene! Anche se mi importa poco del mio aspetto, vorrei almeno essere guardabile, quindi mi trucco leggermente con una riga di eye-liner e un po' di mascara, e mi vesto. Vestito? Gonna? Nah, Pantaloni strappati, felpa della vans e superstar bianche,ovvio. Odio le ragazze della mia scuola che hanno gonne così corte da sembrare che non ci siano neanche.
Okay, potrei sembrare scontrosa, ma in realtà sono una persona molto dolce e so aprirmi con tutte le persone che riescono a capirmi e ad entrare nel mio cuore. Evidentemente, le ragazze della mia scuola non sono riuscite a farlo.
Vorrei mettermi la felpa della juventus, ma preferisco evitare. La gente sa praticamente tutto di me e il fatto che io abbia sempre gli occhi puntati addosso mi da fastidio. La maggior parte delle volte le persone vogliono essere mie amiche solo per conoscere qualche calciatore figo, ma ci sono talmente abituata che non ci casco mai. Mi è capitato fin troppo spesso di avere gente meschina attorno a me e a causa della mia sensibilità ci sono sempre stata male, per questo ho smesso di spifferare la mia identità ai quattro venti: mi mostro come una ragazza semplice, perché in effetti è quello che sono realmente. Solo con un padre famoso e degli amici sempre sotto gli occhi dei paparazzi.

"Max? Mi porti tu a scuola?" Grido dalla cucina mentre affetto uno snack da mangiare in macchina.
"Tua madre è a lavoro, e a meno che tu non voglia prendere il pullman anche il primo giorno di scuola, sarò costretto a portarti io"
Rido mentre mi do un'ultima sistemata davanti allo specchio dell'ingresso, poi esco di casa.

Guardo fuori dal finestrino pensierosa, ma max mi riporta subito alla realtà.
"Dopo scuola potrai venire con me al primo allenamento della squadra. Ci sono dei nuovi calciatori e vorrei che tu gli mostrassi lo stadio."
"Sissignore!"
Oramai è da quando allena la juve che ogni anno faccio la guida turistica allo stadio. Grazie a questa cosa ho conosciuto tanti ragazzi fantastici, tra cui Fede, il mio migliore amico.
In realtà lui lo conosco da molto tempo prima che arrivasse alla juve, dato che gigi mi ha sempre tenuto sotto la sua ala protettiva, come se fosse il mio baby sitter, e quando giocava l'italia mi portava con sè. Li,seduta su quella panchina mentre vedevo tutti quei ragazzi allenarsi, ho parlato con Fede per la prima volta, e da subito siamo diventati come fratelli.
In ogni caso, è comunque una palla a volte fare la guida quando conosci giocatori scontrosi e vanitosi, e purtroppo è una cosa che accade spesso.

Do un bacio casto a max e corro verso il cortile della scuola.
Ed ecco che vedo lui avvicinarsi verso di me con un sorriso a 32 denti.

un amore impossibile || Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora